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Cosa sono le flechettes, le insidiose munizioni freccia utilizzate dalla Russia in Ucraina

Utilizzate negli eccidi di Bucha, sono munizioni d’acciaio con una coda a lamelle, impiegate come proiettili d’artiglieria durante l’invasione russa della città ucraina.
A cura di Valeria Aiello
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A Bucha, decine di civili ucraini sono stati uccisi dalle fléchettes, un tipo di munizioni d’acciaio con una coda a lamelle impiegate come proiettili d’artiglieria dai soldati russi durante l’invasione della città ucraina. Il loro nome deriva dal francese fléchette, che significa “piccola freccia” o “dardo”, e il loro primo impiego in un conflitto risale alla Prima Guerra Mondiale, quando vennero utilizzate come armi antiuomo su vaste aree. All’epoca, le fléchettes erano sganciate dagli aerei, contenute in piccoli contenitori attaccati al fondo della fusoliera e controllati tramite un sottile cavo, mentre nella variante utilizzata dai soldati russi in Ucraina erano preseti nei colpi di carri armati e cannoni da campo.

Cosa sono le fléchettes utilizzate nella guerra russo-ucraina

A prima vista, una fléchette potrebbe non sembrare diversa da un normale dardo, ma si tratta di una classe di munizioni altamente aerodinamica e molto più letale. Essenzialmente, si tratta di proiettili molto corti, realizzati in acciaio, con un’estremità appuntita e affilata, mentre l’altra estremità ha una coda lamellare che consente un volo stabile. Si ritiene che questo tipo di munizioni sia stato inventato dagli italiani, tra il 1911 e il 1912, ma non necessariamente con fini bellici. Tuttavia, quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale, questi dardi vennero schierati dai francesi, nel 1914. Più tardi, durante la guerra, lo stesso tipo di munizione fu usato anche da inglesi e tedeschi. In particolare, le fléchette tedesche usate contro i francesi, possedevano un’iscrizione che recitava “un’invenzione francese, di fabbricazione tedesca”.

Trattandosi di un tipo di munizione con un meccanismo di dispiegamento molto semplice, con eccellenti prestazioni balistiche e potenziale perforante, le fléchettes sono state ampiamente sviluppate e integrate in una serie di munizioni, comprese quelle per armi leggere. Durante la guerra del Vietnam, ad esempio, gli Stati Uniti le impiegarono in fucili da combattimento calibro 12 armati con proiettili carichi di fléchettes.

Come funzionano le flechettes utilizzate dalla Russia in Ucraina

Nei campioni recuperati in Ucraina, dove si stanno effettuando le autopsie sui corpi trovati nelle fosse comuni nella regione a Nord di Kiev, patologi e funzionari medici hanno affermato di aver trovato queste piccole munizioni freccia ancora conficcate nella testa e nel petto delle persone. “Abbiamo trovato diversi oggetti molto sottili, simili a chiodi, nei corpi di uomini e donne, così come altri miei colleghi nella regione” ha affermato al Guardian Vladyslav Pirovskyi, un medico legale ucraino. “La maggior parte di questi corpi proviene dalla regione di Bucha-Irpin”.

Esperti di armi indipendenti, che hanno esaminato alcune immagini di queste frecce metalliche, hanno confermato che si trattava di fléchettes. Ogni colpo, ritengono gli esperti, potrebbe aver contenuto fino a 8.000 flechettes: una volta sparati, questi proiettili rilascerebbero le fléchettes in seguito all’esplosione di una miccia temporizzata, prima di arrivare al suolo.

Le fléchettes, di lunghezza compresa tra i 3 e 4 cm, si disperderebbero così in uno spazio conico largo circa 300 metri, dall’altezza di 100 metri. All’impatto con il corpo di una vittima, il dardo potrebbe inoltre perdere di rigidità, piegandosi fino ad assumere la forma di gancio, mentre la parte posteriore della freccia, composta da quattro pinne, spesso si staccherebbe, causando una seconda ferita. Secondo un certo numero di testimoni a Bucha, l’artiglieria russa ha sparato colpi di fléchette pochi giorni prima che le forze si ritirassero dall’area, alla fine di marzo. Svitlana Chmut, una residente di Bucha, ha spiegato al Washington Post di averne trovati diversi conficcati nella sua auto.

Secondo Neil Gibson, un esperto di armi della società britannica Fenix ​​Insight Online per le operazioni di Defense Intelligence, che ha esaminato le foto delle fléchette trovate a Bucha, spiegando che le insidiose munizioni freccia provenivano da un proiettile di artiglieria 3Sh1 da 122 mm schierato dai russi. “Si tratta di un altro proiettile poco utilizzato e che si vede raramente – ha affermato Gibson su Twitter -. Questo è l’equivalente russo della serie di proiettili antiuomo (APERS) degli Stati Uniti ‘Beehive'… Funziona come un vero proiettile a schegge, ma è pieno di fléchettes”.

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