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Cos’è la listeriosi, l’infezione causata dal batterio Listeria trovato nell’insalata confezionata: sintomi e cura

Il batterio Listeria Monocytogenes è un agente patogeno molto comune che può causare la listeriosi, un’infezione alimentare dai sintomi simili a quelli di un’influenza intestinale, ma a volte causa di condizioni anche gravi. Oggi, 12 settembre, il Ministero della Salute ha ordinato un maxi ritiro di insalata confezionata dai supermercati in tutta Italia. Ecco quali sono le principali modalità di trasmissione e le cure impiegate per trattarla.
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Il batterio Listeria Monocytogenes è un agente patogeno molto diffuso nel terreno e nell'acqua, che può quindi facilmente contaminare alimenti a contatto con questi, come verdure e ortaggi. Rappresenta un rischio per la salute, in quanto in caso di ingestione di alimenti crudi contaminati, questo batterio può causare un'infezione nota come listeriosi o infezione da Listeria.

Oggi, 12 settembre 2024, il Ministero della Salute ha pubblicato una lunga serie di avvisi con cui ha comunicato un maxi ritiro di insalata in busta dai supermercati di tutta Italia. I marchi coinvolti sono decine, ma il motivo è sempre lo stesso: rischio microbiologico dovuto alla presenza di Listeria Monocytogenes. Oltre al ritiro dagli scaffali, il Ministero ha anche raccomandato ai consumatori che hanno acquistato l'insalata di uno dei marchi segnalati di non consumare l'alimento e di riconsegnarlo al negozio dove lo hanno acquistato. Solo una settimana fa era stato disposto il ritiro del formaggio Pecorino Sardo dai supermercati Eurospin per lo stesso motivo.

Cos'è la listeriosi

La listeriosi è un'infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes, qualora si consumino alimenti contaminati. Può manifestarsi – spiega la Fondazione Humanitas – principalmente in due forme: come una gastroenterite o in forma invasiva o sistemica. I soggetti più a rischio sono coloro il cui sistema immunitario è già compromesso per la presenza di precedenti condizioni, come tumori, diabete, Hiv, o gli anziani e i neonati.

Il portale dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) definisce la listeriosi come "una delle più gravi malattie di origine alimentare". È infatti tra le malattie sorvegliate dall'Unione Europea, per "l'elevata percentuale di ospedalizzazioni e dell’elevato numero di decessi".

Come si prende la listeriosi

La principale via di infezione per la listeriosi è quella orale, attraverso cioè l'ingestione di alimenti contaminati dal batterio, e in misura minore attraverso il contatto con animali infetti. Dato che il batterio responsabile sopravvive a diverse temperature – dai 3 ai 45° C – per essere sicuri di averlo eliminato è necessario cuocere gli alimenti a temperature elevate (superiori a 65° C).

Il sito dell'Istituto Superiore di Sanità riporta la lista degli alimenti più a rischio. Tra questi ci sono: "pesce affumicato, prodotti a base di carne (paté di carne, hot dog, carni fredde tipiche delle gastronomie), formaggi a pasta molle, formaggi erborinati, formaggi poco stagionati, vegetali preconfezionati e latte non pastorizzato". Il batterio non sopravvive infatti ai processi di cottura né a quelli di pastorizzazione.

Quali sono i sintomi dell'infezione da Listeria

Nella forma più comune, nei soggetti sani l'infezione si manifesta con sintomi simili a quelli dell'influenza intestinale o di un'intossicazione alimentare. Tra i più comuni ci sono diarrea, nausea, mal di testa, febbre, vomito e dolori muscolari. Se l'infezione raggiunge il sistema nervoso – spiega ancora la Fondazione Humanitas – si possono avere altri sintomi, quali confusione, cefalea e collo rigido.

Nei casi di infezione sistemica, la listeriosi può causare anche meningite, meningoencefalite e sepsi, fino a rivelarsi letale nei casi più gravi.

Il periodo di incubazione della Listeria: dopo quanto tempo si manifesta

Come detto, l'infezione da Listeria può manifestarsi in diverse forme cliniche: oltre alla più comune, la gastroenterite febbrile acuta, questa infezione – spiega l'Iss – può manifestarsi anche come una tossinfezione alimentare – che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione – o nella forma sistemica, dopo un'incubazione che può durare anche 70 giorni.

Rischi della listeriosi in gravidanza

Una categoria di persone che deve prestare ulteriormente attenzione al rischio di listeriosi è quella delle donne incinte. L'infezione da Listeria in gravidanza può infatti causare gravi complicazione, come infezioni del feto, parto prematuro e anche aborto spontaneo.

Come si previene l'infezione: come uccidere il batterio della Listeria

La raccomandazione principale per ridurre al minimo il rischio di infezione da Listeria è rispettare in modo scrupoloso tutte le norme igieniche indicate per la manipolazione degli alimenti crudi.

Per prima cosa lavare bene le verdure prima di mangiarle, non consumare alimenti poco cotti, non contaminare verdure o cibi giù cotti con carne cruda, lavare in modo attento le mani, gli utensili e i pianti utilizzati per preparare alimenti crudi ( soprattutto se si tratta di carne cruda, pollame e uova) così per ridurre il rischio di contaminazione.

Se si tratta di cibi già cotti, invece, l'Iss raccomanda di rispettare le date di scadenze, così come tutte le indicazioni riportate nelle modalità di conservazione e di non impostare il frigorifero a temperature superiori ai 4°C. Queste sono le regole fondamentali, ma sul portale dell'Iss trovate tutte le informazioni necessarie per prevenire il rischio infezione, anche quelle destinate alle persone a rischio maggiore.

Come curare la listeriosi

Trattandosi di un'infezione causata da un batterio, nella maggior parte dei casi la listeriosi si cura con una terapia antibiotica. In base a quanto riporta l'Iss, la somministrazione di antibiotici per contrastare l'infezione, se effettuata precocemente, può prevenire la trasmissione dell'infezione al feto nel caso di gravidanze in corso.

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