Cos’è la goccia fredda, il fenomeno metereologico che ritarda l’arrivo dell’estate
Siamo quasi a fine giugno eppure in una buona parte dell'Italia l'estate non è arrivata ancora. Precipitazioni, piogge torrenziali, grandine e temperature sotto la media sembrano non voler lasciare il Nord e parte del Centro-Nord, mentre al Centro-Sud e al Sud, già nello scorso weekend, si è fatta sentire la prima ondata di calore ufficiale di questa estate, con otto città da bollino rosso e temperature vicini ia 40 °C. Meteorologicamente l‘Italia è letteralmente divisa in due.
In realtà, se molte regioni del Nord e il Centro-Nord sono ancora alle prese con il maltempo – martedì 25 giugno si sono verificati diversi allagamenti ed evacuazioni per rischio idrogeologico in Emilia-Romagna – lo devono a uno specifico fenomeno atmosferico-meteorologico, noto come "goccia fredda". Il nome sta a indicare che si tratta di un vortice di bassa pressione, quindi di aria fredda, che si è staccato, da quella che in meteorologia viene definita una "saccatura", ovvero la forma secondaria di una depressione. In questo caso la goccia fredda che sta interessando il Nord Italia arriva da un'area di aria polare formatasi sull'Irlanda.
Che cos'è la goccia fredda
In questi giorni nelle regioni settentrionali e centro-settentrionali si è bloccato un ciclone di aria polare arrivato dal Nord Europa: domenica 23 giugno era già visibile sulla Corsica, da dove poi, nei giorni seguenti, si è spostato sull'Italia.
In meteorologia si parla di "goccia fredda" quando si crea un vortice di bassa pressione in quota a partire da una preesistente area di bassa pressione più vasta. Il risultato è quindi un ciclone nuovo e indipendente da quello precedente.
Il fenomeno in meteorologia da cui si origina la "goccia fredda" si chiama "cut off". Il termine, che in inglese significa "tagliare", non è casuale: durante questo fenomeno infatti un'area di bassa pressione più vasta si sviluppa in mondo longitudinale, creando una forma stretta e lunga con la tipica disposizione a V, fino a che una sezione nella parte inferiore si stacca (come se venisse tagliata), isolando una nuovo vortice di bassa pressione. Quando questo nuovo vortice si crea in quota (9-10 chilometri di altezza) si parla di "goccia fredda".
Quali sono gli effetti della goccia fredda
La goccia fredda quindi altro non è che un vortice di bassa pressione: in quanto tale causa un'ondata di intenso maltempo, con piogge, temporali e perfino grandine, oltre a temperature più basse di quelle attese per la stagione.
In genere infatti i fenomeni di cut off causano forte instabilità che può estendersi anche per lunghi periodi. Anche se sono molto comuni sul finire della primavera o all'inizio dell'autunno, rappresentano la causa della maggior parte dei fenomeni di maltempo estivo nell'area del bacino del Mediterraneo.
In questi giorni, infatti, il maltempo al Nord e in parte del Centro-Nord sta causando temporali e piogge, anche con alluvioni ed esondazioni, ma anche trombe d'aria, come quella che si è abbattuta in zona Polesine, Veneto. La Protezione Civile ha diramato l'allerta meteo arancione per martedì 25 giugno 2024 per alcuni settori dell'Emilia Romagna e allerta meteo gialla per temporali, rischio idraulico e rischio idrogeologico in altre dieci regioni.
Quanto dura la goccia fredda
Non è facile prevedere quando finirà la goccia fredda: come accade per tutte le previsioni meteo, si fanno delle stime, ma non è possibile stabilire la data esatta della fine di un vortice di aria fredda senza accettare un certo margine di errore.
Sappiamo però che in genere un'area di bassa pressione tende a esaurirsi quando viene meno la fonte da cui arriva l'aria fredda. Tuttavia, per le gocce fredde è ancora più difficile prevederne la fine perché per le loro caratteristiche possono isolarsi tra due aree anticicloniche e persistere anche per diverso tempo.
Le regioni maggiormente colpite dalla goccia fredda
Il maltempo di questi giorni si è abbattuto soprattutto in alcune regioni del Nord e del Centro-Nord, con disagi e gravi danni soprattutto in Emila-Romagna, Lombardia e Veneto.
Tra la giornata di lunedì 23 giugno e quella di martedì 24 giugno, in Emilia-Romagna i Vigili del fuoco hanno effettuato oltre 180 interventi, in seguito ai diversi allagamenti e frane che hanno interessato soprattutto la provincia di Modena. La Protezione Civile ha infatti diramato l'allerta rossa per rischio idrogeologico per le piene dei corsi d'acqua nell'area tra Modena e Piacenza. In Veneto, invece, una tromba d'aria si è abbattuta sulla provincia di Rovigo, dove si sono registrati allagamenti e molte case sono state scoperchiate dai forti venti. Perturbazioni violente, accompagnate perfino da grandinate isolate, si sono verificate anche in Piemonte, Trentino Alto Adige e Lombardia.
Quando arriverà il caldo al Nord Italia
Secondo le previsioni del tempo, anche se l'anticiclone nordafricano che dovrebbe spazzare via l'attuale vortice ciclonico è ancora lontano, da mercoledì 26 giugno dovrebbero arrivare i primi segnali di un lieve miglioramento, che dovrebbero portare le temperature al Nord ad alzarsi, anche se in modo contenuto.
Si prevede infatti che dalla metà di questa settimana, quindi intorno a giovedì 27 giugno, la perturbazione attuale dovrebbe allontanarsi dall'Italia e spostarsi verso i Balcani: questo potrebbe significare un miglioramento del meteo anche al Nord. Tuttavia, anche questo nuovo miglioramento potrebbe durare poco: le previsioni del meteo ammettono ancora clima instabile nel prossimo week-end con il rischio di maltempo e rovesci per l'arrivo di una nuova perturbazione.