Cosa sappiamo sulla variante ricombinante Xbb o Gryphon, la più elusiva della pandemia di Covid
La nuova variante emergente del coronavirus SARS-CoV-2 Xbb o Gryphon, una ricombinante di due ceppi figli di Omicron 2, è tenuta sotto stretto monitoraggio dagli esperti per il boom di casi registrati in alcuni Paesi asiatici e per l'eccezionale elusività dimostrata. Non a caso è stata definita “probabilmente la più evasiva dal punto di vista immunitario”, come specificato al Daily Beast dal professor Amesh Adalja, specialista di salute pubblica presso il prestigioso Johns Hopkins Center for Health Security. Alla luce di questa dichiarazione, su molti media stanno emergendo titoli allarmistici sulla diffusione di Xbb, descritta come la “peggior variante” della pandemia e simili. Ma stanno generando solo allarmismo e soprattutto non sono supportati dall'evidenza scientifica. Vediamo perché.
Da quando il coronavirus SARS-CoV-2 ha iniziato a circolare nel mondo, quasi tre anni fa, il patogeno ha continuato a mutare ed evolversi innumerevoli volte, dando vita a nuovi lignaggi più o meno efficaci. La maggior parte di essi è infatti sparita, ma alcuni di essi si sono imposti grazie alla combinazione favorevole delle mutazioni, diventando così le principali varianti di preoccupazione della pandemia di COVID-19, ovvero Alfa, Beta, Gamma, Delta e Omicron. Ciascuna di esse ha originato altre sottovarianti entrate in competizione per prendere lo scettro di “variante dominante”, un processo guidato dal caso (le mutazioni emergono per errori di copia durante la replicazione virale) e dalla spinta della pressione selettiva cui è sottoposto il SARS-CoV-2. L'attuale ondata è dominata da Omicron, che ha dato vita a una pletora di ceppi molto elusivi e / trasmissibili, che nonostante le molteplici mutazioni sulla proteina S o Spike comunque vengono ben tenuti a bada dalla vaccinazione anti Covid (ciclo base più booster raccomandati) per quel che concerne la forma grave della malattia. BA.2, BA.5, Cerberus, Centaurus, Chiron e Xbb sono tutte figlie di questa evoluzione, già prevista dagli esperti.
Xbb o Gryphon, per rimanere nel campo della mitologia, a differenza di altre varianti è una ricombinante, è nata cioè dalla ricombinazione di due varianti differenti, nel caso specifico BA.2.10.1 e BA.2.75, indica l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Come spiegato dagli scienziati di virological.org, “la generazione di un genoma di SARS-Cov-2 ricombinante richiede che un individuo (e la stessa cellula all’interno di quell’individuo) sia co-infettato da due lignaggi geneticamente distinti, consentendo in tal modo che si verifichi la commutazione del modello di RNA. Pertanto è più probabile che si verifichino eventi di ricombinazione quando la prevalenza è elevata”. In parole semplici, una persona è stata co-infettata da BA.2.10.1 e BA.2.75 e i pezzi del genoma di una e dell'altra sottovariante sono confluiti in una variante totalmente nuova: Xbb appunto. L'OMS specifica che Gryphon si caratterizza per il profilo genetico di Omicron 2 (BA.2, detta invisibile) più tutte queste mutazioni sulla proteina S: V83A, Y144, H146Q, Q183E, V213E, G252V, G339H, R346T, L368I, V445P, G446S, N460K, F486S, F490S. Alcune sono molto rare, come G252V, altre sono più frequenti e note per una maggiore elusività agli anticorpi neutralizzanti, sia quelli indotti da una precedente infezione naturale che quelli dovuti alla vaccinazione anti Covid. Queste sottovarianti di Omicron, come Chiron, sono inoltre note per “beffare” gli anticorpi monoclonali utilizzati per trattare la condizione clinica.
