Cosa sappiamo su BF.7, la nuova variante della pandemia di Covid figlia di Omicron BA.5
Da quando ha iniziato a diffondersi in Cina, alla fine del 2019, il coronavirus SARS-CoV-2 ha dato vita a molteplici varianti e sottovarianti, alcune delle quali si sono imposte sulle altre guidando le varie ondate di contagi fino ad oggi. L'ultima a destare qualche preoccupazione tra gli esperti è BF.7 o BA.5.2.1.7, una sottovariante di BA.5, a sua volta figlia di Omicron, l'ultima “variante di preoccupazione” classificata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Scoperta alla fine del 2021 in Sudafrica, Omicron si è evoluta in diverse sottovarianti particolarmente mutate ed elusive, delle quali BA.4 e BA.5 sono diventate quelle dominanti. Non a caso il secondo booster o richiamo del vaccino anti Covid si basa proprio su una formulazione aggiornata su di esse. Ma anche questi ceppi continuano a mutare ed evolvere, divergendo dal lignaggio Omicron originario. BF.7, come indicato, è emersa da BA.5 ed è una delle ultime sottovarianti a finire sotto la lente di ingrandimento degli esperti a causa delle sue peculiarità. Ecco cosa sappiamo.
In un recente comunicato dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), la variante Omicron rappresenta la quasi totalità delle sequenze rilevate nei tamponi dei pazienti Covid in Italia, con una percentuale del 99,96 percento (lo 0,04 percento residuo fa riferimento a ricombinanti tra Omicron e Delta, la precedente variante di preoccupazione). Fra esse, BA.5 è quella maggiormente rappresentata, con il 92,41 percento dei casi suddivisi in oltre 140 diversi lignaggi, compreso BF.7, che con il 12,32 percento di rilievi (al 2 dicembre) è al secondo posto, subito dietro BQ.1.1. al 13,25 percento. BF.7 è stata identificata in molti altri Paesi dell'Unione Europea, come Francia, Germania e Belgio, oltre a Stati Uniti, India e Regno Unito. Ma è soprattutto in Cina dove sta creando diversi grattacapo. Comespecificato a Global Times dal dottor Li Tongzeng dell'ospedale Xiaotangshan di Pechino, BF.7 “ha una maggiore capacità di fuga immunitaria, un periodo di incubazione più breve e una velocità di trasmissione più rapida”. In altri termini, ha tutte le caratteristiche per imporsi sugli altri ceppi. A causa del suo pool di mutazioni sulla proteina S o Spike, il gancio che permette al coronavirus di legarsi e invadere le cellule umane dando vita all'infezione, BF.7 risulta estremamente contagiosa; un singolo positivo riesce infatti a infettare un numero sensibilmente superiore di persone rispetto a Delta, la precedente variante di preoccupazione dominante. L'R0 indicato dal dottor Tongzeng è compreso tra 10 e 18, contro il 5 / 6 di Delta.
Come sottolineato su The Conversation dalla professoressa Manal Mohammed, esperta di Microbiologia Medica presso l'Università di Westminster, vi sarebbero moltissimi positivi asintomatici colpiti dal nuovo ed elusivo ceppo, una conseguenza che rende più difficile tenere sotto controlla la pandemia. Questo potrebbe essere un problema soprattutto in Cina dopo l'allentamento delle misure anti Covid, dove BF.7 è in rapida crescita. C'è anche il rischio che possano emergere ulteriori varianti ancora più trasmissibili. Tra le mutazioni peculiari sulla proteina spike di BF.7 vi è R346T, che gli scienziati hanno collegato alla capacità del virus di eludere gli anticorpi neutralizzanti. Sia quelli innescati da una precedente infezione naturale che quelli derivati dal vaccino anti Covid. In parole semplici, il nuovo ceppo ha una maggiore capacità di “bucare” le difese immunitarie e di determinare l'infezione. La capacità di resistere alla neutralizzazione è stata evidenziata dal recente studio “Enhanced neutralization resistance of SARS-CoV-2 Omicron subvariants BQ.1, BQ.1.1, BA.4.6, BF.7, and BA.2.75.2”. Fortunatamente, come dimostrato da una recente indagine condotta dai CDC, il secondo booster di vaccino Covid aggiornato contro Omicron permette di abbattere di oltre il 50 percento il rischio di finire in ospedale a causa della COVID-19 grave.
Dal punto di vista dei sintomi, come indicato dalla professoressa Mohammed, nell'infezione provocata da BF.7, “sono simili a quelli associati ad altre sottovarianti di Omicron, principalmente sintomi respiratori alle vie aeree superiori”. Pertanto ci si può aspettare febbre, tosse, mal di gola, rinorrea (naso che cola), dolori muscolari, affaticamento e altri. In alcuni casi potrebbero insorgere anche sintomi gastrointestinali come come vomito e diarrea, spiega la scienziata. È noto infatti che il coronavirus SARS-CoV-2 è in grado di invadere con efficacia le cellule intestinali come quelle dell'apparato respiratorio, per via della cospicua presenza del recettore ACE-2 (cui si aggancia la spike).
Al momento BF.7 è in forte crescita a Pechino, mentre risulta stabile o in riduzione in altri Paesi. Negli Stati Uniti, ad esempio, l'incidenza è passata dal 6,6 al 5,7 percento. Anche nel Regno Unito è diminuita dal 7 percento rilevato in ottobre. Non è chiaro come la crescita in Cina possa influire sull'impatto di BF.7 a livello globale e sulla nascita di potenziali, ulteriori varianti, ma come specificato dalla professoressa Mohammed abbiamo vaccini Covid aggiornati contro Omicron che risultano molto efficaci nel contrastare il patogeno. La raccomandazione degli esperti è dunque di vaccinarsi, perché il vaccino è l'arma più preziosa che abbiamo per proteggere noi stessi e gli altri. Tutti dovrebbero fare le dosi raccomandate per la propria fascia di età / condizione di salute.