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Covid 19

Cosa sappiamo sulla nuova variante XBF “Bythos”, già rilevata tra i casi Covid in Italia

L’OMS ha messo sotto monitoraggio una nuova variante ricombinante del coronavirus SARS-CoV-2, XBF “Bythos”, discendente di Omicron e già rilevata anche in Italia. Ecco quali sono le sue caratteristiche.
A cura di Andrea Centini
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Particelle virali del coronavirus SARS-CoV-2 su cellule umane. Credit: NIAID
Particelle virali del coronavirus SARS-CoV-2 su cellule umane. Credit: NIAID
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Dall'inizio della pandemia di COVID-19 si sono succedute diverse varianti di preoccupazione del coronavirus SARS-CoV-2, fra le quali la Omicron – scoperta in Sudafrica alla fine del 2021 e caratterizzata da una significativa presenza di mutazioni – ha dato vita a molteplici lignaggi figli, responsabili delle attuali ondate di contagi e protagonisti di una “lotta intestina” per il dominio. Questi ceppi sono infatti noti per la spiccata trasmissibilità e l'elusività agli anticorpi neutralizzanti, sia quelli innescati da una precedente infezione naturale che quelli indotti dal vaccino anti Covid, che resta estremamente prezioso nel proteggerci dalla malattia grave e dalla morte. Tra le sottovarianti finite recentemente nel mirino degli esperti vi è XBFBythos” (Bito), così chiamata per omaggiare la creatura immaginaria ittiocentauro, dotata di busto da essere umano, zampe da cavallo e coda da pesce.

XBF o Bythos che dir si voglia è stata recentemente introdotta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) tra le sottovarianti sotto moninotaggio (under monitoring), una lista di ceppi discendenti che per diverse ragioni possono fare il salto di qualità, evidenziare un vantaggio di trasmissione e imporsi nelle ondate pandemiche. Per questo motivo sono costantemente sotto la lente di ingrandimento degli epidemiologi, che ne valutano i trend e la crescita nei diversi Paesi.

XBF fu individuata la prima volta il 27 luglio dello scorso anno e, dopo essere rimasta sotto traccia, ha iniziato a manifestarsi in alcuni Paesi. In Australia, ad esempio, come indica il grafico sottostante condiviso dallo specialista di dati Mike Honey, nello Stato di Victoria ha provocato una significativa ondata di ricoveri per Covid. Si ritiene che Bythos sia emersa proprio nella “Terra dei Canguri”. Sta circolando in modo significativo anche nel Nuovo Galles del Sud e in altri Stati dell'Australia meridionale. Alla metà del mese scorso rappresentava il 12 percento delle sequenze registrate dagli esperti australiana. Oltre 100 sequenze sono state depositate anche in Nuova Zelanda, Danimarca, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia e Austria.

Bythos è una variante ricombinante figlia di BA.5.2.3 e CJ.1. Come spiegato dall'OMS presenta le stesse mutazioni di Omicron 5 (BA.5) più le seguenti: S:K147E, S:W152R, S:F157L, S:I210V, S:G257S, S:G339H, S:R346T, S:G446S, S:N460K, S:F486P, S:F490S. Sono tutte localizzate sulla proteina S o Spike, il gancio biologico che il coronavirus SARS-CoV-2 sfrutta per legarsi al recettore ACE-2 delle cellule umane, rompere la parete cellulare, inserire l'RNA virale e innescare il processo di replicazione che determina la malattia (COVID-19).

Non è noto al momento se la variante sia più elusiva e / o trasmissibile delle altre varianti ricombinanti che stanno attualmente dominando la pandemia di COVID-19, o se addirittura possa provocare una malattia più severa, ma, come spiegato al Sydney Mording Herald dal professor Stuart Turville del Kirby Institute presso l'Università del Nuovo Galles del Sud, XBF potrebbe vincere la competizione con Kraken, che attualmente è quella dominante in numerosi Paesi.

Secondo l'ultimo bollettino dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha analizzato circa 60mila sequenze del coronavirus depositate sulla banca dati GISAID tra il 30 gennaio e il 28 febbraio 2023, i ceppi ricombinanti di Omicron rappresentano il 41,8 percento del totale, con un incremento del 18,7 percento. A dominare è XBB 1.5 “Kraken”, che rappresenta il 32,6 percento di tutte le sequenze, mentre XBF “Bython” è all'1,2 percento. Potrebbe sembrare poco, ma qualora dovesse evidenziare un vantaggio di trasmissione / elusione significativo rispetto a Kraken potrebbe rubarne lo scettro di sottovariante dominante. Per questo è monitorata attentamente dall'OMS assieme ad altre 6 sottovarianti “a causa del vantaggio di trasmissione osservato rispetto ad altre varianti circolanti e ulteriori cambiamenti di aminoacidi noti o sospettati di conferire un vantaggio in termini di fitness”. XBF è stata già identificata anche in Italia e nel bollettino di febbraio rappresentava lo 0,82 percento delle sequenze rilevate, per un totale di 31 casi.

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