Cosa sono le misteriose scie di puntini luminosi apparse nei cieli del Nord Italia
La sera di sabato 20 agosto nei cieli del Nord Italia sono apparse misteriose scie di puntini luminosi, veri e propri “trenini” di luci nel firmamento che hanno lasciato sorpresi e un po' perplessi – ma anche inquieti, in alcuni casi – i tanti osservatori. I social network sono stati inondati da post con video e fotografie dedicati all'insolito avvistamento e, naturalmente, sono mancati riferimenti ironici agli UFO, o meglio, agli UAP (acronimo di fenomeni aerei non identificati), come vengono classificati oggi dagli esperti gli oggetti volanti misteriosi. In realtà dietro all'evento, che si era già verificato altre volte in passato, non c'è stato nulla di alieno o complottista, come la teorizzata sperimentazione di presunte armi segrete. Ciò che è stato osservato, infatti, è stato il dispiegamento di 53 mini-satelliti del progetto Starlink di Elon Musk, il magnate sudafricano naturalizzato americano a capo della società automobilistica Tesla e della compagnia aerospaziale privata SpaceX.
È stato proprio un razzo lanciatore Falcon 9 di SpaceX ad aver lasciato nell'orbita bassa terrestre il trenino di satelliti Starlink osservati dall'Italia, il cui scopo è garantire una connessione internet da qualunque angolo del pianeta, dalla più desolata landa di ghiaccio dei continenti polari al cuore dei giganteschi bacini oceanici. Il servizio si avvale di migliaia di questi satelliti che, come indicato, vengono rilasciati nell'orbita bassa terrestre. Dopo una fase iniziale di allineamento e test raggiungono la propria destinazione definitiva "fra le stelle". È proprio poco dopo il rilascio che in determinate condizioni di luce è possibile osservare questi suggestivi trenini di luci, mentre viaggiano nel cielo. I satelliti Starlink non emettono luce propria, ma quella che si vede nei video e nelle immagini è quella riflessa del Sole (nel caso specifico del 20 agosto quella del tramonto). Per questo stesso motivo le luci possono sparire all'improvviso, quando i satelliti entrano nel cono d'ombra della Terra e non possono più riflettere la luce solare.
Il progetto iniziale di Elon Musk prevedeva il lancio di oltre 12mila satelliti, per garantire la massima copertura possibile del servizio internet di Starlink, tuttavia non è noto quanti ne verranno effettivamente dispiegati. Il lancio di questi dispositivi ha infatti innescato non poche polemiche tra i ricercatori, sia per il rischio di detriti spaziali (anche se SpaceX evidenzia la completa distruzione dei satelliti al rientro in atmosfera) sia per l'“inquinamento” che determinano nel cielo. Questi trenini, anche quando non sono osservabili a occhio nudo, possono oscurare l'osservazione degli oggetti del profondo cielo e rendere più complesso lo studio dei fenomeni celesti da parte degli astronomi e degli astrofisici. La radioastronomia, che capta segnali debolissimi di oggetti distanti milioni e miliardi di anni luce, è considerato il settore più minacciato da simili dispositivi.
Con migliaia di satelliti Starlink e altrettanti di altre società – Elon Musk è solo uno degli attori di questa corsa allo spazio – c'è il rischio di un sovraffollamento che potrebbe mettere a repentaglio anche la sicurezza degli astronauti e dei lanci spaziali, come spiegato dalla NASA. Si ricordino le manovre evasive compiute dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per evitare i detriti di un satellite distrutto durante un test militare dalla Russia. A rendere ancor più paradossale la situazione il costo non indifferente del servizio (già attivo anche in Italia), promosso inizialmente per garantire una connessione internet anche alle popolazioni povere e svantaggiate che vivono nelle aree rurali e remote del nostro pianeta.