Cos’è il missile Jericho, l’arma nucleare simbolo della potenza atomica di Israele
Il recente appello di un parlamentare israeliano, che ha chiesto di schierare quella che è considerata un’opzione del “Giorno del giudizio” contro Hamas e la Palestina, ha gettato luce sulle armi nucleari di Israele, vale a dire il sistema missilistico Jericho, finora ritenuto un deterrente contro un possibile attacco nucleare da parte di nemici del Paese, come Iran e Corea del Nord. Nonostante l’esplosione di un ordigno nucleare abbia ripercussioni su territori molto estesi, il sistema è stato evocato come alternativa all’introduzione di forze di terra nella Striscia di Gaza da Revital “Tally” Gotliv, un avvocato israeliano e membro della Knesset per il Likud, il partito del primo ministro Benjamin Netanyahu, che ha menzionato specificatamente l’opzione “Jericho”, in riferimento al sistema missilistico che Israele sviluppa dagli Anni 60, intitolato alla città biblica situata in Cisgiordania.
Il sistema Jericho fu inizialmente frutto di una collaborazione con la compagnia aerospaziale francese Dassault ma, quando la Francia si ritirò dal programma, nel 1969, Israele continuò a implementarlo: inizialmente, venne realizzato il missile Jericho I (YA-1), operativo durante la guerra dello Yom Kippur nel 1973, poi sostituito da Jericho II (YA-3) e, successivamente da Jericho III (YA-4), testato per la prima volta nel 2008 ed è entrato in servizio nel 2011.
Cos’è il missile Jericho, l’opzione nucleare di Israele
Il sistema Jericho, nel suo ultimo sviluppo Jericho 3 (YA-4), è un missile balistico a raggio intermedio a combustibile solido sviluppato e prodotto da Israele, che può trasportare una carica termonucleare e colpire obiettivi sulla media distanza. Come per la maggior parte dei sistemi d’arma, i dettagli esatti di questi missili sono riservati, sebbene esistano dati relativi ai test, dichiarazioni pubbliche di funzionari governativi e dettagli di letteratura.
Gli analisi militari stimano che il missile Jericho 3 sia lungo tra 15,5 e 16 metri, abbia un diametro del corpo di 1,56 metri e un peso di lancio stimato di 29.000 kg, con un carico utile compreso tra 1.000 e 1.300 kg. Se equipaggiato con carico nucleare, la testata arriverebbe ad avere un peso di 750 kg con una potenza compresa tra 150 e 400 chilotone (kT). Rispetto ai precedenti Jericho 2, che avevano una portata compresa tra 1.500 e 3.500 chilometri, i missili Jericho 3 potrebbero spingersi tra i 4.800 e 6.500 km e fruirebbero di una guida inerziale con una testata controllata da radar.
I rapporti suggeriscono che il primi test dei missili Jericho 3 risalgano al gennaio 2008, lanciati dal centro di volo di Palmachim vicino a Tel Aviv, e che la loro entrata in servizio sia avvenuta nel 2011, il che avrebbe implicato la sostituzione dei precedenti missili Jericho 2 nell’arco di dieci anni.
Non è però noto se Israele abbia completato la sostituzione o abbia integrato il precedente arsenale. Ad ogni modo, secondo quanto riportato da Missile Threat, ulteriori test, risalenti al luglio 2013, riguarderebbero un nuovo sviluppo, il missile Jericho 3A, un razzo successivo che si ritiene sia stato nuovamente testato nel dicembre 2019, quando Israele annunciò un test di propulsione missilistica dopo che alcune immagini di un lancio apparvero sui social media.
Israele avrebbe arsenale di circa 80-90 testate atomiche, mentre i missili si troverebbero a Zacharia, a sud-ovest di Tel-Aviv, stivati in depositi sotterranei.