Cosa succede quando consegni il lavoro in ritardo: l’impatto del mancato rispetto della scadenza
Sarà probabilmente capitato a tutti di non riuscire a rispettare qualche scadenza e, ad esempio, di consegnare un lavoro in ritardo. Con quali conseguenze? Un nuovo studio si è concentrato sull’impatto che il mancato rispetto della scadenza produce in chi valuta il lavoro presentato, arrivando a una conclusione inaspettata. Consegnare il lavoro in ritardo incide sulla percezione della sua qualità, indipendentemente dalla qualità del lavoro stesso. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Organizational Behavior and Human Decision Processes, mostrano infatti come il mancato rispetto dei termini di consegna influenzi negativamente il giudizio di chi valuta il lavoro presentato, influendo anche sulla valutazione del lavoratore.
Ciò che si innesca, spiegano gli autori dello studio, è “un processo di riduzione della fiducia correlata alle competenze” che porta i valutatori ad essere meno propensi a chiedere a quel dipendente di svolgere altri lavori in futuro. “Questo potrebbe limitare le opportunità del lavoratore di dimostrare il proprio valore e ottenere promozioni in futuro” hanno osservato i ricercatori.
Cosa succede quando consegni il lavoro in ritardo
Consegnare il lavoro in ritardo influisce negativamente sulla sua qualità percepita, indipendentemente dalla qualità del lavoro stesso. È quanto emerge da otto test di laboratorio e sul campo, integrati da 10 studi complementari, che hanno coinvolto quasi 7.000 persone, nell’ambito di un’indagine volta ad esaminare le conseguenze del mancato rispetto delle scadenze.
Quando il lavoro viene completato più tardi di quanto inizialmente previsto o concordato, la violazione della scadenza finisce per avere un impatto diretto sull’integrità del lavoro stesso: ciò avviene in gran parte perché non rispettare una scadenza fa sì che i valutatori considerino il lavoratore meno competente, avendo avuto bisogno di più tempo per completare il lavoro. Ciò li porta a pensare che anche il lavoro sia carente.
“Volevamo sapere come il rispetto di una scadenza influisse sulla mente e sulle azioni di chi valuta il lavoro – ha spiegato il coautore dello studio, Sam Maglio, esperto di cognizione e motivazione, professore di marketing presso la Scarborough e la Rotman School of Management dell’Università di Toronto, in Canada – . Tutti i valutatori non hanno potuto fare a meno di ricordare il momento in cui il lavoro era stato presentato nel formulare una valutazione sulla sua qualità”.
Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno intervistato migliaia di persone, tra manager, dirigenti, personale delle risorse umane e altre figure personali che si occupano di valutare il lavoro degli altri: a queste persone hanno presentato uno stesso lavoro – come volantini pubblicitari, proposte commerciali, lancio di prodotti, fotografie e articoli di giornale – , chiedendo loro di valutarlo. Tuttavia, prima della valutazione, gli intervistati hanno fatto riferimento alle tempistiche di consegna: chi era a conoscenza di un ritardo nella consegna ha costantemente valutato il lavoro come di qualità inferiore rispetto a chi sapeva che quello stesso lavoro era stato consegnato in anticipo o in tempo.
Lo studio ha inoltre rilevato che non ci sono particolari vantaggi nel consegnare il lavoro in anticipo, perché i valutatori tendono comunque a classificare della stessa qualità il lavoro consegnato prima o alla scadenza. La consegna anticipata non ha infatti significativamente migliorato l’opinione del valutatore sul lavoratore.
Al contrario, la consegna tardiva ha influenzato negativamente l’opinione del valutatore sul lavoro, considerato carente quanto quello che presentava oggettive carenze di qualità, come il mancato rispetto di un certo numero di parole.
Ai valutatori non interessava neppure di quanto il lavoro fosse stato consegnato in ritardo: sia che fosse arrivato un giorno o una settimana dopo la scadenza, il lavoratore e il lavoro venivano considerati comunque negativamente. Questo impatto è stato osservato anche se il dipendente aveva avvisato il proprio responsabile che non avrebbe rispettato la scadenza. E anche per i dipendenti con alla spalle una storia di consegna puntuale del lavoro, il mancato rispetto della scadenza danneggiava comunque l’opinione sulla loro competenza agli occhi dei valutatori.
C’è tuttavia un però. Parte del danno potrebbe essere evitata se si fornisce una chiara spiegazione del motivo per cui si è mancata la scadenza. In particolare, se la ragione era legata a fattori al di fuori dal controllo del dipendente, i valutatori non finivano per avere una visione così negativa del lavoratore e del lavoro, rispetto a quando la ragione era qualcosa sotto il loro controllo. “La comunicazione sulle scadenze è fondamentale – ha aggiunto il professor Maglio – . Se il motivo per cui si ritarda la consegna è qualcosa al di fuori dal proprio controllo, come dipendente dovresti farlo sapere al tuo manager. Questo sembra essere uno dei pochi casi in cui le persone sembrano essere più flessibili”.