Cos’è la Folie a Deux, il disturbo psichiatrico al centro del nuovo film su Joker
Nella notte italiana tra il 7 e l'8 giugno il regista Todd Phillips ha annunciato l'attesissimo sequel di Joker, tra i film più discussi e apprezzati degli ultimi anni, soprattutto per la superba interpretazione dell'attore – vincitore del premio Oscar – Joaquin Phoenix. Il dettaglio più interessante rilasciato al momento è il sottotitolo dell'opera, ovvero “Folie a Deux”, con riferimento a una specifica patologia psichiatrica, caratterizzata dal "trasferimento" di un delirio da una persona che ne è affetta a un'altra (sana) attraverso lo stretto rapporto personale. È molto probabile che il sottotitolo sia legato alla storia tra il villain Joker e la sua compagna Harley Quinn, perdutamente innamorata di lui. Al momento, tuttavia, si tratta solo di supposizioni, dato che non è trapelato nulla sulla trama del nuovo film. Ecco cos'è la Folie a Deux, come si manifesta e come si cura.
Cos'è la Folie a Deux
Descritta per la prima volta dai medici francesi Charles Lasègue e Jules Falret nel XIX secolo, la Folie a Deux è considerata una forma di disturbo delirante, una condizione psichiatrica in cui “una o più false convinzioni vengono mantenute con fermezza e persistono per almeno 1 mese”, specificano gli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari. Il termine “Follia a Due” si riferisce al fatto che tali convinzioni deliranti (e a volte anche allucinazioni) vengono trasmesse da una persona che ne è affetta a un'altra attraverso il rapporto personale. Per questa ragione la Folie a Duex è conosciuta col termine più appropriato di Psicosi Condivisa; altri nomi presenti in letteratura scientifica sono disturbo delirante condiviso, sindrome di Lasègue-Falret, disturbo psicotico condiviso e disturbo delirante indotto. La condizione non è tuttavia inserita nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders – Fifth Edition (DSM-5), il principale manuale dedicato alle patologie mentali, ma rientra appunto nella classificazione di Disturbo Delirante.
Come si “trasmette” la Folie a Deux
Nell'articolo “The Psychosis of Association – Folie a Deux” pubblicato sulla rivista scientifica specializzata The Journal of Nervous and Mental Disease si specifica che nella Psicosi Condivisa esistono due (o più) figure ben distinte: una persona dominante, definita primaria, induttore o principale, e una secondaria o accettore o associata. La persona secondaria è quella che assorbe il delirio (e in alcuni casi le allucinazioni) da quella primaria. “Il paziente con la malattia primaria è di solito il membro socialmente dominante nel rapporto ed impone il delirio o convince il paziente con la malattia secondaria riguardo a delle credenze insolite”, spiegano i Manuali MSD. In questo caso si tratta di Follia Imposta, ma è possibile anche la Follia Simultanea, nella quale due persone con esperienze indipendenti di psicosi si influenzano l'una con l'altra. Nel caso in cui il soggetto dominante riesca a influenzare tre o più persone si può parlare di Folie a Trois, a Quatre e via discorrendo. Solitamente i soggetti accettori sono facilmente manipolabili, predisposti e soggiogati dalla dominanza del soggetto primario, che riesce a imprimere le sue false convinzioni. Come specificato dal portale specializzato PsychCentral tra i deliri condivisi possono figurare quelli definiti “relativamente bizzarri” e non plausibili, come il credere ad esempio che un Paese straniero ostile sta diffondendo radiazioni a casa; deliri “congruenti all'umore”, come l'essere convinti di vincere sicuramente una grossa somma di denaro in un giorno specifico; e deliri “non strani”, come il credere di essere costantemente seguiti e controllati da agenti segreti.
Le cause scatenanti della Folie a Deux
L'American Addiction Center – National Rehabs Directory specifica che, sebbene non siano chiare le cause della Psicosi Condivisa, i principali fattori scatenanti sono rappresentati dallo stress e dall'isolamento sociale. Essere socialmente isolati e passivi con una persona che soffre di deliri catalizza il rischio di diventare accettore. “Gli individui che arrivano a condividere convinzioni deliranti sono spesso legati dal sangue o dal matrimonio e hanno vissuto insieme per molto tempo, a volte in relativo isolamento sociale”, spiega PsychCentral. Lo stress è normalmente associato alle patologie mentali, sia come causa scatenante che come catalizzatore della condizione. Una spiegazione biologica può essere dovuta al rilascio dell'ormone dello stress (il cortisolo), che innesca un aumento di dopamina nel cervello. Questo meccanismo può favorire la comparsa di una condizione mentale.
Come si cura la Folie a Deux
Come sottolineato dai Manuali MSD, identificare il soggetto primario è di fondamentale importanza poiché chi soffre del disturbo secondario, se separato dal soggetto primario “non mantiene le convinzioni deliranti”. La separazione ha un effetto così dirompente che l'accettore potrebbe essere curato anche senza l'ausilio di psicofarmaci. Nel caso in cui la separazione non fosse sufficiente è previsto il trattamento con antipsicotici per un periodo di tempo breve, oltre a terapie psicologiche personali e famigliari.