Cosa sono le armi tattiche nucleari e quali sarebbero le conseguenze del loro uso in Ucraina
Fino a dove (e cosa) si spingerà l’attacco russo in Ucraina? Strategicamente non c’è dubbio che Vladimir Putin voglia prendere quanto più possibile e ricreare zone di influenza, con Mosca a capo dello spazio ex sovietico, senza escludere la possibilità che, con il procedere del conflitto, dopo missili, ordigni termobarici e a grappolo, si arrivi anche all’uso di bombe tattiche nucleari. Già nei giorni scorsi, la Russia ha minacciato in modo più o meno velato di ricorrere alle armi atomiche, annunciando la messa in stato di preallerta delle forze di deterrenza, tra cui l’arsenale nucleare del Cremlino, ma a richiamare l’attenzione sul fatto che l’uso di dispositivi nucleari non sia soltanto un modo per fare pressione sull’Occidente è stato il generale di corpo d’armata Giorgio Battisti, attualmente presidente della Commissione Militare del Comitato Atlantico Italiano che, chiamato a commentare il conflitto da AdnKronos, ha affermato di “non escludere che Putin faccia esplodere una bomba tattica nucleare nel Mar Nero”. Indipendentemente dalla concretezza di questa possibilità, quali sarebbero le conseguenze dell’uso di questo tipo di armi atomiche? E cosa sappiamo dell’utilizzo delle armi tattiche nucleari in scenari di guerra?
Cosa sono le armi tattiche nucleari
Prima di addentrarci nei diversi tipi di armi atomiche, occorre precisare che nessuna arma nucleare tattica è stata mai usata in alcun conflitto. Il loro sviluppo risale agli Anni ’50, con la progettazione della prima testata nucleare W54, la cui forza esplosiva, o resa, era stimata dai 0,1 a 1 kiloton (1 kiloton è una forza pari a 1.000 tonnellate di TNT). In confronto, le bombe atomiche sganciate sul Giappone durante la Seconda guerra mondiale avevano una resa di 15 e 21 kilotoni. La testata W-54 era principalmente utilizzata sui fucili nucleari senza rinculo Davy Crockett, un tipo di lanciatestate portatile con una portata fino a un massimo di 45 km di distanza.
Le armi tattiche nucleari sono infatti piccole testate nucleari e sistemi di consegna destinati all’uso sul campo di battaglia o a un attacco limitato. Meno potenti delle armi nucleari strategiche, che hanno invece una funzione deterrente, le armi nucleari tattiche sono progettate per devastare obiettivi nemici in aree specifiche, senza causare distruzione diffusa, e comprendono proiettili di artiglieria nucleare, missili antiaerei nucleari e proiettili anticarro nucleari.
La loro convenienza, rispetto alle moderne munizioni, comunque efficaci nel distruggere piccoli obiettivi, risiede nel fatto che le ridotte dimensioni rendono ogni singola testata facilmente trasportabile e utilizzabile senza il ricorso di mezzi aerei, con una resa pari a molti esplosivi convenzionali. Esempi di armi nucleari tattiche sono le bombe nucleari B57, B61 Mod-3, Mod-4, Mod -10 e la Blue Peacock, le testate nucleari e termonucleari W25 e W85, le armi nucleari W33, Red Beard e Special Atomic Demolition Munition, i cannoni tattici M-28 e M-29 Davy Crocketts con testata nucleare W54 e i missili NASR.
Le conseguenze dell’uso di armi tattiche nucleari
L’uso di armi tattiche nucleari può innanzitutto comportare un significativo pericolo di un’escalation di un conflitto verso una guerra nucleare totale. Ed è proprio per questo motivo che, ad oggi, nessuna delle superpotenze ha mai rischiato l’impiego di tali ordigni. Tale pericolo ha anche portato a proposte all’interno della NATO e di altre organizzazioni di porre limitazioni – e rendere più trasparenti – lo stoccaggio e l’uso di armi tattiche nucleari. Attualmente sarebbero circa 230 le testate tattiche nucleari in possesso degli Stati Uniti e da 1.000 a 2.000 quelle della Federazione Russa, sebbene le stime dell’arsenale nelle mani di Putin varino ampiamente.
In considerazione della resa, l’uso di queste armi atomiche avrebbe ovviamente un impatto sui livelli di radioattività nell’area specifica, con potenziali cadute radioattive in aree limitrofe a seconda del tipo di dispositivo e delle condizioni ambientali. Se però si considera che le armi tattiche nucleari più moderne hanno potenze superiori ai primi ordigni sviluppati, le ricadute radioattive potrebbero essere più estese, sebbene non paragonabili a bombe atomiche e armi nucleari a più alta resa. Secondo alcuni esperti, tuttavia, l’uso di questi dispositivi bellici in Ucraina potrebbe comunque avere un impatto sull’Europa, anche nel caso fossero utilizzate solo armi tattiche a corto raggio.