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Cos’è la fluorazione delle acque, la procedura per le carie che ora è diventata un finto problema

Il Surgeon General della Florida Joseph Ladapo ha dichiarato di essere contrario all’aggiunta di fluoro negli acquedotti, una pratica molto diffusa negli Stati Uniti per prevenerie diverse patologie legate alla bocca e ai denti. Come spiega l’ISS la fluorazione delle acque è stata dibattuta anche in Italia ma alla fine si è deciso di non attivare questa procedura: le nostre acque contengono naturalmente questo elemento. Quali sono gli effetti del fluoro e qual è il parere della comunità scientifica.
A cura di Valerio Berra
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Negli Stati Uniti è in corso un dibattito sulla salute pubblica. Protagonista di questa discussione è una singola pratica, nota come “fluorazione dell’acqua”. La discussione si è aperta in Florida, ma questa procedura in passato è stata dibattuta anche in Italia come possiamo vedere dai documenti pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità. Ma di cosa si tratta? Chiariamo il punto principale: con la fluorazione dell’acqua viene aggiunto del fluoro all’acqua potabile che scorre nella rete idrica.

Aumentando la distribuzione di questo elemento chimico nell’acqua è possibile avere degli effetti positivi anche sulla salute dei denti. Come leggiamo nel report dell’Istituto Superiore di Sanità il fluoro, in quantità dosate, è in grado di proteggere da “infezioni, perdite di denti e patologie orali particolarmente dolorose”.

Il dibattito sull’aggiunta di fluoro negli acquedotti

Negli Stati Uniti la pratica della fluorazione dell’acqua è abbastanza diffusa. La fluorazione delle acque pubbliche è attestata da metà del ‘900 ma nelle ultime settimane è tornata al centro di un dibattito. Joseph Ladapo è il Surgeon General della Florida, una carica che grosso modo corrisponde al responsabile della sanità pubblica. Nelle ultime ore ha dichiarato che secondo lui non si dovrebbe più aggiungere il fluoro nelle acque pubbliche.

La posizione di Ladapo è vicina a quella Robert F. Kennedy Jr, l’uomo che Donald Trump vorrebbe alla guida della sanità pubblica negli Stati Uniti. Per adesso la strada sembra quella: vedremo se poi nel momento dell’insediamento Trump cambierà idea. Kennedy, e quindi Ladapo, sono contro all’inserimento del fluoro negli acquedotti perché secondo una serie di teorie pseudoscientifiche la presenza di questo elemento avrebbe conseguenze dirette sulla salute.

Come riporta Axios, Kennedy avrebbe definito il fluoro: “Uno scarto industriale associato ad artrite, fratture ossee, cancro alle ossa, perdita di QI, disturbi dello sviluppo neurologico e malattie della tiroide”. Le sue posizioni non sono condivise dalla comunità scientifica, come per altro è già successo su altri temi a partire dai vaccini.

Quali sono gli effetti del fluoro sulla salute

L’American Dental Association ha smentito le parole del Kennedy sul fluoro: “Settant'anni di ricerche, migliaia di studi e l'esperienza di oltre 210 milioni di americani ci dicono che la fluorizzazione dell'acqua è efficace nel prevenire la carie ed è sicura per bambini e adulti”. Ovviamente parliamo di una presenza controllata e normata, non di un eccesso di fluoro.

La fluorazione negli acquedotti italiani

In Italia c’è il fluoro nelle acque? Sì, ma è naturale. Come spiega Carlo Petrini del Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute, il dibattito sulla fluorazione negli acquedotti italiani si è arenato perché il fluoro è già presente naturalmente nelle nostre acque: “Le acque italiane sono infatti in genere sufficientemente ricche in fluoro, tanto da non rendere consigliabile un’addizione farmacologia o nelle acque potabili”.

Nel documento dell’Istituto Superiore di Sanità si legge che gli unici rischi legati alla presenza del fluoro nelle acque sono relativi all’eccesso di questa sostanza, un’eccezione per la nostra rete idrica. Quando i denti sono esposti a un sovradosaggio di fluoro può essere rilevata una condizione nota come fluorosi: “Sono però noti anche danni conseguenti a fluorosi (alterazioni nello smalto e, negli adulti soggetti ad eccessi di introduzione prolungati, osteosclerosi, danni alla colonna vertebrale, ginocchio valgo)”.

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