Cos’è il melanoma di cui soffre Sarah Ferguson: sintomi, cause e cure del cancro della pelle
Il melanoma è un tumore maligno della pelle legato alla "trasformazione tumorale dei melanociti", come spiegato dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC). Sono le cellule responsabili della produzione di melanina presenti principalmente nell'epidermide. Il melanoma è sempre maligno e dunque non esiste nella forma benigna, come avviene per altre alterazioni dei nei. La neoplasia è stata recentemente diagnosticata a Sarah Ferguson, duchessa di York ed ex moglie del principe Andrea. La diagnosi del tumore, annunciata dal portavoce della nobile sessantaquattrenne, è arrivata dopo l'analisi di alcuni nei (o nevi), rimossi dopo una mastectomia – rimozione delle mammelle – e prima di un intervento ricostruttivo, a seguito della precedente scoperta di un tumore al seno. Non è chiaro se vi sia correlazione tra le due neoplasie e a quale stadio sia stato rilevato il melanoma; si attendono i risultati di ulteriori indagini istologiche. Si tratta della terza notizia relativa a problemi di salute a scuotere la famiglia reale britannica in pochissimi giorni, dopo il misterioso ricovero di Kate Middleton per un intervento all'addome e l'operazione di Re Carlo per la prostata ingrossata. Ecco cosa sappiamo sul melanoma, quali sono i segni e i sintomi della patologia oncologica e quali sono le possibilità di sopravvivenza.
Cos'è il melanoma e come si manifesta
Il melanoma è un tumore maligno della pelle che, come spiegato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), “origina dai melanociti della cute e delle mucose, da quelli che costituiscono i nevi o, molto più raramente, dai melanociti posti in sedi extracutanee”, come l'occhio, l'orecchio interno e altri parti anatomiche. I melanociti sono cellule responsabili della produzione di melanina, un polimero alla base del colore della pelle, dei peli e dei capelli. Come avviene per altre neoplasie, a causa di diversi fattori – come l'esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti – il DNA di queste cellule può andare incontro a mutazioni che determinano lo sviluppo e la proliferazione incontrollata di melanociti malati / cancerosi. Il melanoma, specifica l'Istituto Humanitas, può comparire ovunque sulla pelle ed è più frequente nelle zone dove prima non c'erano nei; quelle esposte al Sole sono le più colpite, ma il tumore maligno può emergere anche sotto la pianta dei piedi, genitali e cavo orale. Se non presa in tempo la neoplasia tende a generare metastasi in grado di diffondersi in tutto il corpo, ecco perché è considerato un tumore così aggressivo. Ne esistono quattro tipologie principali.
I quattro tipi di melanoma
Il Gruppo San Donato indica che esistono quattro tipi clinici di melanoma, sulla base della “modalità di crescita”. Eccoli qui di seguito:
- Melanoma a diffusione superficiale: può emergere sia in un punto “pulito” della pelle sia dove era già presenta un neo, che inizia a evolvere cambiando forma e colore, assumendo altresì contorni irregolari e frastagliati, non più circolari. Secondo i Manuali MSD per operatori sanitari rappresenta il 70 percento delle diagnosi di melanoma. Di colore scuro (marrone o bruno), può sviluppare chiazze di altre tonalità: nere, grigie, rosse, bluastre etc etc.
- Lentigo maligna melanoma: tumore piano come il primo, è circoscritto, a crescita lenta e tipico della popolazione anziana. Rappresenta il 5 percento delle diagnosi totali di melanoma. Si sviluppa principalmente nelle parti del corpo esposte alla luce solare, come il volto, e si manifesta come una chiazza dai bordi irregolari, bruna o nera.
- Melanoma acrale-lentigginoso: rappresenta fino al 10 percento delle diagnosi e colpisce principalmente persone con carnagione scura, in genere meno esposte al rischio di altre forme di melanoma. Emerge in sedi atipiche come sotto le unghie, nella zona palmoplantare (mani e piedi) e sulle mucose.
- Melanoma nodulare: a differenza delle altre tre tipologie di melanoma, tutte piane nelle fasi iniziali, quello nodulare si manifesta direttamente come nodulo invasivo, una papula che può comparire in ogni parte del corpo. Il colore della lesione spazia dal bianco perla al grigio, come evidenziato dai Manuali MSD per operatori sanitari.
