Cosa sono i calcoli di acido urico e perché Bassetti sospetta che siano il problema di Tamberi
Sarebbero calcoli di acido urico la causa della calcolosi che ha fermato Gianmarco Tamberi alle Olimpiadi di Parigi 2024. L’italiano del salto in alto, che sabato scorso non era riuscito a superare la misura di 2,27 metri dopo la sofferenza di una nuova colica renale avuta al mattino – a cui era aggiunto anche il vomito con sangue, forse scatenato da altre cause – si troverebbe ad affrontare un problema di salute legato “anche alla dieta a cui si è recentemente sottoposto”.
A sospettarlo è il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova che, su Instagram, ha strigliato Tamberi, spiegando che “la rapida perdita di peso può favorire la formazione di calcoli di acido urico”. Al contrario di quanto sostenuto dallo stesso Tamberi, che sui social aveva risposto a chi lo ha criticato per la dieta, sposando la tesi opposta (“È l’aumento di peso che porta a un maggior rischio di coliche renali” scriveva il campione di Tokyo 2020) .
Cosa sono i calcoli di acido urico
I calcoli di acido urico sono cristalli urinari che, generalmente, si formano come conseguenza di urine molto acide (pH inferiore a 5,5), spesso associate a bassi livelli di ammoniaca urinaria. Più raramente, i calcoli di acido urico sono dovuti ad alte concentrazioni di acido urico nelle urine (iperuricosuria grave) e bassi volumi urinari, che sono comunque importanti fattori di rischio legati alla condizione.
L’accumulo di cristalli di acido urico nei reni è la causa della calcolosi da acido urico, chiamata in gergo medico nefrolitiasi da acido urico, cioè la malattia renale che insorge in seguito all’aggregazione di questi cristalli urinari in calcoli. Come detto, questa condizione è spesso correlata un’acidità urinaria superiore alla norma (aciduria), in quanto l’acido urico – il prodotto finale della degradazione delle purine – è molto meno solubile a un pH urinario basso (acido), mentre la sua solubilità aumenta significativamente a un pH urinario più elevato (specialmente a un pH di 6,5 o superiore).
L’aciduria, a sua volta, è solitamente causata da una ridotta produzione di ammoniaca – l’ammoniaca è il principale tampone urinario – che si può verificare per cause dipendenti e indipendenti dalla dieta.
I calcoli di acido urico possono costituire l’intero aggregato, oppure fungere da nucleo attorno al quale possono formarsi calcoli di calcio o calcoli misti di calcio e acido urico. La loro formazione, come vedremo di seguito, si può verificare per diverse ragioni e rappresenta il 5-10% di tutte le forme di calcolosi, anche se l’aumento di incidenza di queste condizioni nei Paesi occidentali e la relativa carenza di dati recenti possono fare ipotizzare che la reale percentuale di casi di calcololsi di acido urico sia in realtà superiore a quella stimata.
Qual è la causa dei calcoli di acido urico
La formazione dei calcoli di acido urico può avere cause di natura idiopatica (le più comuni, che si instaurano per ragioni non note) ma può essere legata anche a cause secondarie (acquisite) o congenite. Le cause idiopatiche comprendono appunto l’aciduria (basso pH urinario) dovuta allo squilibrio tra acidi e tamponi urinari, e condizioni come il diabete, una ridotta tolleranza al glucosio, la sindrome metabolica e l’obesità.
Meno comuni sono le cause secondarie, associate ad aciduria, basso volume urinario e iperuricosuria (alte concentrazioni di acido urico nelle urine), come gotta, diarrea persistente dovuta alla sindrome dell’intestino irritabile o il morbo di Crohn, interventi di bypass gastrico e ileostomia, tumori, fattori dietetici (legati al consumo di cibi con alti contenuti di purine, tra cui frattaglie – fegato, reni – , pollame, pesce – aringa, trota e sardine – e carne rossa.
Anche l’assunzione di alcuni farmaci (che bloccano l riassorbimento renale dell’acido urico e medicinali che aumentano la secrezione di acido urico nelle urine) può essere una causa secondaria. Sono più rare, infine, le cause congenite, associate all’ iperuricosuria, come sindrome di Lesch-Nyhan, la malattia di von Gierke, la malattia di Hartnup, la malattia di Wilson, l’iperuricosuria ipouricemica familiare (perdita renale di acido urico), le mutazioni URAT1, l’anemia falciforme e altre anemie emolitiche.
