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Cos’è l’anedonia, l’incapacità di provare piacere di cui soffriva il figlio di Lory Del Santo

L’anedonia è una componente che si riscontra in diverse malattie psichiatriche, come depressione, schizofrenia, disturbi della personalità e disturbi da uso di sostanze, ma anche in condizioni neurodegenerative, incluso il morbo di Parkison: si tratta di sintomo e non di una patologia, che può essere definito come un appiattimento dello stato emotivo. Loren, il figlio di Lory Del Santo che si è tolto la vita nel 2018 a soli 19 anni, soffriva di anedonia, probabilmente correlata a un disturbo della personalità.
A cura di Valeria Aiello
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Lory Del Santo ospite del programma tv Belve, ha parlato del dolore per la perdita dei suoi tre figli, Conor Clapton, precipitato da un grattacielo di New York a soli 4 anni, un altro bimbo morto a due settimane dal parto per un'infezione, e Loren del Santo, che soffriva di anedonia
Lory Del Santo ospite del programma tv Belve, ha parlato del dolore per la perdita dei suoi tre figli, Conor Clapton, precipitato da un grattacielo di New York a soli 4 anni, un altro bimbo morto a due settimane dal parto per un'infezione, e Loren del Santo, che soffriva di anedonia

L’anedonia è una caratteristica di molte condizioni mediche, dai disturbi psichiatrici alle malattie neurodegenerative, più conosciuta come l’incapacità di provare piacere. A riaccendere i riflettori su questa forma di appiattimento emotivo è Lory Del Santo che, ospite a Belve, il programma di Rai2 condotto da Francesca Fagnani, ha parlato del dolore provato per la perdita dei suoi figli.

Dopo Conor, avuto con Eric Clapton e precipitato da un grattacielo di New York a soli 4 anni, e un altro bimbo morto a due settimane dal parto per un’infezione, la showgirl ha vissuto anche la perdita del figlio Loren del Santo, che nel 2018 si è tolto la vita all’età di 19 anni. Loren Del Santo soffriva di anedonia, probabilmente correlata a un disturbo della personalità non diagnosticato in tempo, ma che alcuni appunti e registrazioni “con voci diverse” avrebbero confermato. L’anedonia aveva reso Loren “solo dentro, non si vedeva all’esterno” ha ricordato Lory Del Santo, descrivendo il problema del figlio.

Cos’è l’anedonia di cui soffriva Loren Del Santo

L’anedonia, parola che deriva dal greco an– “senza” e hēdonē “piacere”, è una componente di diverse malattie psichiatriche, come depressione, schizofrenia, disturbi della personalità e disturbi da uso di sostanze, ma anche di condizioni neurodegenerative, incluso il morbo di Parkinson: non si tratta quindi di una patologia, ma di un sintomo comune a molte condizioni mediche, definito come la perdita, totale o parziale, della capacità di provare piacere o un ridotto interesse nell’impegnarsi in attività precedentemente piacevoli.

Il termine medico si deve allo psicologo francese Théodule-Armand Ribot che, nel 1896, coniò la parola anedonia per definire “l’incapacità patologica di percepire piacere in ogni sua forma”. Da allora, il termine anedonia è stato utilizzato per riferirsi alla mancanza in diversi aspetti della ricompensa, come un ridotto piacere anticipatorio (desiderio), un ridotto piacere consumatorio (gradimento) e un deficit di apprendimento di un’esperienza di piacere, ma anche per intendere l’appiattimento affettivo, in particolare nel contesto dei disturbi da stress post-traumatico.

Quali sono le malattie correlate all’anedonia

L’anedonia è un sintomo che si riscontra in molte condizioni mediche, dai disturbi psichiatrici alle malattie neurodegenerative, in quanto collegata a processi cerebrali coinvolti nell’elaborazione della ricompensa. Questi processi, come detto, includono aspetti legati al volere (desiderio), al piacere (gradimento) e all’apprendimento, la cui carenza, parziale o totale, può essere ritrovata in diverse condizioni, a partire dal disturbo depressivo maggiore (DDM), il disturbo dell’umore più comune. Nello specifico, le malattie in cui può manifestarsi l’anedonia includono:

  • Disturbo depressivo maggiore: l’anedonia si verifica in circa il 70% delle persone con un disturbo depressivo maggiore, di cui è un sintomo fondamentale.
  • Schizofrenia: l’anedonia è uno dei sintomi negativi della schizofrenia, un disturbo mentale caratterizzato da episodi ricorrenti di psicosi correlati ad una percezione errata della realtà.
  • Disturbo da stress post-traumatico: nonostante il disturbo da stress post-traumatico – la condizione mentale e comportamentale che si sviluppa dall’esperienza di evento traumatico – sia generalmente associato a una motivazione ridotta, l’anedonia è un’importante caratteristica diagnostica della malattia, osservata ripetutamente nei pazienti, spesso in risposta a stimoli sociali positivi.
  • Disturbi legati all’uso di sostanze: l’anedonia è spesso riscontrata nelle persone che dipendono da una o più sostanze, tra cui alcol, oppioidi, cannabinoidi e nicotina.
  • Depressione bipolare: l’anedonia è stata segnalata anche in persone con disturbo bipolare, un disturbo dell’umore caratterizzato da episodi di mania e depressione, che possono o meno alternarsi.
  • Disturbo da deficit di attenzione e iperattività: l’anedonia può essere associata ai disturbi da deficit di attenzione e iperattività, caratterizzati da alterazioni nella funzione dopaminergica e serotoninergica nel cervello: queste alterazioni provocano disregolazione nell’elaborazione della ricompensa, determinando l’anedonia.
  • Morbo di Parkinson: l’anedonia si manifesta frequentemente nelle persone con malattia di Parkinson, la malattia neurodegenerativa che colpisce sia il sistema motorio che i sistemi non motori. Non è però noto se sia correlata o meno agli alti tassi di depressione legati alla malattia.

A queste patologie, si aggiungono altre condizioni, come l’autismo, al quale l’anedonia è ampiamente collegata, e i disturbi della personalità, come il disturbo schizoide, in cui l’anedonia è vista come una caratteristica centrale, nonché come un sintomo predittore.

Cause e cura dell’anedonia

Ad oggi, i meccanismi che portano all’insorgenza dell’anedonia non sono ancora del tutto chiari, sebbene studi su popolazioni cliniche, popolazioni sane e modelli animali abbiano suggerito che le regioni cerebrali implicate nell’anedonia includono la corteccia prefrontale, lo striato, l’amigdala, la corteccia cingolata anteriore, l’ipotalamo e l’area tegmentale ventrale. Secondo gli studiosi, il sintomo potrebbe derivare da una disregolazione del sistema di ricompensa del cervello, che coinvolge il neurotrasmettitore dopamina. Si ipotizza inoltre che l’anedonia possa essere associata a una vulnerabilità genetica e riflettere l’influenza di fattori ambientali.

Essendo una componente che si riscontra in diverse condizioni mediche e di cui non è completamente nota l’eziologia, ad oggi non esistono trattamenti o farmaci specifici per l’anedonia. Nei pazienti in cui l’anedonia è associata a una condizione medica nota, come un disturbo mentale, una riduzione del sintomo può derivare dalle terapie utilizzate per quel tipo di disturbo.  Un importante ruolo può essere svolto dal supporto sociale, che ha mostrato di ridurre il sintomo negativo.

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