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Cosa sono le misteriose luci che appaiono nel cielo prima di un terremoto

Osservate in prossimità di aree colpite da forti eventi sismici, prendono il nome di luci telluriche o EQL (dall’inglese earthquake lights) e sono un fenomeno ottico la cui causa non è ancora stata pienamente chiarita.
A cura di Valeria Aiello
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Un'immagine estratta da uno dei video pubblicati su X.com (ex Twitter) in relazione al terremoto che ha colpito il Marocco lo scorso 8 settembre / Credit: @Eyaaaad
Un'immagine estratta da uno dei video pubblicati su X.com (ex Twitter) in relazione al terremoto che ha colpito il Marocco lo scorso 8 settembre / Credit: @Eyaaaad

Alcuni bagliori nel cielo, noti con il nome di luci telluriche o EQL (dall’inglese earthquake lights), sembra abbiano preceduto il devastante terremoto che venerdì 8 settembre 2023 ha colpito la regione di Marrakech, in Marocco, causando danni diffusi e migliaia di vittime. Il sisma, di magnitudo 6,8, ha prodotto un significativo spostamento superficiale del terreno, stimato in un massimo di 18 centimetri lungo la linea di vista del satellite europeo Sentinel-1 e, secondo alcune segnalazioni, avrebbe dato origine a una serie di lampi luminosi, come documentato in alcuni video pubblicati sui social.

Come fenomeno in sé, le luci telluriche non sono una novità, sebbene le cause di questi bagliori non siano ancora pienamente comprese. Le prime segnalazioni risalgono all’antica Grecia e, nei secoli, sono state registrate in diversi terremoti avvenuti in Europa e nelle Americhe. Anche in Italia, la comparsa delle luci telluriche è stata documentata prima e dopo il terremoto dell’Aquila del 2009, e in precedenza, alcuni cronisti descrissero la loro presenza nei cieli della Sicilia settentrionale e nella Calabria meridionale prima del sisma del febbraio 1783 che rase al suolo Reggio Calabria, danneggiando gravemente anche Messina. Notizie di questi eventi sono stati recentemente riportate anche in Messico, durante il violento sisma del settembre 2021, e in Turchia, durante il terremoto del febbraio 2023.

Cosa sono le “luci del terremoto” osservate in prossimità dei terremoti

Le luci telluriche sono brillanti bagliori di luce che appaiono in cielo in prossimità di aree colpite da forti eventi sismici, eruzioni vulcaniche e, più in generale, stress tettonici. La loro manifestazione, descritta dall’Istituto Geologico degli Stati Uniti (USGS), comprende diversi fenomeni luminosi, che vanno da lampi alti nel cielo a bagliori più bassi sull’orizzonte, con alcuni che durano fino ad alcuni minuti e altri che invece si accendono e si spengono così rapidamente da apparire simili ai fulmini. Sono state osservate anche luci con forme sferiche e scie luminose simili a comete. Tali fenomeni possono assumere diversi colori, che variano dal bianco all’azzurro, ma sono stati riportati anche casi di luci caratterizzate da un più ampio spettro visibile di colori, dall’aspetto simile a quello di un’aurora boreale.

Rispetto all’epicentro del sisma, la distanza a cui le luci vengono osservate è variabile e può superare anche i 100 km. Nel caso del terremoto del Marocco, che ha colpito le montagne dell’Alto Atlante, le luci telluriche si sarebbero manifestate nel cielo di Agadir, lungo la costa atlantica meridionale, a circa 130 km dall’epicentro.

Qual è la causa delle luci telluriche

La causa delle luci telluriche non è ancora completamente compresa. Sulla loro formazione sono state avanzate diverse ipotesi, tra cui quella formulata dal geofisico Friedemann Freund del californiano SETI Institute che, in uno studio pubblicato sulla rivista Seismological Research Letters, insieme ai suoi colleghi ha esaminato 65 segnalazioni di potenziali luci sismiche raccolte a partire dal 1600, ritenendo che il fenomeno possa derivare dalla “tensione tettonica”. In altre parole, secondo questa teoria, mentre due placche tettoniche sfregano l’una contro l’altra, l’attrito derivante creerebbe abbastanza elettricità statica da produrre una scarica elettrica, il che spiegherebbe il lampo luminoso.

Secondo Freund, quando alcuni difetti o impurità nei cristalli delle rocce vengono sottoposti a stress meccanico – come durante l’accumulo di stress tettonici prima o durante un terremoto – questi materiali si rompono istantaneamente e generano elettricità. La roccia, che è un isolante, quando sollecitato meccanicamente, si comporterebbe quindi come un semiconduttore. “È come accendere una batteria, generando cariche elettriche che possono fluire dalle rocce stressate dentro e attraverso le rocce non stressate. Le cariche viaggiano velocemente, fino a circa 200 metri al secondo” ha spiegato Freund in un articolo apparso nel 2014 su The Conversation.

Diversi esperti hanno però in dubbio questa teoria, perché comporterebbe che lo sfregamento avvenga tra due materiali diversi. “Roccia su roccia non è una situazione in cui si è in grado di generare una grande separazione di caricaha spiegato al New York Times Karen Daniels, una docente di Fisica della North Carolina State University.

Altri esperti, come John Derr, un geofisico in pensione che lavorava presso l’US Geological Survey e coautore di numerosi articoli scientifici sulle luci telluriche, ha invece messo in dubbio la reale provenienza delle immagini contenute nel video marocchino diffuso in rete, che non mostrerebbero Agadir ma, come riportato dalla CNN, alcune riprese ottenute dalle telecamere di sicurezza durante un terremoto del 2007 a Pisco, in Perù.

Ad ogni modo, oltre l’elettricità statica prodotta dalla fratturazione della roccia, altre ipotesi sulle cause delle luci telluriche includono l’emanazione di radon, ma anche la possibilità che i terremoti scuotano le linee elettriche, creando scariche locali. A detta di Daniels, non sarebbe però esclusa una possibile loro associazione con i terremoti. “Siamo confortati da cose che possiamo capire ma spaventati da cose che non comprendiamo – ha aggiunto l’esperta  – . Penso che questo sia parte del motivo per cui siamo così affascinati da questo fenomeno”.

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