Cos’è la temperatura di bulbo umido, il limite di caldo e umidità che il corpo umano può sopportare
Ondate di caldo record, associate a elevati tassi di umidità, possono rendere le condizioni ambientali critiche per il corpo umano. Ma qual è il limite massimo che possiamo sopportare? E cosa accade dopo una certa soglia? La risposta a queste domande arriva da un recente studio di un team di ricerca americano, che ha esaminato quali sono le combinazioni di temperatura e umidità oltre cui il nostro organismo non riesce più a mantenere una temperatura interna stabile, esponendoci al rischio di ipertermia.
La ricerca di quello che in gergo è chiamato “limite ambientale critico” non è nuovo alla scienza, che già in passato aveva suggerito quale fosse il limite superiore di sicurezza oltre cui è possibile che si verifichi un colpo di calore o la morte in caso di esposizione prolungata. Tuttavia, solo lo scorso anno si è arrivati a una più precisa definizione di combinazioni di temperature e umidità, misurate come “temperatura di bulbo umido”, oltre cui il caldo afoso è dannoso per il corpo umano.
Cos’è la temperatura di bulbo umido e quali sono i valori soglia per il corpo umano
La nostra percezione del caldo non è legata solo alla temperatura che leggiamo sul termometro ma anche al tasso di umidità dell’aria. La combinazione di questi due valori viene solitamente misurata come temperatura del bulbo umido, un parametro oltre il quale il corpo umano non riesce più a disperdere il calore corporeo attraverso l’evaporazione del sudore. Si tratta quindi di combinazioni di temperatura e umidità oltre le quali le condizioni ambientali diventano critiche per il nostro organismo, veri e propri massimi che solo recentemente sono stati testati sugli esseri umani in ambienti di laboratorio.
I risultati di questi test, riportati in uno studio pubblicato sul Journal of Applied Physiology, mostrano che le combinazioni di temperatura e umidità che in questi giorni di caldo record stiamo sperimentando anche in Italia, spesso superano il limite ambientale critico. Più in generale, i ricercatori hanno osservato che il limite ambientale massimo al di sopra del quale la temperatura corporea interna aumenta è di circa 31 °C a bulbo umido (100% di umidità), che equivalgono a 38 °C al 60% di umidità nei soggetti giovani e in salute.
Come evidenziato nel grafico (le aree gialle e rosse rappresentano il limite ambientale critico per giovani uomini e donne che svolgono attività fisiche leggere), all’aumentare della temperatura sono progressivamente sufficienti percentuali inferiori di umidità relativa per trovarsi al di sopra della soglia di sicurezza. Al di sopra di tali limiti, la temperatura corporea interna aumenta e con essa il rischio di malattie legate al caldo con esposizioni prolungate che, nei casi più estremi, può portare a un colpo di calore potenzialmente fatale.
Per le persone più anziane e i fragili, più vulnerabili al caldo, queste soglie sono probabilmente ancora più basse, hanno evidenziato gli studiosi che, nell’ambito del progetto HEAT (Human Environmental Age Thresholds) coordinato dagli esperti della Pennsylvania State University, stanno ora esaminando quanto deve essere caldo e umido un ambiente prima che gli anziani inizino ad avere problemi a tollerare lo stress da calore.
Come si calcola la soglia di temperatura e umidità che possiamo sopportare
Per arrivare a tali stime, i ricercatori utilizzano camere ambientali specializzate, con livelli di temperatura e umidità regolabili, misurando le variazioni della temperatura corporea interna dei partecipanti agli studi attraverso capsule di telemetria della temperatura gastrointestinale, dei minuscoli dispositivi che, una volta ingeriti, permettono di tenere traccia delle variazioni durante l’esperimento.
Ad ogni partecipante allo studio viene quindi chiesto di entrare nella camera ambientale e di praticare attività fisiche leggere, come andare in bicicletta o camminare su un tapis roulant, mentre la camera viene portata a diverse combinazioni di temperatura e umidità relativa.