Cos’è il tempeh e perché lo chiamano la “carne di soia”
Facciamo un viaggio nel tempo. Torniamo nel 2000, è sabato sera e vogliamo andare a cena fuori. Nell'indecisione optiamo per un sushi, ma sorpresa: non esistono ristoranti di sushi e se esistono sono rarissimi. Sembra strano, ma è proprio così: fino a qualche decennio fa quello che è oggi uno dei piatti più amati dagli italiani era sconosciuto ai più. Tra qualche anno potrebbe succedere lo stesso con quegli alimenti che oggi sono considerati "inusuali" o di nicchia. Il tempeh è uno di questi. Noto anche come "carne di soia", questo alimento di origini asiatiche, è arrivato sulle tavole degli occidentali per rispondere alle esigenze di vegani e vegetariani, ma in realtà potrebbe presto entrare nelle cucine di tutti, anche di chi mangia carne e derivati.
La prova è nella sua storia: questo alimento è nato molto prima del veganesimo e dei diversi stili alimentari che prevedono l'eliminazione o la riduzione del consumo di carne. Si tratta infatti di un alimento della tradizione indonesiana, che poi si è diffuso in tutta l'Asia Orientale: le prime testimonianze della sua esistenza risalgono addirittura al 1815. Se ancora non siete convinti di volerlo provare, forse potrebbe farvi cambiare idea sapere che il tempeh, oltre a essere un'ottima fonte di proteine, è anche ricco di numerosi nutrienti fondamentali per il nostro organismo.
Che cos'è il tempeh e come si ottiene
Il tempeh è un prodotto derivato dalla fermentazione della soia. Si può preparare a casa, ma ormai si trova facilmente nel reparto frigo di qualsiasi supermercato. Proprio come il tofu si presenta sotto forma di panetti e può essere cucinato in moltissimi modi. Tuttavia, si riconosce dal suo "cugino" – anche il tufo come il tempeh si ottiene dalla soia – perché al suo interno restano distinguibili i fagioli di soia.
La fermentazione è una particolare tecnica di conservazione degli alimenti, ma è anche ciò che rende il tempeh un alimento ricco di nutrienti e sostanze fitochimiche altamente biodisponibili, come minerali, proteine, vitamine, ferro, isoflavoni e fibre. Più un nutriente è biodisponibile, maggiore sarà la facilità con cui l'organismo riesce ad assorbirlo. Inoltre è povero di carboidrati e ha un basso apporto calorico (circa 190 calorie per 100 g).
Perché viene anche detto "carne di soia"
Il tempeh è spesso consumato da chi segue una dieta vegana o vegetariana per il suo significativo apporto di proteine. Per questo, in base a diversi studi scientifici può essere considerato come un valido sostituto a basso costo della carne. In 100 grammi di tempeh ci sono circa 19 grammi di proteine, ovvero queste costituiscono il 20% del prodotto.
Leggere il valore assoluto in realtà non aiuta a comprendere gli effettivi benefici di questo alimento. Infatti, a parità di peso, la soia contiene anche più proteine del tempeh: 36 g ogni 100 g. Tuttavia, la fermentazione da cui si ottiene il tempeh rende le sue proteine più facilmente assimilabili.
Ovviamente, nel caso in cui si voglia consumare il tempeh in sostituzione della carne nell'ambito di un'alimentazione vegana è sempre necessario rivolgersi al proprio medico per iniziare una dieta sicura e adatta alle esigenze del singolo. Sebbene infatti alcuni studi abbiano affermato che anche il tempeh contiene vitamina B12, l'elemento più spesso carente in chi segue una dieta vegana, è importante sapere come bilanciare tutti gli alimenti e accertarsi di assumere tutte le sostanze di cui abbiamo bisogno per stare bene. Ma questo vale per qualsiasi dieta, non solo per quella vegana.
Perché il tempeh non è solo un alimento per vegani
È inutile negarlo, quando si parla di prodotti a base vegetale, come il tempeh, la soia o il tofu, la maggior parte degli occidentali pensa che siano alimenti inventati per le persone vegani. Un'alternativa "triste" alla carne e derivati, insomma. Ma non è affatto così e la prova è nella tradizione gastronomica a cui appartengono questi alimenti, ovvero quella asiatica. Diverse ricette tradizionali abbinano infatti questi alimenti alla carne: un esempio che possiamo trovare anche nei ristoranti cinesi in Italia è il "mapo tofu", dove uno degli ingredienti fondamentali, oltre al tofu, è la carne macinata.
Appurato che anche un onnivoro può assaggiare il tempeh, ci sono diversi modi per cucinarlo in modo saporito e gustoso. Per farlo, bisogna sempre tenere a mente che il tempeh, così come il tofu, ha un sapore abbastanza neutro, quindi per renderlo buono è necessario insaporirlo, ad esempio marinandolo, prima di cucinarlo, con limone, salsa di soia e spezie varie. Una volta effettuato questo passaggio è possibile cucinarlo in tanti modi: pastellato e fritto per una versione vegan dei nuggets di pollo, lo si può usare come base di burger o polpette e ancora può essere l'ingrediente di base per sughi e condimenti vari. Insomma, cucinare il tempeh è come cucinare il pollo: di base non ha un grande sapore, ma nelle mani giuste può diventare davvero sorprendere.