Come si presenta il melanoma e quali sono i sintomi
Un melanoma è diverso da un neo benigno presente sulla pelle e vi sono alcune caratteristiche che possono far sospettare la sua presenza e agevolare la diagnosi. Ad esempio, a differenza dei normali nei, i bordi dei melanomi risultano generalmente irregolari, frastagliati e asimmetrici, inoltre la colorazione può essere varia e non uniforme. Anche le dimensioni possono insospettire: l'Istituto Humanitas indica che i melanomi hanno in genere un diametro superiore ai 6 millimetri. Importante anche l'evoluzione di un neo o di una macchia della pelle, la cui crescita rapida può essere il segnale di un tumore maligno della pelle. I Manuali MSD indicano che il tumore maligno della pelle presenta la seguente stadiazione: Stadi I e II (melanoma primitivo localizzato); Stadio III (metastasi ai linfonodi loco-regionali); Stadio IV (malattia metastatica a distanza).
Chi colpisce il melanoma
L'Istituto Superiore di Sanità indica che il melanoma interessa in prevalenza persone tra i 30 e i 60 anni ed è estremamente raro prima della pubertà. L'incidenza è in significativo aumento e alcune indagini rilevano che possa essere addirittura aumentata del doppio nell'ultimo decennio. Tuttavia le statistiche ufficiali a livello globale vedono un incremento non così forte, dato che le circa 100.000 nuove diagnosi annue a livello globale rappresentano un +15 percento rispetto al decennio precedente. In Italia sono circa 7.000 le nuove diagnosi di melanoma ogni anno. Questa neoplasia colpisce soprattutto le persone di razza caucasica (bianca) e in particolar modo di origine nordeuropea, con pelle molto chiara.
Le cause del melanoma
Tra i principali fattori di rischio a innescare la comparsa di un melanoma vi sono l'esposizione ai raggi ultravioletti (UV) della radiazione solare e delle lampade abbronzanti. Ma concorrono anche la predisposizione genetica – come indicato, alcune etnie sono sensibilmente più esposte di altre – e l'ereditarietà. L'uso di creme solari per proteggersi e le visite ricorrenti dal dermatologo sono i metodi migliori a disposizione per prevenire un tumore maligno della pelle (non solo melanomi ma anche epiteliomi) e prenderlo prima che diventi aggressivo e metastatico.
Diagnosi e cura del melanoma
In presenza di nei “strani” o lesioni sospette è fondamentale parlare al più presto col proprio medico curante e uno specialista in dermatologia. La diagnosi precoce rappresenta infatti la migliore arma a disposizione per prevenire gli esiti infausti di questa neoplasia. Per questo gli esperti raccomandano lo screening annuale dei nevi da un dermatologo. Il medico, una volta individuato un neo con segni sospetti, ha a disposizione diversi strumenti per effettuare la diagnosi, come dermatoscopia e videodermatoscopia; microscopia confocale e biopsia cutanea. Altri esami come TAC ed ecografie possono essere richiesti per valutare a fondo la fase di sviluppo del tumore / stadiazione e decidere il trattamento più appropriato. Si spazia dalla resezione chirurgica all'immunoterapia basata sugli anticorpi monoclonali, passando per radioterapia, fotodinamica, chemioterapia e altri approcci. Un vaccino a RNA messo a punto da Moderna ha recentemente dimostrato in trial clinici di abbattere mortalità e recidiva del melanoma.
Le possibilità di sopravvivenza
Nel rapporto “I numeri del cancro in Italia 2023” presentato a dicembre 2023 presso l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) è emerso che in Italia, tra il 2007 e il 2019, è stato registrato un numero di decessi superiore a quello previsto a causa del melanoma. Ci sono stati 1.256 morti in più provocati dal tumore maligno della pelle, che equivale a un incremento di circa il 10 percento. Negli ultimi cinque anni, secondo l'ISS, ha ucciso circa 7.000 italiani, 4.000 uomini e 3.000 donne. Nonostante ciò, rispetto al passato, c'è una quota molto più alta di melanomi individuati in una fase ancora favorevole per il trattamento, che è arrivata al 60-70 percento, come indicato dall'ISS. Se infatti negli anni '60 del secolo scorso solo il 50 percento circa dei pazienti con melanoma era ancora in vita a 5 anni dalla diagnosi, oggi questa soglia è passata all'80 percento. Resta fondamentale la diagnosi precoce, legata anche alla capacità delle persone di identificare le caratteristiche sospette di macchie e nei sulla pelle.