Cosa sono le misteriose sfere di luce rossa apparse nel cielo degli USA: le immagini

Giovedì 24 e domenica 27 aprile nel cielo degli Stati Uniti sono apparse delle misteriose sfere rosse, che hanno spinto in molti a chiedersi di cosa si trattasse. I due fenomeni sono stati fotografati di notte da David Blanchard nelle campagne attorno a Flagstaff, una cittadina di circa 80.000 anime in Arizona, negli Stati Uniti. Le sfere, come spiegato dal fortunato fotografo al portale specializzato in meteo spaziale Spaceweather.com, “in entrambi i casi si sono affievolite dopo un minuto o due”.
Si è dunque trattato di un fenomeno effimero e peculiare, ma che non ha nulla a che fare con gli alieni o comunque eventi nefasti di cui preoccuparsi, nonostante le assurde teorie del complotto che aleggiano attorno a simili manifestazioni. Come spesso accade in casi analoghi, infatti, le strane luci e forme visibili nel cielo notturno sono generate dal lancio di razzi destinati alle missioni spaziali. La sera dello scorso 24 marzo, attorno alle 22:00, anche i cieli d'Italia sono stati illuminati da una bellissima spirale di luce blu, prodotta dal lancio di un razzo Falcon 9 di SpaceX da Cape Canaveral (Florida) per la missione NROL – 69, destinata al rilascio di alcuni satelliti militari.
Anche le due spettacolari sfere rosse che potete vedere nel post soprastante, quelle fotografate da Blanchard, sono state generate da razzi Falcon 9 di SpaceX, la compagnia aerospaziale privata del magnate sudafricano naturalizzato statunitense Elon Musk. Ma perché sono rosse e non spirali o “meduse” blu come accade nella maggior parte dei casi? La ragione risiede nel fatto che in questo caso i fenomeni luminosi sono scaturiti da razzi in discesa – e non in salita – a determinate quote. Sono strettamente associati ai famigerati “buchi nella ionosfera” che possono creare i razzi quando attraversano l'alta atmosfera. Si tratta di vere e proprie voragini nel plasma, particelle cariche elettricamente della ionosfera fondamentali per permettere le comunicazioni radio a onde corte (HF) e mantenimento della qualità dei segnali GPS. Sono coinvolte anche nella comparsa delle aurore polari. Ma torniamo alle sfere rosse.
Come spiegato dall'astrofisico Tony Phillips che gestisce Spaceweather.com, “durante le accensioni di deorbita, i motori del secondo stadio del Falcon 9 rilasciano circa 180 kg di acqua (H₂O) e anidride carbonica (CO₂)”. “Una complessa serie di reazioni di scambio di carica tra queste molecole e gli ioni di ossigeno (O₂) nell'alta atmosfera – prosegue lo scienziato – produce fotoni a una lunghezza d'onda di 6300 Å, lo stesso colore delle aurore boreali”. Da qui la comparsa del colore rosso, il medesimo di fenomeni aurorali come i SAR, recentemente comparsi anche in Italia in occasione di forti tempeste geomagnetiche. Di fatto, queste sfere rosse possono essere considerate come "aurore in miniatura" innescate dal lancio di mezzi spaziali.
I razzi, attraverso lo scarico di questi materiali, sono in grado di “estinguere la ionizzazione locale fino al 70 percento”, spiega Spaceweather.com, aggiungendo che ‘cancellano' la ionosfera lungo la loro traiettoria. Le reazioni chimiche determinano invece il rilascio della luminescenza rossa. Se osservati di spalle, questi fenomeni generano delle sfere rosse nel cielo, mentre lateralmente danno vita a lunghe e spettacolari scie. È un po' come avviene per le spirali e le “meduse spaziali”, che originano dalla decompressione dei gas rilasciati dagli ugelli dei motori a razzo. In base alla prospettiva possono apparire come fenomeni luminosi differenti.
Lo scienziato Jeff Baumgarder dell'Università di Boston ha spiegato che il rilascio dei materiali di scarico dei razzi in discesa avviene a circa 300 chilometri di quota, proprio nei pressi della massima concentrazione della ionosfera, dove appunto possono generarsi degli enormi buchi nel plasma e le spettacolari luminescenze rosse.