Cos’è la setticemia o sepsi: sintomi, cause e come si cura la condizione che ha colpito Nina Moric
La setticemia è un’infezione generalizzata che si verifica quando batteri o altri agenti patogeni si diffondono nel sangue, causando una risposta infiammatoria eccessiva dell’intero organismo. Si tratta di una condizione medica grave, comunemente chiamata anche sepsi, sebbene la sepsi non sia necessariamente causata dalla presenza di agenti patogeni nel sangue. Con il termine setticemia si indica infatti una sepsi che è accompagnata da batteriemia (sepsi batteriemica): è questo il caso di Nina Moric, che in un’intervista a Verissimo ha raccontato di aver rischiato la vita per un’infezione batterica sfociata in una setticemia che l’ha costretta a un intervento di urgenza al seno. Se non trattata in tempo, oltre a causare danni a organi e tessuti, la setticemia (così come la sepsi) può portare al decesso.
Sepsi e setticemia sono entrambe condizioni non contagiose, che tuttavia possono verificarsi in seguito a procedure odontoiatriche o mediche, oppure in seguito a infezioni che persistono per lunghi periodi di tempo. I sintomi più comuni comprendono febbre, difficoltà respiratorie, battito cardiaco accelerato e sudorazione eccessiva, e possono presentarsi a qualsiasi età, indipendentemente dallo stato di salute o dallo stile di vita, ma colpiscono più frequentemente i neonati, gli anziani e le persone con un sistema immunitario indebolito.
Cosa significa setticemia o sepsi e quali sono le cause
In gergo medico, sepsi e setticemia indicano due diverse condizioni, anche se spesso i due termini vengono utilizzati come sinonimi. Entrambe riguardano gravi infezioni causate da agenti patogeni, anche se per sepsi si intende una condizione in cui il sistema immunitario reagisce in modo eccessivo a un’infezione (batterica, fungina o virale) che provoca una forte risposta infiammatoria e un danno ad organi e tessuti.
La sepsi può essere causata da una setticemia, che è invece una condizione che si instaura quando i batteri o altri microrganismi patogeni si diffondono nel sangue, causando un’infezione generalizzata. Il termine setticemia deriva infatti dalla parola greca σηπτικός, sēptikós (‘che corrompe’) e dal suffisso latino –aemia, (‘sangue’), che significa appunto “presenza anomala di corrosione/putrefazione nel sangue”.
Nella maggior parte dei casi la setticemia è causata da batteri: i più comuni sono Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Streptococcus pneumoniae. Tuttavia può derivare anche da altri microrganismi che compromettono il sistema immunitario, come virus o funghi (ad esempio Candida albicans).
I sintomi della setticemia: come si manifesta
I sintomi della setticemia possono essere vari a seconda della gravità e della rapidità con cui si sviluppa la condizione e possono includere febbre, difficoltà respiratorie, battito cardiaco accelerato e sudorazione eccessiva, quali segnali di una possibile infezione sistemica.
Più frequentemente, la setticemia è associata a:
- febbre alta o bassa temperatura corporea;
- respiro affannoso o difficoltà respiratorie;
- battito cardiaco accelerato o pressione sanguigna bassa;
- sudorazione eccessiva o sudorazione fredda;
- pelle pallida, marmorizzata o bluastra;
- dolori muscolari, articolari o addominali;
- nausea e vomito o diarrea;
- confusione mentale, sonnolenza o difficoltà di coordinazione;
- diminuzione della diuresi o urina scura
Cura e trattamento della sepsi
Sepsi e setticemia sono condizioni che richiedono il ricovero in ospedale e il trattamento basato su farmaci mirati a combattere l’infezione, tra cui antibiotici, che vengono somministrati per via endovenosa. Il trattamento può comprendere anche la somministrazione di ossigeno, l’infusione di fluidi di soluzioni glucosaline per idratare e sostenere il paziente, di derivati del sangue, come immunoglobuline, globuli rossi e piastrine, e antipiretici per abbassare la temperatura corporea. Nei casi più gravi, i medici rimuovono i tessuti infetti attraverso un intervento chirurgico.
Come prevenire la setticemia
Per limitare il rischio di setticemia o sepsi, la prevenzione delle infezioni è fondamentale. Occorre quindi adottare misure che contribuiscano a ridurre il rischio di infezioni, come l’abitudine a lavarsi frequentemente le mani e le altre misure di igiene personale. Un’arma importantissima contro le infezioni sono le vaccinazioni, in particolare contro gli agenti patogeni che possono causare infezioni ad alto rischio di sepsi, come il meningococco, lo pneumococco e l’emofilo.
Qual è il rischio di morte per setticemia o sepsi
Come premesso, sepsi e setticemia sono due condizioni che, se non trattate, possono condurre rapidamente al decesso, a causa della loro natura particolarmente aggressiva e multifattoriale. Ad oggi, la sepsi costituisce la principale causa di morte nelle terapie intensive non coronariche di tutto il mondo, con tassi di letalità che vanno dal 20% per la sepsi al 40% per la sepsi grave, fino ad oltre il 60% per lo shock settico, la complicanza più grave della sepsi, che provoca un pericoloso calo della pressione arteriosa (shock). Nel mondo, complessivamente, le stime indicano che muoiono per sepsi circa 1.400 persone al giorno.