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Cos’è il serpente tigre e perché il suo morso può essere mortale

Il serpente tigre (Notechis scutatus) è un grande serpente velenoso dell’Australia meridionale: il suo veleno è uno dei più pericolosi, perché contiene potenti neurotossine, coagulanti, emolisine e miotossine. I sintomi del morso includono dolore e gonfiore nella zona interessata, seguiti da formicolio e inizio rapido di difficoltà respiratorie e paralisi, che possono essere fatali in caso di tardiva o mancata somministrazione del siero specifico.
A cura di Valeria Aiello
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Un serpente tigre (Notechis scutatus) trovato nell’auto di una donna che stava viaggiando sulla Monash Freeway, in direzione Melborne: rimosso dal servizio australiano di cattura, il serpente è stato ricollocato in natura / Photo Melbourne snake control
Un serpente tigre (Notechis scutatus) trovato nell’auto di una donna che stava viaggiando sulla Monash Freeway, in direzione Melborne: rimosso dal servizio australiano di cattura, il serpente è stato ricollocato in natura / Photo Melbourne snake control

Il serpente tigre (Notechis scutatus) è un grande serpente velenoso che si trova nelle zone umide dell’Australia meridionale, caratterizzato da una corporatura solida e la testa larga e piatta, ma che è soprattutto noto per la sua pericolosità. “È il quarto serpente più velenoso al mondo” spiega Tim Nanninga del Melbourne Snake Control, un servizio australiano di cattura e ricollocazione dei serpenti, che sabato mattina ha preso il controllo di una singolare situazione. “Ho ricevuto una chiamata dalla polizia di Victoria per una richiesta di aiuto, c’era un serpente nell’auto di una donna che stava viaggiando in autostrada”.

La donna si trovava sulla Monash Freeway, un’arteria che collega il centro di Melbourne alla periferia sud-orientale, quando ha sentito un serpente strisciarle sui piedi, prima di saltare fuori dall’auto per mettersi in salvo. “Sono arrivato sul posto e il traffico era bloccato. E dopo un po’ di ricerca ho trovato un serpente tigre, che ho rimosso in sicurezza dall’auto”. Nanninga ha spiegato che, in quelle zone, trovarsi un serpente in macchina non è qualcosa di insolito, anche se nel caso della donna, riuscita ad accostare il veicolo sul ciclo dell’autostrada e saltare prontamente fuori, la freddezza e la prontezza di riflessi in questi istanti sono state determinanti.

Il morso di un serpente tigre può essere mortale, perché il suo veleno contiene potenti neurotossine, coagulanti, emolisine e miotossine, che colpiscono il sistema nervoso centrale ma provocano anche danni muscolari e influenzano la coagulazione del sangue. I sintomi del morso includono dolore e gonfiore nella zona interessata, seguiti da formicolio e inizio rapido di difficoltà respiratorie e paralisi, che possono portare alla morte in caso di tardiva o mancata somministrazione del siero specifico.

Cos’è il serpente tigre (Notechis scutatus)

Il serpente tigre Notechis scutatus, noto anche come serpente tigre comune o della terraferma, è un serpente velenoso della famiglia degli Elapidae, che si trova nell’Australia meridionale, tipicamente in zone umide – come paludi, fiumi, laghi – ma che è presente anche nelle zone urbane. Lungo circa 100 centimetri, con una lunghezza massima di 120 centimetri, il serpente tigre è una specie timida, come la maggior parte dei serpenti: normalmente non attacca l’uomo ma se si sente in pericolo può colpire con una precisione infallibile, usando il veleno con cui uccide le sue prede.

Un serpente tigre (Notechis scutatus) noto anche come serpente tigre comune o della terraferma, tra i serpenti più velenosi al mondo / Photo Wikipedia/Teneche
Un serpente tigre (Notechis scutatus) noto anche come serpente tigre comune o della terraferma, tra i serpenti più velenosi al mondo / Photo Wikipedia/Teneche

Il serpente tigre è caratterizzato da corporatura solida e testa larga e piatta, e può essere riconosciuto dalla sua peculiare striatura, ovvero dalle bande nere e gialle simili a quelle di una tigre, anche se l’identificazione dalla sola colorazione non è affidabile, perché gli esemplari di questa specie cambiano colore a seconda delle stagioni e della maturità del serpente (esiste anche una specie non striata, Notechis ater, nota anche come serpente tigre nero).

Anche altri serpenti australiani, velenosi e non velenosi, possono essere striati, ma nel caso del Notechis scutatus trovato nell’auto della donna, c’è stato un altro particolare che ha permesso la sua identificazione. “I serpenti tigre emanano un certo odore, per così dire, quando sanno di essere inseguiti o spiati, o si sentono minacciati, un odore muschiato” ha precisato Nanninga che, durante il suo intervento sulla Monash Freeway ha sentito quell’odore provenire “dalla parte posteriore dell’auto” dove ha subito notato “la piccola coda che spuntava sotto uno dei sedili posteriori”.

Cosa succede se si viene morsi da un serpente tigre

Il veleno del serpente tigre è tra i più pericolosi, perché contiene neurotossine presinaptiche e postsinaptiche, miotossine, emolisine e coagulanti: ciò significa che il suo veleno colpisce il sistema nervoso centrale ma provoca anche danni muscolari e influenza la coagulazione del sangue.

I sintomi di un morso di serpente tigre si manifestano in pochi minuti e includono dolore localizzato nel sito del morso, gonfiore, formicolio, intorpidimento e sudorazione, seguiti da un forte mal di testa nella zona frontale e un inizio abbastanza rapido di difficoltà respiratorie e paralisi, che possono essere fatali in caso di tardiva o mancata somministrazione del siero specifico. Il tasso di mortalità per morsi non trattati si aggira tra il 40 e il 60%. In Australia, i serpenti tigre sono responsabili di circa il 17% dei casi di morsi di serpente e, tra il 2005 e il 2015 hanno causato quattro decessi su 119 morti confermati.

Il trattamento del morso di serpente tigre è lo stesso che si applica in caso di morsi di serpenti velenosi. La prima importante raccomandazione è quella di mantenere la calma: più ci si affanna, più in fretta il veleno va in circolo. Senza ritardi, occorre contattare immediatamente i soccorsi sanitari e/o recarsi presso una struttura ospedaliera. Se possibile:

In caso di morso agli arti, applicare una benda (bendaggio linfostatico) esercitando una discreta compressione e cercando di fasciare il più alto possibile e comunque anche al di sotto della zona del morso. Si può quindi procedere all’immobilizzazione dell’arto con una stecca rigida.

  • In caso di morso al tronco, al collo, alla testa, è consigliabile applicare un tampone rigido sopra la zona morsicata, tenendolo compresso con un cerotto elastico adesivo.
  • Evitare di applicare lacci emostatici – il laccio rallenta o blocca il deflusso venoso creando una indesiderata stasi venosa, mentre non blocca il flusso linfatico, responsabile della diffusione del veleno
  • Evitare procedure di aspirazione – non succhiare il veleno del morso con la bocca – o la rimozione meccanica del veleno, con suzioni, incisioni o tagli nella zona del morso.

L’importante è agire il più presto possibile e con calma, tanti o pochi siano i mezzi a disposizione. Se si osservano le precauzioni sopra elencate, il morso nella stragrande maggioranza dei casi non è letale.

Il trattamento del morso consiste nella somministrazione del siero contro il veleno, ovvero dell’antidoto le cui componenti sono efficaci anche contro altre specie di serpenti tigre, inclusi i serpenti tigre neri (Notechis ater), tra i più pericolosi, perché producono molto più veleno di quelli della terraferma.

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