Xbb, scoperta il 13 agosto del 2022, si sta diffondendo rapidamente in Bangladesh (frequenza del 52 percento) e a Singapore (48 percento), come indicato su Twitter dal dottor Mike Honey, specialista di Data Visualisation e Data Integration di Melbourne. La variante sta crescendo anche ad Hong Kong e in altri Paesi asiatici. A Singapore vi è la situazione più significativa, dove i casi sono più che raddoppiati in un singolo giorno, dato che mostra l'eccezionale capacità evasiva della variante, tenendo presente che Singapore ha una delle popolazioni più vaccinate in assoluto, ovvero 90 percento con due dosi, 78 percento con i richiami, come indicato su Twitter dal professor Eric Topol. Alla luce di questi risultati e delle caratteristiche genomiche, il professor Amesh Adalja dell'Università Johns Hopkins ha dichiarato Daily Beast che si tratta “probabilmente della più evasiva dal punto di vista immunitario e pone problemi per gli attuali trattamenti a base di anticorpi monoclonali e la strategia di prevenzione”. Questa frase è stata citata dai giornali di tutto il mondo, dove Xbb viene descritta come “variante da incubo che batte la nostra immunità”, “peggior variante dall'inizio della pandemia etc etc”.
Ma le cose non stanno proprio così. A confermarlo è lo stesso professor Adalja, che su Twitter ha bacchettato lo stesso Daily Beast per il "titolo orribile da mercante di paura e clickbait". Lo scienziato ha infatti sottolineato che, sebbene Xbb sia una variante evasiva, “non sovverte l'immunità contro ciò che conta di più (malattia grave) e il Paxlovid non ne è influenzato”. Siamo dunque innanzi alla solita storia già sentita per Omicron 5, Cerberus, Chiron e le altre sottovarianti: Xbb può “bucare” l'immunità indotta dal vaccino anti Covid e infettare, ma con la vaccinazione si risulta comunque protetti dalla COVID-19 grave.
A sottolineare che non dobbiamo farci prendere dal panico per Xbb vi è anche il Ministero della Salute di Singapore, il Paese al momento più interessato dalla variante. Diversi giornali hanno infatti riportato di una maggiore gravità dell'infezione provocata da Gryphon, anche in soggetti totalmente vaccinati. In un comunicato stampa, tuttavia, il governo ha scritto che al momento “non ci sono prove che la sottovariante XBB causi una malattia più grave rispetto alle varianti precedenti”. “In effetti – aggiunge il Ministero della Salute – i nostri dati locali nelle ultime due settimane mostrano che si stima che i casi di XBB abbiano un rischio di ospedalizzazione inferiore del 30 percento rispetto ai casi di variante Omicron BA.5”. Sarebbe dunque persino meno pericolosa della variante Omicron 5, quella attualmente dominante in Italia.
Alla luce di questi dati, dunque, al momento non c'è alcuna ragione di allarmarsi per ipotetiche ondate catastrofiche, come quelle registrate durante la prima fase della pandemia di COVID-19. Naturalmente è fondamentale il monitoraggio da parte degli esperti e il buon senso da parte di tutti, seguendo le raccomandazioni delle autorità sanitarie. Per proteggere se stessi e gli altri da Xbb, Chiron, Cerberus e da tutte le altre sottovarianti di Omicron è importante sottoporsi alla vaccinazione e al numero di richiami previsti per la propria categoria, oggi aggiornati contro Omicron.
Il virus, ad ogni modo, continuerà a mutare e a dar vita a nuove varianti, che dovremo inseguire con nuovi booster fino a quando non saranno disponibili gli attesi vaccini universali contro i coronavirus (definiti pancoronavirus). Il rischio di varianti con livelli estremi di evasione immunitaria è infatti sempre presente e con esse anche quello che possa diminuire la protezione dalla malattia grave nei soggetti più esposti alle complicanze; in un'intervista a Fortune, ad esempio, il professor Topol ha dichiarato che la protezione dalla malattia grave "era il 95% con Delta, ora è forse l'80%, e potrebbe scendere al 70% o al 60%". Per questo è fondamentale continuare a proteggersi con i booster aggiornati.