Cos’è il GNL che arriva dagli USA e in cosa è diverso dal gas che compriamo dalla Russia
Per affrancarsi del tutto o in parte dal gas russo, che copre ben il 40 percento del fabbisogno nazionale, l'Italia dovrà necessariamente cercare altre fonti di approvvigionamento energetico. Sin dallo scoppio della guerra in Ucraina il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha incontrato vari partner internazionali per cercare accordi in tal senso, ma un aiuto significativo arriverà direttamente dagli Stati Uniti; il presidente Joe Biden ha infatti annunciato che a partire da quest'anno invierà in Europa 15 miliardi di metri cubi di GNL, con l'obiettivo di arrivare a ben 50 miliardi di tonnellate entro il 2030. Ma cos'è esattamente questo GNL? E in cosa si differenzia dal gas che compriamo dalla Russia?
Che cos'è il GNL
Il termine GNL è l'acronimo di Gas Naturale Liquido, conosciuto anche con la sigla inglese LNG (Liquefied Natural Gas). Come spiegato in un articolo dall'Amministrazione di Informazione Energetica degli Stati Uniti (United States Energy Information Administration – EIA), il GNL è semplicemente gas naturale che viene raffreddato fino a portarlo al cambio di stato, da quello gassoso a quello liquido. Il gas naturale, estratto da giacimenti e derivato dalla decomposizione di materia organica, viene liquefatto raffreddandolo a una temperatura al di sotto del suo punto di ebollizione, di circa 162° C. La procedura prevede interventi di purificazione e condensazione del gas estratto, fino a ottenere un liquido inodore e incolore che è composto principalmente da metano con parti minori di butano, propano e altri.
Come indicato dall'EIA, il gas naturale estratto giunge attraverso gasdotti in speciali cisterne oceaniche o direttamente sulle navi metaniere (LNG Carrier), dove avviene il processo di liquefazione a pressione atmosferica o poco superiore. A bordo delle navi cisterna il gas viene immagazzinato in enormi serbatoi criogenici a doppia parete, pronto per essere stoccato e trasportato nel luogo di destinazione. Normalmente il GNL viene trasferito in luoghi non raggiunti dai gasdotti, come i diversi Paesi asiatici che importano il composto dagli Stati Uniti. L'EIA sottolinea che il GNL può essere trasportato anche in contenitori più piccoli "conformi all'Organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO)", che possono essere collocati su navi e camion. Va tenuto presente che il gas naturale liquido occupa un volume 600 volte inferiore rispetto a quello allo stato gassoso, pertanto migliora sensibilmente le condizioni di trasporto e logistiche. Si ricorda anche che il GNL non è infiammabile nelle condizioni in cui è tenuto all'interno dei serbatoi criogenici delle navi metaniere, pertanto ne giova moltissimo anche la sicurezza.
Una volta consegnato al destinatario, il GNL viene riconvertito nella fase gassosa nei cosiddetti impianti industriali di rigassificazione, che possono essere sia rigassificatori terrestri che strutture offshore, note come Unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione o FSRU (acronimo anglosassone). La procedura avviene semplicemente aumentando la temperatura del GNL, attraverso fasci di tubi e cisterne che permettono gli scambi termici, fino all'inserimento del gas naturale nella rete di distribuzione. La differenza tra il GNL americano e il gas naturale russo sta dunque nello stato del composto (il primo liquido, il secondo gassoso) e il metodo di trasporto (rispettivamente navi cisterna e gasdotto). Naturalmente ci sono anche differenze nei costi, con il prezzo al chilo del GNL, come rilevato da Federmetano, passato da 0,926 Euro di gennaio 2021 ai 2,481 Euro del gennaio 2022. Il prezzo è aumentato progressivamente lo scorso anno, ma avuto un'impennata significativa come conseguenza della guerra in Ucraina. Il prezzo del GNL che arriverà dagli USA non è stato ancora concordato è dipenderà dai singoli accordi.