Il sottomarino Titan disperso è imploso: cosa significa e come sono morti i 5 passeggeri
La corsa contro il tempo per salvare le cinque persone a bordo del Titan, il sottomarino della OceanGate disperso da domenica durante una spedizione turistica al Titanic, si è tragicamente conclusa. La Guardia costiera di Boston ha confermato che il sommergibile ha subìto una “catastrofica implosione” durante il suo viaggio verso il relitto che avrebbe ucciso all’istante i suoi passeggeri. Tra i rottami trovati da uno dei ROV (remotely operated vehicles) che hanno ispezionato il fondale durante le complesse operazioni di ricerca, c’erano parti del sottomarino, incluso il “telaio di atterraggio” e la parte posteriore del mezzo, che non hanno lasciato adito a dubbi circa la possibilità che il Titan sia imploso poco dopo la perdita dei contatti con la nave d’appoggio Polar Prince.
Il timore che a mettere fine alla spedizione fosse stato questo tipo di evento si era sollevato già nei giorni scorsi, dopo che la Marina aveva rilevato un suono “coerente” con un’implosione domenica, nell’area in cui si stava immergendo il sottomarino, e le molteplici incertezze circa la resistenza dello scafo sperimentale e i problemi causati dalle ripetute discese alla profondità di 3.800 metri alla quale si trova il relitto del Titanic.
Come avviene un’implosione: la video ricostruzione
“Quando si opera in profondità, la pressione è così grande che, se si verifica un guasto, può esserci un’implosione istantanea” ha affermato Guillermo Soehnlein, cofondatore della società Oceangate Expeditions – insieme all’amministratore delegato Stockton Rush che era tra i passeggeri del Titan – appena dopo il ritrovamento dei rottami. Questo farebbe presumere che l’implosione del sommergibile, vale a dire il suo improvviso e violento collasso verso l’interno, sia stata causata da una perdita della camera di pressione che, generalmente, è di acciaio nei sommergibili che raggiungono profondità relativamente basse (meno di 300 metri) oppure di titanio per profondità superiori.
Il Titan, in qualità di mezzo sperimentale, era però diverso. La sua camera di pressione era costituta da una combinazione di titanio e fibra di carbonio composita. Secondo gli esperti, tale combinazione è piuttosto insolita dal punto di vista dell’ingegneria strutturale poiché, in un contesto di immersioni profonde, il titanio e la fibra di carbonio sono materiali con proprietà molto diverse.
“Il titanio è elastico e può adattarsi a una vasta gamma di sollecitazioni senza che rimanga alcuna deformazione permanente misurabile dopo il ritorno alla pressione atmosferica. Si restringe per adattarsi alle forze di pressione e si ri-espande quando queste forze vengono alleviate. Un composito in fibra di carbonio, invece, è molto più rigido e non ha lo stesso tipo di elasticità” ha spiegato a The Conversation il professor Eric Fusil della Scuola di Ingegneria Elettrica e Meccanica dell’Università di Adelaide.
Al momento, su cosa sia realmente accaduto al Titan, si può quindi quasi sicuramente dire che si sarebbe verificata una sorta di perdita di integrità della camera di pressione dovuta alle differenze tra questi materiali.
“Un materiale composito potrebbe potenzialmente soffrire di “delaminazione”, che porta ad una separazione degli strati di rinforzo – ha aggiunto il professor Fusil – . Ciò avrebbe creato un difetto che ha innescato un’istantanea implosione dovuta alla pressione sottomarina. In meno di un secondo, il sottomarino, spinto dal peso di una colonna d’acqua di 3.800 metri, si sarebbe immediatamente accartocciato su tutti i lati”.
Come sono morti i passeggeri del Titan
L’implosione potrebbe aver ucciso tutti e cinque i passeggeri del Titan in una frazione di millisecondo, quindi “prima che le persone all’interno si rendessero conto che c’era un problema” ha detto alla Cnn la professoressa Aileen Maria Marty, ex ufficiale della Marina degli Stati Uniti e docente presso la Florida International University. “In definitiva, tra i tanti modi in cui possiamo morire, questo è indolore”.
Per gli esperti è “improbabile” che i corpi dei passeggeri del Titan vengano recuperati. La Guardia costiera degli Stati Uniti continuerà comunque le ricerche, nel tentativo di trovare non solo ciò che resta dei cinque dispersi, ma anche di recuperare altri rottami nella speranza di ottenere ulteriori informazioni sulle cause dell’implosione.