Cos’è il mesotelioma, il raro tumore legato all’amianto di cui soffriva Franco Di Mare: sintomi e cause
Il giornalista Franco Di Mare è morto oggi, 17 maggio. Aveva 68 anni ed era un volto storico della Rai, ha lavorato a lungo come inviato di guerra. Da poche settimane aveva rivelato di essere affetto da mesotelioma maligno, un raro e grave tumore che nella maggior parte dei casi è causato dall'esposizione all'amianto. Così deve essere stato nel suo caso, aveva raccontato Di Mare in collegamento con Fabio Fazio durante la trasmissione Che tempo che fa: il suo tumore era probabilmente conseguenza dell'esposizione all'amianto rilasciato dai proiettili all'uranio impoverito durante le sue missioni da inviato Rai sui Balcani negli anni '90.
Il mesotelioma è un tumore molto raro e colpisce soprattutto gli uomini. Si chiama così perché si forma all'interno delle cellule del mesotelio, la sottile membrana che avvolge gli organi. Dato che nel 90% dei casi di mesotelioma maligno la causa è l'esposizione all'amianto, come spiega Airc, il materiale utilizzato nell'edilizia in Italia tra gli anni '60 e gli anno '80, il tumore è quasi sempre sempre classificato come malattia da esposizione professionale. In Italia esiste un apposito elenco, il Registro nazionale mesoteliomi, in cui vengono segnalati tutti i casi diagnosticati.
Che cos'è il mesotelioma
Il mesotelioma è un tumore che colpisce le cellule del mesotelio. Questa membrana che avvolge gli organi assume un nome diverso in base alla regione del corpo in cui si trova: è la pleura nel caso dei polmoni, il pericardio se avvolge il cuore o ancora si parla di peritoneo per l'addome. Nel mesotelio possono originarsi anche tumori benigni, che vengono eliminati quasi sempre attraverso l'asportazione chirurgica e non richiedono ulteriori trattamenti.
In base al mesotelio colpito, e quindi alla regione del corpo in cui si origina, il mesotelioma maligno assume diversi nomi. Il più diffuso è il mesotelioma pleurico, ovvero il mesotelioma che si forma nella cavità toracica. Tre casi su quattro di mesotelioma rientrano in questa tipologia. Il tumore che aveva il giornalista Franco di Mare era di questo tipo.
In Italia il mesotelioma rappresenta lo 0,8% dei tumori maschili e lo 0,3% di quelli femminili. Negli ultimi anni, secondo i dati resi noti dall'aggiornamento periodico realizzato dalla Camera dei Deputati, ogni anno vengono diagnosticati tra i 1.500 e i 1.600 nuovi casi all'anno. Come per tutte le forme di cancro, la gravità della malattia aumenta se viene diagnostica quando è già presente da tempo e per questo tumore accade spesso così. Per questo motivo la prognosi è raramente positiva come spiega una scheda di Airc.
Sintomi del mesotelioma maligno
Per quanto riguarda i sintomi, questi possono essere diversi in base al tipo di mesotelioma e all'area del corpo in cui si origina. Il mesotelioma più frequente, quello che colpisce la pleura, si manifesta con sintomi per lo più respiratori. L'Airc indica tra i più comuni tosse e difficoltà a respirare, accompagnati anche da dolore nella parte bassa della schiena o a lato del torace, perdita di peso e debolezza. La causa dei sintomi respiratori è la presenza di liquido nella cavità pleurica, quello che in termini medici viene definito "versamento pleurico".
Quali sono le cause del mesotelioma
Come abbiamo spiegato nella premessa, in nove casi su dieci, la causa del mesotelioma è l'esposizione all'amianto, che quindi rappresenta il principale fattore di rischio per la malattia. L'amianto è un materiale fibroso utilizzato per molti anni in Italia nell'edilizia fino a quando uso e vendita di questo materiale sono stati vietati nel 1992. In realtà, con il termine di amianto (o asbesto) si indicano sei minerali della classe dei silicati. L'Organizzazione mondiale di sanità (Oms) ha ribadito che tutti i tipi di amianto sono cancerogeni.
Nello specifico, la causa dell'insorgenza del mesotelioma – che in genere si manifesta dopo anni dall'esposizione – è l'inalazione delle sottilissime fibre di amianto, che riescono a entrare in profondità negli organi, e soprattutto nei polmoni. La principale forma di esposizione è quella professionale, ma ci si può ammalare anche a causa di esposizione ambientale: perfino i familiari di chi lavora a contatto con l'amianto sono a rischio, in quanto possono respirare le fibre di amianto che si depositano sui vestiti della persona esposta professionalmente al materiale.
Cure e terapie
Le possibilità di cura dipendono dallo stadio in cui si trova il tumore al momento della diagnosi: si individuano quattro stadi della malattia, in base a dimensioni, coinvolgimento dei linfonodi e presenta di metastasi.
In caso di mesotelioma scoperto a uno stadio iniziale, a volte si ricorre all'asportazione chirurgica, in base a una serie di valutazioni sullo stadio e il tipo di malattia e lo stato complessivo del paziente. Tuttavia, quasi sempre questa mira a ridurre i sintomi, ma non riesce a curare in modo definitivo il tumore. Esistono altre tipologie di cure per ridurre i sintomi del paziente. Una di queste è la rimozione del liquido nell'area del corpo in cui il cancro ne ha determinato la formazione. Anche in questo caso, questo tipo di intervento non è definitivo, ma va ripetuto ciclicamente.
Il trattamento standard della malattia prevede la chemioterapia, inoltre negli ultimi tempi – spiega Airc – sono sempre più frequenti le sperimentazioni che usano farmaci biologici e immunoterapia. Tuttavia ancora non ci sono dati che dimostrano un reale miglioramento di questi approcci sulla sopravvivenza dei pazienti.
Aspettativa di vita
Come per quasi tutte le forme di cancro, la gravità della malattia aumenta se la malattia viene diagnostica quando è già presente da tempo. Per il mesetelioma la diagnosi arriva quasi sempre superati i primi stadi della malattia, quando è ancora più difficile trattatalo.
A rendere ancora più complesso il quadro sono sono i tempi di insorgenza della malattia: questa si manifesta decenni dopo l'esposizione, anche dopo 40-50 anni, inoltre non esistono ancora esami specifici che per permettere la diagnosi precoce, sebbene in Italia esistano dei programmi di sorveglianza per i lavoratori che sono stati esposti all'amianto.