Cos’è il tumore al cuore per cui è stato operato Flavio Briatore: sintomi e terapia
Un tumore benigno al cuore. In un video pubblicato sui propri account social Flavio Briatore ha raccontato di aver ricevuto la diagnosi solo dieci giorni fa durante un controllo di routine all'Ospedale San Raffaele di Milano. L'imprenditore ha poi aggiunto di aver subito subito dopo un intervento di chirurgia mininvasiva attraverso cui la massa tumorale è stata rimossa completamente.
Anche se si tratta di casi piuttosto rari, anche il cuore può essere interessato dalla formazione di masse tumorali. Il tumore al cuore, o tumore cardiaco, può essere di diversi tipi, in base alla sua origine e alla natura delle cellule tumorali. Nello specifico occorre distinguere tra tumori cardiaci primari o primitivi – se il cuore è il luogo dove si è originata la malattia – e tumori cardiaci secondari, se la malattia è il risultato delle metastasi di un tumore insorto in un altro organo del corpo. Inoltre, come tutti i tumori, anche quelli cardiaci si distinguono in benigni e maligni.
Cos'è un tumore cardiaco primitivo
Esclusi i casi in cui il tumore cardiaco si origini come conseguenza della metastasi di altri tumori, nella maggior parte dei casi i tumori cardiaci primitivi sono benigni (in circa l'80% dei casi), mentre quelli maligni sono piuttosto rari (20% dei casi).
Il tumore può interessare qualunque tessuto cardiaco, ovvero può insorgere nel tessuto valvolare, in quello connettivo cardiaco o nel pericardio, tuttavia nella maggior parte dei casi i tumori cardiaci primitivi si formano a partire dal miocardio o dall'endocardio, spiega il Manuale Msd.
Le diverse tipologie di tumore cardiaco
Anche all'interno della categoria dei tumori cardiaci primitivi benigni si distinguono diverse forme di tumore. Il cuore può essere interessato dalla formazione di fibromi, emangiomi, lipomi, cisti percardiche e altre forme tumorali, ma il tumore cardiaco primario benigno più comune è il mixoma.
Il mixoma costituisce la metà di tutte le diagnosi di tumori cardiaci premitivi benigni: nella maggior parte dei casi interessa l'atrio sinistro de cuore e può raggiungere anche dimensioni significative, fino ai 15 cm di diametro. Questa forma di tumore benigno colpisce soprattutto le donne tra i 40 e i 60 anni.
In genere, il mixoma ha un aspetto irregolare e consistenza gelatinosa. Nel 75% ha una forma "peduncolata", ovvero si presenta ancorato alla parete cardiaca solo in parte, caratteristica che consente alla massa di oscillare in base al flusso sanguigno, spiega ancora il Manuale Msd. In questo modo la massa si avvicina e si allontana continuamente dalla valvola mitrale, ostruendola e liberandola in modo alternato, bloccando e ripristinando il flusso sanguigno.
I tumori cardiaci primitivi maligni sono piuttosto rari, rappresentano infatti il 20% dei tumori cardiaci primitivi. Si distinguono tra sarcomi, linfomi primitivi e mesoteliomi pericardici. Tra questi il sarcoma è quello più comune e colpisce soprattutto gli adulti intorno ai 45 anni. Le altre due forme sono estremamente rare.
Quanto è diffuso il tumore cardiaco e come viene diagnosticato
Come detto, i tumori cardiaci primitivi sono una forma di neoplasia poco frequente. Secondo le stime riportate dal Manuale Msd si riscontra in meno di un caso sul 2.000. Rispetto ai primari, ovvero ai tumori che nascono nel cuore, quelli metastatici sono più frequenti (anche 40 volte di più).
I tumori cardiaci vengono di solito diagnosticati attraverso la valutazione medica e poi confermati da strumenti come l'ecocardiografia, la tomografia computerizzata o la risonanza magnetica. La diagnosi non è sempre facile perché i sintomi associati ai tumori cardiaci sono comuni anche ad altri disturbi o patologie. Per quanto riguarda il tumore cardiaco più comune, il mixoma, i sintomi possibili comprendono affanno nel respiro, febbre, perdita di peso o dolore articolare.
Come si cura il tumore cardiaco
Per quanto riguarda i tumori cardiaci benigni, l'iter di trattamento prevede la "resezione chirurgica", ovvero l'asportazione del tumore attraverso un intervento chirurgico. In più di nove casi su dieci – il Manuale Msd parla di una percentuale del 95% dei casi – questo si rivela risolutivo nella cura del tumore, anche se nei cinque-sei anni successivi vengono prescritte delle ecocordiografie di controllo per monitorare l'eventuale comparsa di recidive.
Ovviamente ogni caso a sé e anche tra i tumori benigni possono essere necessari interventi chirurgici successivi, ad esempio in alcuni casi può essere effettuato un intervento di plastica o sostituzione valvolare.