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Cos’è la Fossa di Nankai che può scatenare un megaterremoto in Giappone: quanti morti si rischiano

Innanzi alla costa meridionale di Honshu, la principale isola del Giappone, si trova la Fossa di Nankai, una depressione oceanica di 900 chilometri e una delle zone sismiche più pericolose della Terra. Da qui possono originare catastrofici megaterremoti e tsunami, in grado di provocare una vera e propria strage. Recentemente, per la prima volta nella storia, le autorità nipponiche hanno lanciato l’allerta per un megaterremoto proprio dalla Fossa di Nankai.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Alexrk2
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A seguito del terremoto di Hyūga-nada di magnitudo 7.1 dell'8 agosto 2024, verificatosi alle 16:42 locali al largo della costa della prefettura di Miyazaki, per la prima volta nella storia del Giappone le autorità hanno lanciato l’allarme per il rischio di un possibile megaterremoto, un violentissimo evento sismico con magnitudo di almeno 8.5 nella Fossa di Nankai (Nankai Torafu in giapponese, letteralmente “fossa del mare meridionale” in italiano). Si tratta di una delle zone sismiche più attive e pericolose del pianeta, proprio perché può scatenare terremoti di portata catastrofica con annessi tsunami in grado di devastare le coste e uccidere centinaia di migliaia di persone.

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L’Agenzia meteorologica giapponese (JMA) ha diramato l'allerta per una settimana, prima del ritiro o del rinnovo della stessa. Gli esperti hanno sottolineato che il megaterremoto non si verificherà necessariamente in questi giorni, ma che il rischio che esso possa manifestarsi a stretto giro è aumentato in modo significativo, proprio alla luce delle caratteristiche e della storia della Fossa di Nankai. Essa è infatti responsabile di diversi devastanti terremoti nella terra del sol levante. L'aspetto più inquietante di questa vicenda risiede nel fatto che non è se si verificherà il megaterremoto, ma quando, dato che la frequenza con cui si “riattiva” la faglia è di circa 100-150 anni (come indicato dagli studi di Mitsui, Tanioka e colleghi del 2004) e l'ultimo terremoto nell'area si è verificato nel 1946. Quello dell'8 agosto 2024, avvenuto in un'area limitrofa, potrebbe aver acuito lo stress della fossa accelerando il rilascio di un'enorme quantità di energia. Ma cos'è esattamente la Fossa di Nankai?

Cos'è la Fossa di Nankai

La Fossa di Nankai è una depressione oceanica lunga circa 900 chilometri al largo della costa sudoccidentale del Giappone, più precisamente a sud dell'isola di Honshu, la più grande e popolosa dell'arcipelago nipponico. Tecnicamente si tratta di una zona di subduzione, dove la placca del Mar delle Filippine affonda sotto una parte di quella euroasiatica chiamata placca amuriana. La fossa di Nankai che ne deriva è una vera e propria depressione, ma l'aspetto è differente a causa dell'enorme concentrazione di detriti che la ricopre. La fossa continua a deformarsi e ciò la rende estremamente attiva dal punto di vista sismico; ciclicamente, come indicato, è infatti responsabile di terremoti altamente distruttivi, seguiti da tsunami egualmente devastanti.

Credit: Lincun
Credit: Lincun

Il numero di vittime e la portata dei danni economici sono sempre elevatissimi a causa del fatto che la fossa affaccia su coste densamente popolate. Anche se gli edifici e le infrastrutture sono costruiti con i migliori criteri antisismici del mondo, per un megaterremoto causato dalla fossa di Nankai in tempi moderni si pagherebbe comunque un enorme tributo in termini di vite umane. Una delle ultime stime fatte dai tecnici del governo nipponico – elaborata nel 2019 – indica in 213 trilioni di yen di danni e 231.000 morti il prezzo da pagare, come riportato dal quotidiano giapponese Mainichi.

Attraverso la tomografia a forma d'onda completa, un avanzato metodo di imaging, i sismologi giapponesi hanno determinato che nella Fossa di Nankai ci sono diverse aree con un'intensa attività tettonica. I detriti sopra la depressione sono sottoposti a una fortissima pressione compressiva. La zona di rottura della faglia è stata suddivisa in cinque aree (da A a E) dagli esperti, i cui terremoti che ne derivano prendono il nome di terremoti di Nankai (zona Ovest), terremoti di Tōnankai (zona centrale) e terremoti di Tōkai (zona Est). Spesso gli eventi sismici nella fossa si verificano a coppie, come accaduto nel 1854 e nel 1944. In pratica, un primo evento è seguito da un secondo egualmente distruttivo. Uno degli episodi più catastrofici si verificò nel 1707, quando la faglia si ruppe per l'intera lunghezza. Il terremoto di Hoei che ne derivò ebbe una magnitudo di 8.6 e scatenò un mostruoso tsunami lungo le coste di Honshu che causò danni ingentissimi e un numero imprecisato di vittime.

Non sappiamo quando la fossa di Nankai si attiverà di nuovo, ma il tempo passato dal precedente evento sismico e lo stress innescato dal recente terremoto di Hyūga-nada potrebbe “risvegliarla” relativamente presto. Entro il 2100, del resto è attesa la fine del ciclo sismico di 100-150 anni, considerando che l'ultimo evento è stato nel 1946. Recentemente un team di ricerca italiano ha determinato che potrebbe essere possibile prevedere i terremoti.

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