Quali sono i sintomi dei calcoli renali
Il tipico sintomo dei calcoli renali, inclusi quelli di acido urico, è la colica renale, che si manifesta come un dolore improvviso a un fianco, in corrispondenza della parte bassa della schiena, all’altezza dei reni. Spesso descritto come una “coltellata a un fianco”, il dolore della colica renale è molto intenso, persistente e tende ad irradiarsi alla parte bassa dell’addome, fino all’inguine, interessando anche la schiena e la parte immediatamente sotto le costole (dolorabilità costovertebrale).
I sintomi dei calcoli di acido urico includono:
- Dolore addominale acuto (improvviso), che tende a irradiarsi alla parte bassa dell’addome;
- Dolore acuto alla parte bassa della schiena, immediatamente sotto le costole
- Ematuria (presenza di sangue nelle urine, che può essere visibile, o dare una colorazione scura o brunastra alle urine)
- Disuria (difficoltà, irregolarità e dolore durante l’emissione di urina)
- Febbre, che può insorgere in presenza di infezione delle vie urinarie
Durante una colica renale possono inoltre manifestarsi nausea, vomito, pallore, tachicardia, bisogno di urinare con frequenza.
Come eliminare i calcoli di acido urico: diagnosi e cura
I calcoli di acido urico risultano radiotrasparenti, per cui la loro diagnosi avviene per esclusione, quindi come diagnosi differenziale rispetto alla calcolosi calcica (calcoli di calcio). Sono infatti solo le analisi microscopiche delle urine a mostrare cristalli di acido urico, che solitamente hanno forma romboidale o rosetta e appaiono come cristalli gialli o marrone rossastro.
Può però essere eseguita la raccolta delle urine delle 24 ore, per valutare i livelli di acido urico e, direttamente a casa, misurata l’acidità delle urine, utilizzando cartine tornasole. Se il pH delle urine è pari o inferiore a 5,5, la possibilità che coliche renali o altri sintomi possano essere dovuti a calcoli di acido urico può essere più di un sospetto: per l’esatta determinazione della composizione del calcolo, occorre però eseguire anche altre analisi di laboratorio e la caratterizzazione del profilo metabolico di base.
I calcoli di acido urico, d’altra parte, sono gli unici che nella quasi totalità dei casi possono essere sciolti aumentando il pH e il volume urinari. Generalmente si utilizzano agenti alcalinizzanti (farmaci litosurici), come il kalnacitrato, per brevi periodi. Nel caso in cui la formazione sia legata invece alle concentrazioni di acido urico, possono essere utili trattamenti incentrati alla riduzione della produzione e dell’escrezione di acido urico.
Nel complesso, l’alcalinizzazione urinaria è comunque considerata la terapia più efficace per eliminare i calcoli di acido urico (l’obiettivo è raggiugere un pH urinario compreso tra 6 e 6,5).
Riguardo invece gli interventi legati alla dieta, il trattamento più importante è legato alla corretta assunzione di liquidi, valido per tutti i tipi di calcolosi renale: il consiglio è bere almeno 2 litri di acqua al giorno per aumentare il volume di urina. Nel caso dei calcoli di acido urico, è inoltre raccomandato un basso consumo di cibi ricchi di purine e proteine animali (per ridurre la produzione di acido urico). Sono invece da preferire il succo d'arancia e la limonata, per il contenuto di citrato che inibisce la formazione di calcoli urinari.
La colica renale di Tamberi, la spiegazione di Bassetti
Le affermazioni di Gianmarco “Gimbo” Tamberi, che sui social si è difeso dalle critiche alla dieta estrema seguita per arrivare Olimpiadi (avrebbe perso 5 chili in meno di un mese) non sono sfuggire al professor Matteo Bassetti. “Tamberi, dalle foto da lui pubblicate, dice di seguire una dieta fatta da lui, negli ultimi anni. Ma dimagrire molto, quando sei un atleta, vuol dire privarsi dei carboidrati e di alcuni alimenti fondamentali che potrebbero anche aver generato quei calcoli renali – dice Bassetti nel video condiviso su Instagram – . Bisogna dimagrire lentamente, perché perdere tanto peso in poco tempo può favorire la formazione di calcoli di acido urico”.
“Mi dispiace che Tamberi abbia avuto importanti problemi di salute e la colica renale che ha compromesso la sua resa ai Giochi Olimpici – ha aggiunto l’infettivologo – . Ma quella di Tamberi, che dovrebbe essere quella di uno dei più grandi sportivi italiani, non è una bella immagine da vedere”.
“Siccome gli atleti sono idoli per le nuove generazioni, il messaggio che voglio dare, senza entrare nella vita di un atleta, è non seguite le diete fai da te, ma affidatevi a professionisti, medici e nutrizionisti. E soprattutto evitate di perdere così tanto peso in così poco tempo. La dieta rischia di cambiarci in peggio la vita”.