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Cos’è il tumore alla mammella che ha avuto Vittorio Feltri: il cancro al seno può colpire anche gli uomini

Di recente il giornalista Vittorio Feltri ha dichiarato di essere stato operato per un tumore alla mammella. Si tratta di una malattia piuttosto rara negli uomini, che, soprattutto nelle fasi iniziali, non presenta sintomi specifici. L’unico segnale potrebbe essere dato dalla comparsa di un nodulo nella regione mammaria.
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Il tumore al seno è una malattia che colpisce tipicamente le donne – è infatti la prima forma di cancro nella popolazione – ma a volte può interessare anche gli uomini. In questi casi si parla nello specifico di tumore alla mammella. Difatti, pur non avendo il seno nel senso comune del termine, anche gli uomini presentano, sebbene in misura nettamente minore rispetto alle donne, del tessuto mammario, dove – spiega la Fondazione Airc – può formarsi un tumore.

Sebbene sia un cancro raro negli uomini, in Italia si contano infatti circa 500 nuovi casi all'anno, ovvero circa un caso su 100.000, se ne è parlato recentemente a proposito del giornalista Vittorio Feltri, 81 anni, ospite nella puntata di martedì 17 dicembre di Belve, il programma tv condotto da Francesca Fagnani. Già in passato il direttore del quotidiano Il Giornale aveva raccontato di essere stato operato proprio a causa di questa forma di tumore. Allora lo aveva definito "una piccola cosa", pur confessando di esserne rimasto molto sorpreso, proprio perché lo aveva sempre considerato una malattia tipicamente femminile.

In realtà, negli ultimi anni, nonostante l'incidenza resti molto bassa, proprio come si sta verificando nella popolazione femminile, anche tra gli uomini i casi di tumore alla mammella sono in aumento negli under 45.

Quali sono i sintomi del tumore al seno negli uomini

Da bambini, maschi e femmine, hanno all'incirca la stessa quantità di tessuto mammario e la stessa struttura della mammella, che è costituita da tessuto adiposo e connettivo (stroma), tessuto ghiandolare organizzato in lobuli, addetti alla produzione di latte, mentre i dotti sono dei tubicini che portano il latte fino ai capezzoli. Tuttavia quando arriva la pubertà le cose cambiano: mentre nelle ragazze – spiega ancora Airc – gli ormoni fanno sviluppare i lobuli, i dotti e lo stroma, nei ragazzi gli stessi ormoni impediscono a queste componenti di svilupparsi.

Per quanto riguarda i sintomi, quasi sempre, nelle prime fasi del cancro alla mammella maschile non ce ne sono molti: la malattia è per lo più asintomatica. L'unico segnale che potrebbe indicare la possibile presenza di un tumore è la comparsa di un nodulo, proprio come accade nelle donne. Tuttavia, negli uomini, essendo il tessuto mammario molto meno, accorgersene è potenzialmente più semplice.

Qual è la percentuale di mortalità per tumore al seno maschile

Come accade per molte altre forme di tumore, anche per il cancro alla mammella negli uomini le possibilità di guarire dipendono molto dallo stadio, ovvero il grado di sviluppo, del tumore nel momento in cui viene diagnosticato. Prima avviene la diagnosi, più è facile intervenire per fermare la malattia.

Le cause del tumore al seno negli uomini

Premettiamo che essendo una malattia rara, non è stato possibile fare studi significativi su questa forma di tumore per una mera questione di numeri. Comunque sono stati individuati diversi fattori di rischio che qualora presenti potrebbero aumentare le probabilità di sviluppare il cancro alla mammella. Ovviamente, non parliamo di un rapporto causa-effetto obbligato, ma soltanto di possibili fattori di rischio.

Tra questi rientrano l'età avanzata – la maggior parte dei casi viene diagnostica in genere attorno ai 70 anni – ma anche la familiarità con i tumori: ad esempio, sono da ritenere potenzialmente più a rischio – spiega Airc – gli uomini che hanno avuto già un tumore o che in famiglia hanno avuto casi di tumori alla mammella, all'ovaio, al pancreas o alla prostata.

Come nel caso delle donne anche eventuali problemi nel metabolismo ormonale possono essere rilevanti. Ci sono alcune condizioni – suggerisce Fondazione Humanitas – che possono causare uno squilibrio tra i livelli di estrogeni e quelli di progesterone, come la Sindrome di Klinefelter, malattie dei testicoli, obesità, ginecomastia secondaria a farmaci (ovvero un anomalo aumento della produzione di prolattina). Un altro fattore di rischio è rappresentato dall'essersi esposti in passato a un trattamento radioterapico nell'area considerata. Sembrano inoltre giocare un ruolo chiave alche mutazioni genetiche, nei geni BRCA2 e BRCA1. Se è presente la prima il rischio aumenta di 1oo volte.

La diagnosi

Partiamo con il dire che per la bassa diffusione del tumore della mammella negli uomini non esistono screening specifici, chi però sa di avere casi in famiglia di mutazioni nei geni interessati può effettuare un test genetico per verificare l'effettiva presenza delle mutazioni.

In generale, in caso di sospetti, il primo a valutare il quadro clinico è il medico di base che può prescrivere un'ecografia e una mammografia per osservare la struttura della mammella ed eventuali anomali, come la presenza di noduli. In generale, è però con la biopsia, ovvero l'analisi di un campione di tessuto sospetto, che si basa la diagnosi definitiva.

Le cure e le terapie

L'iter terapeutico per il carcinoma mammario maschile è simile a quello adottato per il tumore al seno nelle donne, sebbene ci siano alcune differenze tra le due malattie. A prescindere da questo, il trattamento della malattia può prevedere l'intervento chirurgico, nella maggior parte dei casi di mastectomia, ovvero l'asportazione totale della ghiandola mammaria, della pelle sovrastante e del complesso areola-capezzolo.

A questa può accompagnarsi la chemioterapia sistemica adiuvante, che può essere somministrata prima o dopo l'intervento chirurgico. Un'altra opzione è il ricorso alla terapia ormonale per i tumori che presentano recettori ormonali sulla superficie.

La radioterapia post-operatoria può essere invece utile nei casi in cui è alto il rischio di recidiva locale, se il tumore è di grande dimensione o se non è stata effettuata la mastectomia totale. Ovviamente la terapia varia in base alle caratteristiche del singolo paziente e allo stadio in cui è stato diagnosticato il tumore.

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