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Cos’è il virus Nipah, i sintomi e come si trasmette l’infezione che ha messo in allarme l’India

Il virus Nipah (NiV) è un agente zoonotico che può essere trasmesso all’uomo dai pipistrelli della frutta e altri animali infetti, ma può diffondersi anche da persona a persona: i primi sintomi dell’infezione includono febbre, mal di testa, vomito e nausea ma, nei casi più gravi, possono insorgere malattie respiratorie ed encefaliti potenzialmente fatali. In India, da inizio 2024 sono morti due ragazzi di 24 e 14 anni contagiati dal virus.
A cura di Valeria Aiello
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Una particella di virus Nipah osservata al microscopio elettronico / Credit: NIAD
Una particella di virus Nipah osservata al microscopio elettronico / Credit: NIAD

Il virus Nipah è un agente zoonotico considerato tra le cause più probabili di una nuova pandemia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che può essere trasmesso all’uomo dai pipistrelli della frutta e altri animali infetti, come i maiali, attraverso il contatto diretto o il consumo di cibi contaminati, ma che può diffondersi anche da persona a persona attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei di soggetti infetti.

La circolazione del virus è tornata a preoccupare l’India, dove i nuovi casi di infezione e la morte di uno studente di 24 anni registrata in Kerala il 15 settembre 2024, dopo anche il decesso di questa estate di un 14enne, hanno fatto scattare l’allerta sanitaria, portando alla chiusura di scuole, uffici e trasporti pubblici e l’uso obbligatorio delle mascherine in alcuni distretti per contenere l’infezione.

Negli umani, le infezioni possono essere asintomatiche oppure causare malattie respiratorie acute: i primi sintomi dell’infezione includono febbre, mal di testa, mal di gola, vomito e nausea, che possono evolvere in malattie respiratorie e, nei casi più gravi, in encefaliti potenzialmente fatali. Il patogeno, identificato per la prima volta in Malesia quasi due decenni fa, è endemico nel sud-est asiatico (epidemie si registrano stagionalmente in Bangladesh, India, Malesia e Singapore) e, ad oggi, non è presente in Italia.

Cos’è il virus Nipah e come si trasmette

Il virus Nipah (Nipah Virus, o NiV) è un agente microbico a RNA che appartiene alla famiglia Paramyxoviridae, genere Henipavirus: considerato tra i patogeni più pericolosi dall’OMS, per l’alto tasso di mortalità associato alle infezioni umane, il virus Nipah è un agente zoonotico, cioè un virus che si trasmette tra animali e esseri umani, che circola normalmente tra i pipistrelli della frutta (genere Pteropus), che costituiscono il serbatoio naturale del virus. I pipistrelli possono tramettere il virus a ospiti intermedi, soprattutto ai maiali, e possono infettare gli esseri umani attraverso l’esposizione diretta alla loro saliva o agli escrementi o attraverso il consumo di cibi contaminati, in particolare frutti e prodotti a base di frutta, come il succo di palma da dattero crudo.

Come detto, la trasmissione può verificarsi nei maiali, che sviluppano una malattia respiratoria e, a loro volta, possono trasmettere il virus all’uomo. Pertanto, gli allevatori di maiali e gli addetti ai mattatoi sono considerati particolarmente a rischio. È stata inoltre dimostrata la sieropositività nei gatti, nei cani e nei cavalli. La trasmissione da uomo a uomo avviene attraverso l’esposizione a liquidi corporei, osservata principalmente in ambito ospedaliero e tra coloro a stretto contatto con pazienti infetti.

Quali sono i sintomi della malattia da virus Nipah

I primi sintomi della malattia da virus Nipah si manifestano dopo un periodo di incubazione, che può variare dai 4 ai 20 giorni. Al termine di questa fase, i primi segni clinici associati all’infezione possono includere:

  • febbre
  • malessere
  • mal di testa
  • dolori muscolari
  • mal di gola
  • nausea e vomito

Questi sintomi possono essere associati a vertigini, sonnolenza, che possono evolvere in malattie respiratorie acute. Nei casi più gravi, l’infezione può progredire in un’encefalite (infiammazione del cervello) potenzialmente fatale. Uno studio sui pazienti che hanno contratto il virus Nipah nell’epidemia scoppiata in Bangladesh tra il 2001 e il 2007 ha evidenziato che i soggetti che manifestano difficoltà respiratorie hanno maggiori probabilità di trasmettere il virus rispetto a coloro che non mostrano segni di malattia respiratoria.

Alcune persone possono anche sviluppare polmonite atipica e gravi problemi respiratori, tra cui difficoltà respiratorie acute. Encefalite e convulsioni che si verificano nei casi gravi, possono progredire fino al coma entro 24-48 ore.

Quanto è pericoloso il virus Nipah

Il tasso di mortalità associato all’infezione da virus Nipah è stimato tra il 40% e il 75%, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il virus Nipah è endemico nel sud Sud- asiatico, dove sono stati descritti focolai epidemici sporadici in Malesia, a Singapore, in India e Bangladesh, e un virus simile, chiamato Hendra, è stato segnalato in Australia. In Kerala, dove il primo caso di infezione da virus Nipah è stato segnalato nel 2018, la malattia ha causato 21 decessi tra il 2018 e il 2024, di cui due, come detto, da inizio anno2024. Lo scorso anno sono stati registrati sei casi di infezione e due decessi, e altre tre epidemie si sono verificate nel 2018, 2019 e 2021.

Diagnosi e cura della malattia

La malattia da virus Nipah è difficilmente distinguibile dalle altre malattie febbrili, almeno nella fase di esordio, per cui richiede esami molecolari (PCR) tramite tamponi faringei, campioni di liquido cerebrospinale, analisi delle urine e del sangue per la diagnosi. Possono essere effettuati anche test sierologici per il rilevamento degli anticorpi dopo la guarigione.

Ad oggi non esistono vaccini, antivirali o un trattamento specifico per la malattia. L’unica terapia disponibile è sintomatica, ovvero mirata alla gestione dei segni clinici della malattia. Farmaci come la ribavirina, l’anticorpo monoclonale m102.4 e il favipiravir sono attualmente in fase di studio: la ribavirina, in particolare, è stata testata su un piccolo numero di persone ma la sua efficacia non è ancora stata stabilità. Allo studio anche un candidato vaccino, che sfrutta la tecnologia a mRNA ed attualmente è in fase di sviluppo preclinico.

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