Cosa sono le ondate di calore, quali sono i rischi e come possiamo proteggerci
Dopo un mese di maggio insolitamente fresco e piovoso e una prima metà di giugno a "corrente alternata", stiamo ufficialmente entrando nella stagione più calda dell'anno, sia dal punto di vista astronomico – il solstizio d'estate è atteso per il 21 giugno – che da quello meteorologico. L'Italia è stata infatti raggiunta dall'anticiclone africano e oltre al bel tempo su tutto lo Stivale, stanno arrivando anche le prime, immancabili ondate di calore. Per i prossimi giorni, infatti, in concomitanza con l'entrata nella stagione estiva, le temperature saliranno pericolosamente fino a sforare la soglia dei 40° C in alcune aree. Gli esperti, ad esempio, ritengono che si potranno raggiungere i 42 – 43° C nei territori più interni di Sicilia e Sardegna.
A causa dei cambiamenti climatici queste ondate di caldo estremo stanno diventando sempre più intense e frequenti, e passeranno dall'essere un'eccezione alla norma entro il 2100. Ciò rappresenta una significativa minaccia per la salute pubblica. Ad acuire il problema anche il fenomeno climatico di El Nino, che determina un innalzamento generale delle temperature. Il sui sviluppo è previsto entro il mese di luglio. Ma cosa sono esattamente le ondate di calore? E cosa possiamo fare per difenderci? Ecco cosa sappiamo.
Cosa sono le ondate di calore
Come spiegato dal Ministero della Salute, le ondate di calore “sono condizioni meteorologiche estreme che si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associati a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione”. In altri termini, un'ondata di calore si manifesta quando il caldo diventa insopportabile a causa di un'anomala e persistente alta pressione, legata a forte soleggiamento e umidità significativa. L'accumulo di gas a effetto serra – come l'anidride carbonica (CO2) – nell'atmosfera determina un costante innalzamento delle temperature medie e massime, responsabile dell'attuale crisi climatica. Le ondate di calore più frequenti ne sono una diretta conseguenza.
È doveroso sottolineare che non esiste una soglia di temperatura specifica per determinare un'ondata di calore – cioè, ad esempio, se si superano i 38° C – a causa del fatto che il rischio è variabile sulla base delle condizioni climatiche medie di uno specifico territorio. Da questo specifico punto di vista, 30° C in una città di alta montagna del Settentrione possono “equivalere” ai 40° C di una meridionale affacciata sul Mar Mediterraneo. È per questo motivo che i bollettini dei sistemi di previsione e allerta per le ondate di calore messi a punto dal Ministero di Salute sono specifici per ciascuna città delle città coinvolte. Sono 27 in tutto e le previsioni, rilasciate quotidianamente, abbracciano un arco di tre giorni. Uno dei problemi principali del caldo estremo risiede nel fatto che può rappresentare una severa minaccia per la salute pubblica, non solo per i soggetti fragili, generalmente più esposti ai rischi delle temperature elevate, ma anche per le persone adulte perfettamente in salute.
Quali sono i livelli di rischio delle ondate di caldo: il significato dei bollini colorati
Il Ministero della Salute ha sviluppato un sistema di bollettini giornalieri basato su bollini colorati che è operativo dal 15 maggio al 15 settembre di ogni anno. I dati sulle temperature vengono raccolti dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare ed elaborati dal Centro di Competenza Nazionale (CCN), che a sua volta li gira al Ministero della Salute e alla Protezione Civile per diffonderli su tutto il territorio nazionale. I livelli di rischio sono quattro: Livello 0 (Verde), Livello 1 (Giallo), Livello 2 (Arancione) e Livello 4 (Rosso). In ogni caso bisogna sempre consultare il bollettino di riferimento della propria città o di quella che si intende visitare. È fondamentale assicurarsi che le persone anziane e tutti coloro che hanno bisogno di assistenza siano sempre adeguatamente protetti dal caldo e ben idratati.
- Il Livello 0 (bollino verde) indica condizioni meteorologiche che non rappresentano alcun rischio per la salute della popolazione.
- Il Livello 1 (bollino giallo) è di pre-allerta e suggerisce che potrebbero manifestarsi a breve le condizioni per l'emersione di un'ondata di calore. In questi casi il Ministero della Salute raccomanda di identificare la stanza più fresca della propria abitazione e pianificare scorte di cibo, acqua e medicinali, per evitare la necessità di dover uscire di casa nei momenti peggiori.
- Il Livello 2 (bollino arancione) indica condizioni meteorologiche “che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare nei sottogruppi di popolazione più suscettibili”. Fra essi bambini, anziani, cardiopatici, donne in gravidanza, persone affette da disturbi psichiatrici e soggetti fragili più in generale. Il Ministero della Salute raccomanda di non esporsi al sole diretto nelle ore più calde della giornata (tra le 11.00 e le 18.00); di evitare le zone molto trafficate, di uscire solo nelle ore più fresche – ad esempio nei parchi pubblici; di assicurare un buon ricambio d'aria nella propria abitazione (vanno privilegiate le stanze fresche) e di bagnarsi regolarmente con acqua fresca; di indossare abiti chiari e leggeri, cappelli leggeri e occhiali da sole; di usare le creme solari; di bere liquidi senza eccedere con bevande zuccherine e simili; di fare attenzione alla conservazione dei farmaci; di non mettersi in viaggio nelle ore più calde se non si ha un climatizzatore in auto; di seguire un'alimentazione leggera, preferendo pesce e pasta alla carne ed evitando piatti elaborati e piccanti. Meglio diversi piccoli pasti suddivisi nell'arco della giornata che un paio di “abbuffate”.
