Cos’è il broncospasmo avuto da Papa Francesco, quali sono i sintomi e come si interviene

Le condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato dal 14 febbraio al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale, hanno subìto un aggravamento nel primo pomeriggio di venerdì 28, a seguito di un broncospasmo, una contrazione anomala dei muscoli che rivestono i bronchi. Questa crisi respiratoria “ha determinato un episodio di vomito con inalazione e un peggioramento del quadro respiratorio” ha chiarito il bollettino del Gemelli diffuso dalla Santa Sede, facendo presumere che l’infiammazione dovuta alla polmonite abbia ripreso vigore.
Il broncospasmo è infatti una condizione che si manifesta come conseguenza di irritazioni o infiammazioni delle vie aeree, provocando un restringimento delle stesse: un episodio di broncospasmo può essere pertanto scatenato da diverse condizioni, incluse asma e infezioni polmonari, causando sintomi improvvisi e gravi, come dolore al petto, senso di oppressione toracica, fiato corto, respiro sibilante e tosse.
Nel caso di Papa Francesco, prontamente broncoaspirato per evitare che il passaggio di alimenti o succhi gastrici ostruisse le vie aeree, la funzione respiratoria è stata ripristinata mediante ventilazione meccanica non invasiva, applicando una mascherina su naso e bocca: questo tipo di supporto alla respirazione spontanea, superiore rispetto all’ossigenazione ad alti flussi già utilizzata dopo il primo aggravamento, ha dato “una buona risposta sugli scambi gassosi – ha precisato l’aggiornamento sul stato di salute del Pontefice – . Il Santo Padre è sempre rimasto vigile e orientato, collaborando alle manovre terapeutiche”.
Cos’è il broncospasmo avuto da Papa Francesco
Il broncospasmo, o spasmo bronchiale, è una costrizione improvvisa dei muscoli che rivestono le vie aeree (bronchi), che provoca un restringimento dei bronchi.
Quando si verifica un broncospasmo, la respirazione ne risente in modo molto grave, perché il restringimento delle vie respiratorie impedisce all’aria di entrare e uscire dai polmoni, limitando lo scambio dei gas respiratori (ossigeno e anidride carbonica).
Il broncospasmo può essere causato da diverse condizioni, essendo una contrazione della muscolatura bronchiale che si manifesta come conseguenza di irritazioni e infiammazioni delle vie aeree, incluse infezioni polmonari, asma e diverse altre patologie a carico delle vie respiratorie. Anche l’inalazione di fumo, pollini, polveri inquinanti e allergie verso alimenti o farmaci possono determinare un broncospasmo.
Quali sono i sintomi di un broncospasmo
Il broncospasmo si manifesta con sintomi improvvisi e gravi, come dolore al petto e difficoltà respiratorie. Le persone che sperimentano un broncospasmo possono avvertire un repentino senso di oppressione toracica e hanno la sensazione di non riuscire a prendere fiato. Altri sintomi del broncospasmo includono:
- respiro affannoso o sibilante
- dolore o senso di costrizione al petto
- fiato corto
- tosse
- affaticamento
- vertigini
Come si interviene nel broncospasmo
Il trattamento del broncospasmo si basa solitamente sulla somministrazione di broncodilatatori, spesso per via inalatoria, ma nei casi più gravi può essere necessario ricorrere a terapie farmacologiche che riducono l’infiammazione delle vie aeree (steroidi). Se non trattato, il broncospasmo può essere pericoloso per la vita, ma con un trattamento tempestivo, i sintomi generalmente scompaiono nel giro di pochi minuti.