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Cosa sono le “lumache mela” che fanno le uova rosa e perché sono pericolose e vietate nella UE

Con una decisione del 2012 in Europa è stata vietata la commercializzazione delle cosiddette “lumache mela”, grandi molluschi gasteropodi d’acqua dolce che depongono ammassi di uova di colore rosa. Ecco per quale motivo queste chiocciole sono considerate molto nocive.
A cura di Andrea Centini
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Lumaca mela in deposizione. Credit: Wikipedia
Lumaca mela in deposizione. Credit: Wikipedia

Tra le specie considerate particolarmente pericolose in Europa figurano le cosiddette “lumache mela” (apple snails in inglese), chiocciole conosciute in Italia come ampullarie, dal nome della famiglia Ampullaridae. Si tratta di molluschi gasteropodi d'acqua dolce di grandi dimensioni, la cui conchiglia può superare anche i 15 centimetri negli esemplari più massicci (il nome "mela" è legato proprio a questo dettaglio). Le dimensioni medie, tuttavia, sono inferiori: circa 5 centimetri di lunghezza per 6,5 di altezza. Il guscio ha una forma rotondeggiante con cinque o sei spire ed è caratterizzato da una colorazione variabile, dal marrone al giallo, passando per il verde. Il corpo va invece dal rosa al nero, presenta due lunghe antenne e un un grande sifone.

Tra le ampullarie è considerato particolarmente problematico il genere Pomacea, al quale appartiene la specie Pomacea diffusa, molto apprezzata dagli acquariofili. Sono molluschi originari dell'America del Sud noti per la grande voracità e la velocità di diffusione; furono introdotti nel Sud Est Asiatico negli anni '80 per essere consumati – in principio a Taiwan – ma hanno infestato rapidamente zone umide, laghi e stagni, diventando in breve tempo un vero e proprio flagello per le piantagioni di riso e altre colture di interesse commerciale legate all'acqua. Oggi sono presenti anche in Cina e Giappone, oltre che negli Stati Uniti.

Con la decisione 2012/697/UE dell’8 novembre 2012, entrata in vigore all'inizio del 2013, la Commissione Europea ha vietato la commercializzazione di questi animali in tutto il territorio della UE, a causa dei gravissimi danni economici e all'approvvigionamento alimentare che possono arrecare. In precedenza le ampullarie venivano vendute soprattutto nei negozi di acquariofilia, ma il divieto è stato imposto per tutti i settori. La decisione è stata presa dopo la devastante diffusione nel delta del fiume Ebro in Catalogna (Spagna) a partire dal 2010.

Le femmine, più grandi dei maschi, come spiegato dal Servizio Fitosanitario Regionale della Regione Lombardia, depongono grappoli gelatinosi di centinaia di uova (200-800) fuori dall'acqua, su piante, rocce e altri elementi solidi. Il colore delle uova è variabile, ma nelle specie più dannose come Pomacea canaliculata e Pomacea maculata hanno un caratteristico colore rosa. Anche Pomacea insularum e Pomacea lineata sono considerate molto nocive per le colture, soprattutto per il riso e il taro. Dalle uova emergono larve lunghe dai 2 ai 5 millimetri, già perfettamente in grado di provocare danni ingenti. Crescono molto rapidamente in dimensioni e possono radere al suolo intere colture perché si nutrono sia dei semi che delle varie parti delle piante. In Europa non hanno predatori naturali come in America Latina, pertanto hanno un fortissimo potenziale infestante. Si ritiene che la diffusione di lumache mela in Spagna sia stata causata da problemi con un allevamento da ridosso del fiume Ebro, ma anche a causa delle liberazioni (deliberate o meno) da parte degli acquariofili. In Europa sono state segnalate anche in Belgio e Lituania.

Fortunatamente, ad oggi, in Italia non si sono ancora verificati avvistamenti in natura delle lumache mela, come evidenziato anche da un documento della Regione Campania. Eventuali incontri devono essere immediatamente segnalati alle autorità competenti, come avviene per il punteruolo rosso e altre specie aliene infestanti e nocive per flora e fauna autoctone. Reti di sorveglianza nelle risaie e in altri ambienti a forte rischio sono costantemente attive, proprio alla luce dei pericoli rappresentati da queste grandi chiocciole e altre specie invasive.

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