- Il Livello 3 (bollino rosso) indica una situazione di emergenza a causa di un'ondata di calore, che si manifesta quando il caldo estremo persiste per 3 o più giorni consecutivi. In generale valgono le stesse accortezze elencate per il Livello 2 di rischio, tuttavia va tenuto presente che in questa circostanza caso siamo tutti a rischio a causa del caldo estremo. Va prestata la massima attenzione ai comportamenti. Anche le persone in perfetta salute che praticano sport all'aperto non sono immuni all'effetto delle ondate di calore; il Ministero della Salute raccomanda infatti di uscire solo nelle ore più fresche della giornata e bere molti liquidi, compresi integratori per gli elettroliti. Evitare sempre la fascia 11 – 18 per fare sport.
Come difendersi dalle ondate di calore a casa e fuori
Oltre alle raccomandazioni specifiche per i vali livelli di rischio, ci sono altri consigli utili per mitigare le conseguenze di un'ondata di calore. Dentro casa, ad esempio, si raccomanda la schermatura delle finestre – in particolar modo quelle esposte a Sud e a Sud Ovest – con tende e persiane, per impedire il passaggio della luce ma non bloccate quello dell'aria. L'uso dell'aria condizionata deve essere moderato e non si deve scendere al di sotto sotto dei 25 – 27° C, altrimenti, come spiega il Ministero della Salute, si rischiano sbalzi termici potenzialmente pericolosi qualora si dovesse uscire. Nel microclima domestico (e in ufficio) ideale c'è una bassa umidità relativa e la velocità dell'aria deve essere inferiore a 0,15 metri al secondo. Per quanto concerne i ventilatori, al di sopra dei 32° C sono inutili perché non contrastano gli effetti del caldo ma spostano solo l'aria. Di fatto non raffreddano l'ambiente e si continua a sudare. Al di sotto di questa temperatura vanno usati con moderazione.
Per quanto riguarda i liquidi, è consigliato bere molto e consumare frutta fresca di stagione, tuttavia ci sono condizioni mediche per le quali l'assunzione eccessiva di liquidi è controindicata, alla stregua di alcune malattie cardiache, epatiche e renali, pertanto il Ministero della Salute raccomanda sempre di consultare il proprio medico curante. Le persone persone anziane devono bere regolarmente anche se sentono meno lo stimolo della sete. In genere vanno bevuti 1,5 – 2 litri di acqua al giorno. No alle bevande alcoliche e moderazione con caffè, tè e altre sostanze che contengono caffeina (a tal proposito in Brasile si stanno sviluppando piante che producono chicchi di caffè arabica naturalmente decaffeinato).
In auto va sempre tenuta una scorta d'acqua, preferibilmente nelle borracce termiche, nei termos e simili. L'auto deve essere ben ventilata – le bocchette non vanno rivolte verso i passeggeri – e con una differenza di temperatura rispetto all'esterno non superiore ai 5° C. Il Ministero della Salute sottolinea l'importanza di non lasciare mai bambini o animali in auto, “neanche per brevi periodi”.
Quali sono i rischi per la salute delle ondate di calore
Restare esposti al sole diretto durante un'ondata di calore può comportare diverse, significative conseguenze sulla salute. Si spazia dagli eritemi a vere e proprie ustioni, passando per lo stress da calore, l'insolazione fino al colpo di calore (ipertermia), una condizione potenzialmente fatale in cui l'organismo non riesce a liberarsi del calore in eccesso. Se fa troppo caldo e c'è umidità elevata, infatti, il sudore – che è il meccanismo di difesa naturale dell'organismo contro il calore – non evapora rapidamente e si rischia l'ipertermia. Vi è anche un rischio rilevante di disidratazione, che si manifesta con sete, vertigini, ansia, tachicardia, crampi, abbassamento della pressione e altri sintomi.
Significativo anche il rischio di congestione, che si determina quando si bevono bevande troppo fredde quando l'organismo è surriscaldato a causa della temperatura elevata. Evitare dunque le bevande ghiacciate. Per le persone ipertese e cardiopatiche il troppo caldo può portare a una riduzione della pressione arteriosa; vanno evitati i passaggi bruschi dalla posizione distesa a quella verticale. In generale il caldo può catalizzare il peggioramento di condizioni cliniche preesistenti ed è fondamentale seguire le raccomandazioni del proprio medico curante. In presenza di sintomi e disturbi legati al calore è fondamentale contattare il proprio medico curante o una struttura sanitaria.