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Cos’è la DANA, il fenomeno atmosferico della “goccia fredda” che ha devastato Valencia e causato alluvioni

A Valencia un sistema atmosferico molto intenso ha causato diverse alluvioni improvvise che hanno portato a decine di vittime. Tra queste ci sarebbero anche quattro bambini. Il fenomeno in spagnolo è chiamato “DANA” (“Depresión Aislada en Niveles Altos”), ma in realtà il termine indica un sistema meteorologico anche noto come “gota fría” e in italiano “goccia fredda”.
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Nelle ultime ore, in Spagna, un fenomeno atmosferico ha devastato con piogge torrenziali record e alluvioni improvvise diverse località della regione di Valencia, nel Levante spagnolo, causando decine di vittime. Finora il bilancio provvisorio è di almeno 62 morti, tra cui ci sarebbero almeno quattro bambini. Per indicare il violento evento atmosferico i media spagnoli utilizzano la sigla DANA.

Come spiega El Mundo, il termine sta per "Depresión Aislada en Niveles Altos" (in italiano "Depressione Isolata ad Alti Livelli") ed è stato coniato dall'ex Istituto Nazionale di Meteorologia perché il termine fino ad allora utilizzato per indicare il fenomeno, la "gota fría" – quello che in italiano chiamiamo "goccia fredda" – era diventato troppo popolare e veniva spesso usato in modo non corretto per qualsiasi fenomeno con pioggia intensa e abbondante.

In sostanza, quindi, non ci sono differenze tra la DANA e la goccia fredda, anche detta "cut off low", come ha confermato a Fanpage.it la professoressa Claudia Pasquero, docente di "Oceanografia, meteorologia e climatologia" dell'Università Bicocca di Milano.

Cos'è e come si forma una DANA o "gota frìa

L'Agenzia meteorologica statale spagnola (AEMET) definisce una DANA come "un sistema di bassa pressione nei livelli elevati dell'atmosfera, che si è completamente separato dal flusso zonale in quota".

La definizione in sostanza coincide infatti con quella di goccia fredda. Come abbiamo spiegato in questo approfondimento di qualche mese fa su Fanpage.it, in meteorologia l'espressione "goccia fredda" viene infatti impiegata per indicare un vortice di bassa pressione in quota che si è creato a partire da una area di bassa pressione più vasta, dalla quale una sezione più piccola si è staccata, creando un nuovo ciclone indipendente da quello originario.

Per indicare questo fenomeno atmosferico in inglese si utilizza infatti l'espressione "cut off" (tagliare). Il termine da solo spiega il modo in cui si origina la goccia fredda: una vasta area di bassa pressione si sviluppa in mondo longitudinale, fino a che una sezione nella parte inferiore si stacca, isolando una seccatura depressionaria, ovvero un nuovo vortice di bassa pressione. Quando questo nuovo vortice si crea in quota (9-10 chilometri di altezza) si parla di goccia fredda.

La National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti definisce il sistema atmosferico come "aree persistenti a bassa pressione che sono state isolate o ‘tagliate' dal flusso d'aria principale". In inglese esiste perfino un detto – "Cut-off low, weatherman's woe" (ovvero "Cut-off low, sventura del meteorologo") – a indicare gli intensi effetti che questo sistema può creare in quanto tende a procedere a ritmi rallentai andando "alla deriva per molti giorni".

Dove e quando si forma: le cause

L'agenzia spagnola aggiunge che "in genere, queste depressioni isolate ad alti livelli si trovano nell'emisfero Nord, a sud del flusso in quota. A volte una DANA può non spostarsi verso est come una normale tempesta ma stazionare anche per diversi giorni, o addirittura muoversi in modo opposto al flusso zonale occidentale". In questo caso si parla di "retrogressione".

Perché si parla di DANA e non di goccia fredda: ci sono differenze?

Come abbiamo spiegato prima, il bisogno di trovare un nuovo termine per indicare il fenomeno della goccia fredda ha ragioni esterne alla meteorologia. Ne ripercorre la storia la sezione di glossario presente sul sito dell'agenzia meteorologica spagnola che spiega come l'espressione "gota fría", a sua volta derivata dal tedesco "kaltlufttropfen" (goccia d'aria fredda), fosse stata distorta e utilizzata per indicare "qualsiasi tipo di situazione di precipitazioni abbondanti". Per questo motivo in ambito professionale si preferì abbandonarla e utilizzare l'espressione estesa di "depressione isolata a livelli elevati", a partire dalla quale poi venne formulata la sigla DANA, anche in onore del meteorologo Francisco García Dana, morto nel 1984.

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