Cistite ricorrente, cos’è la metenamina ippurato, il farmaco (non antibiotico) che la può prevenire
Nel panorama dei farmaci contro la cistite e altre infezioni urinarie, la metenamina ippurato sta dimostrando di essere un’alternativa efficace agli antibiotici, il gold standard per la cura di questo tipo di disturbi che, con l’emergere dell’antibiotico-resistenza, non può più essere l’unica strada percorribile. La metenamina ippurato è infatti un composto non antibiotico che non provoca resistenza e che sta riportando risultati interessanti nella prevenzione delle infezioni urinarie ricorrenti, inclusa la cistite, un problema che, nelle donne, può ripresentarsi in circa un caso su quattro entro sei mesi.
Tra i principali sintomi della cistite ci sono soprattutto i problemi nella minzione (bruciore nell’urinare e stimolo costante ad andare in bagno), ma in alcuni casi anche episodi di febbre, dolore e sangue nelle urine (cistite emorragica) che, nell’insieme, rendono questa condizione particolarmente debilitante. La causa della cistite è solitamente di natura batterica, motivo per cui si ricorre all’uso di antibiotici che, quando assunti a lungo termine, possono tuttavia aumentare la probabilità che i batteri diventino resistenti e le infezioni più difficili da trattare. In questo contesto si inserisce l’efficacia della metenamina ippurato, come dimostrato in un recente studio di non inferiorità rispetto al tradizionale trattamento antibiotico.
Cos’è e come funziona la metenamina ippurato
La metenamina ippurato è un farmaco antisettico che potrebbe essere usato in alternativa agli antibiotici per prevenire la cistite ricorrente e altre infezioni del tratto urinario. Si tratta infatti di un composto non antibiotico che agisce contro i batteri (sia batteri Gram-positivi sia i Gram-negativi) attraverso la conversione della metenamina in formaldeide, un agente antibatterico aspecifico che ha attività battericida in presenza di urine acide, una condizione mantenuta dalla parte acida del sale di metenamina (acido ippurico) che, a sua volta, ha un effetto batteriostatico.
Per questa sua azione, la metenamina ippurato è studiata come alternativa agli antibiotici nella prevenzione delle infezioni urinarie ricorrenti, un tipo di infezioni che interessa generalmente la vescica (cistite) e l’uretra (il condotto che trasporta l’urina dalla vescica all’esterno) e che possono richiedere una profilassi antibiotica, con un aumento del rischio di sviluppare antibiotico-resistenza. Da qui la necessità di agenti non antibiotici, come appunto la metenamina ippurato, la cui azione non provoca resistenza.
Cistite e infezioni del tratto urinario
La cistite è una delle più comuni infezioni delle vie urinarie che, in genere, si verifica quando i batteri, penetrando attraverso l’uretra (il condotto che trasporta l’urina dalla vescica all’esterno), proliferano e si moltiplicano nella vescica. Si tratta di un’infezione piuttosto frequente, soprattutto nelle donne, che nella maggior parte dei casi è causata da un batterio, Escherichia coli, che normalmente si trova nell’intestino ma che per diverse ragioni, può risalire nell’uretra. A seconda degli organi o del tratto urinario dove si sviluppa l’infezione, si parla quindi:
- cistite: infezione della vescica
- uretrite: infezione dell’uretra (il condotto che trasporta l’urina dalla vescica all’esterno)
- ureterite: infezione dell’uretere (il condotto che trasporta l’urina dal rene alla vescica)
- pielonefrite: infezione del rene, la più pericolosa, perché può causare la perdita della funzionalità renale e, nei casi più gravi, la morte.
Questo tipo di infezioni interessano soprattutto le donne (fino a una donna su due), perché lo sbocco dell’uretra si trova vicino all’ano e alla vagina, due aree normalmente popolate da batteri, e perché l’uretra femminile è più breve di quella maschile. Le stime indicano che queste infezioni interessano una donna su due almeno una volta nella vita e che, nella popolazione femminile, il rischio di infezione ricorrente (due episodi in sei mesi o tre in un anno) è di circa il 25%.
La metenamina ippurato può prevenire le cistiti ricorrenti
L’efficacia della metenamina ippurato è stata testata e valutata in confronto alla profilassi con antibiotici a basso dosaggio (terapia standard) in donne con infezioni frequenti infezioni del tratto urinario. Nello specifico, lo studio – di tipo multicentrico, in aperto, randomizzato e di non inferiorità – è stato condotto in otto centri del Regno Unito, coinvolgendo 240 donne di età pari o superiore ai 18 anni, di cui metà ha assunto metenamina ippurato (1 g due volte al giorno) e l’altra metà il normale trattamento antibiotico a basso dosaggio (nitrofurantoina, trimetoprim o cefalexina).
I risultati di questo studio, dettagliati su British Medical Journal, hanno indicato che, durante il periodo di trattamento (12 mesi), entrambi gli approcci hanno ridotto in modo simile le infezioni del tratto urinario, con una differenza assoluta di incidenza di infezioni di 0,49 (0,89 episodi per persona all’anno nel gruppo trattato con antibiotici e 1,38 nel gruppo trattato con metenamina ippurato) a conferma della non inferiorità della metenamina ippurato. Riguardo invece gli effetti collaterali (per la maggior parte lievi) si sono verificati nel 24% del gruppo antibiotici e nel 28% del gruppo metenamina ippurato.
I risultati della ricerca, finanziata dal programma di valutazione delle tecnologie sanitarie del National Institute for Health and Care Research (NIHR) del Regno Unito, sono stati accolti come un punto di svolta dagli esperti, portando alla possibilità di includere il farmaco come nella guida al trattamento delle infezioni urinarie da parte del National Institute for Health and Care Excellence (NICE), la cui decisione è attesa entro novembre 2024. In Europa, il suo impego è autorizzato nei Paesi scandinavi ma non in Italia, dove la metenamina ippurato non è in vendita.
“Ci sono donne che potrebbero trarre beneficio dalla metenamina ippurato, e sappiamo che è importante diminuire l’uso di antibiotici per ridurre la resistenza dei batteri – ha affermato il professor Chris Harding, urologo consulente presso il Newcastle Hospitals NHS Foundation Trust, in Inghilterra, e autore principale dello studio – . Non possiamo garantire che la metenamina sarà efficace in ogni caso, ma la maggior parte delle donne nel nostro studio ha sperimentato una drastica riduzione della frequenza delle infezioni del tratto urinario con questo farmaco, che può rappresentare un’alternativa molto utile agli antibiotici”.