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Cosa sappiamo di BNT116, il primo vaccino a mRNA contro il cancro ai polmoni ora in sperimentazione in Uk

BNT116 è un vaccino terapeutico contro il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) composto da sei mRNA, ciascuno dei quali codifica per un antigene tumorale: sviluppato da BionTech, pioniera dei vaccini Covid prodotti con tecnologia a mRNA, il nuovo vaccino BNT116 è testato anche negli Stati Uniti e in Germania, Ungheria, Polonia, Spagna e Turchia.
A cura di Valeria Aiello
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Procede la sperimentazione clinica del nuovo BNT116, il primo vaccino a mRNA al mondo contro il cancro ai polmoni: la formulazione, sviluppata dalla tedesca BioNTech, pioniera dei vaccini Covid prodotti con tecnologia a mRNA, è stata somministrata per la prima volta anche nel Regno Unito, a un uomo di 67 anni, Janusz Racz, diventato il primo cittadino britannico a ricevere quella che i medici sperano diventi presto la nuova e rivoluzionaria cura per il carcinoma polmonare non a piccole cellule (non-small-cell lung cancer, NSCLC), il tipo di tumore al polmone più comune.

Questa prima fase della sperimentazione, denominata (LuCa-MERIT-1), mira a valutare il profilo di sicurezza e la tollerabilità della monoterapia con BNT116, nonché di BNT116 in combinazione con trattamenti consolidati per il trattamento del NSCLC. La sperimentazione è stata avviata in 34 centri di ricerca in sette Paesi (Stati Uniti, Germania, Ungheria, Polonia, Spagna, Turchia e appunto Regno Unito), tra cui l’University College di Londra, che oggi ha dato notizia della sua prima somministrazione. In totale, la sperimentazione coinvolgerà 130 pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, di cui 20 del Regno Unito.

Cos’è il vaccino BNT116 contro il cancro ai polmoni

BNT116 è un vaccino terapeutico a mRNA contro il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) attualmente in sperimentazione clinica. Sviluppato dalla tedesca BionTech, si compone di sei mRNA, ciascuno dei quali codifica un antigene associato al tumore (tumor-associated antigen, TAA) frequentemente espresso nel carcinoma polmonare non a piccole cellule.

La formulazione è progettata per migliorare la risposta immunitaria contro questi antigeni che, come detto, sono tra quelli che più spesso caratterizzano le cellule dell’NSCLC, in modo da aiutare l’organismo a riconoscere e attaccare le cellule tumorali, lasciando intatte le cellule sane, a differenza della chemioterapia.

Come funziona il vaccino BNT116 di BionTech

A differenza dei vaccini Covid e degli altri vaccini che ci proteggono dalle malattie infettive, il vaccino contro il cancro ai polmoni è progettato per istruire il sistema immunitario a riconoscere le cellule tumorali. È quindi un vaccino terapeutico, destinato ai pazienti con la malattia che, sebbene possa essere legata alla proliferazione di cellule con mutazioni uniche nei diversi soggetti, all’interno di specifici tipi di tumori, come il carcinoma polmonare non a piccole cellule, frequentemente condivide alcuni marcatori specifici (antigeni) del cancro.

La possibilità di istruire il sistema immunitario a riconoscere alcuni questi antigeni più comuni può quindi essere una strategia utile a bypassare i meccanismi che le cellule tumorali sfruttano per evitare di essere rilevate come maligne dal sistema immunitario stesso. Nel vaccino BNT116 di BionTech, questo set di antigeni è una combinazione fissa (FixVac, da Fixed Vaccine) di sei mRNA che mirano a innescare una risposta immunitaria innata e adattativa forte e precisa contro le cellule tumorali che esprimono uno o più dei rispettivi antigeni tumorali.

I sei diversi mRNA vengono somministrati attraverso sei iniezioni consecutive, a distanza di cinque minuti l’una dall’altra, che rappresentano la prima dose: in questa fase sperimentale, la somministrazione si basa su una dose ogni settimana per sei settimane consecutive, e poi ogni tre settimane per 54 settimane.

I risultati della sperimentazione (LuCa-MERIT-1)

La sperimentazione di fase 1 (LuCa-MERIT-1) del vaccino BNT116 è uno studio in aperto, partito nel 2022 e attualmente in corso in sette Paesi, che coinvolgerà complessivamente 130 pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in diversi stadi –  da NSCLC in fase iniziale prima dell’intervento chirurgico o della radioterapia (stadio 2 e 3) a NSCLC avanzato o metastatico (stadio 4) e NSCLC non resecabile dopo chemioradioterapia. I pazienti, divisi in cinque diverse corti riceveranno BNT116 da solo e in combinazione con trattamenti chemioterapici o immunoterapici consolidati per il NSCLC, con completamento primario dello studio atteso entro gennaio 2026.

Alcuni dati preliminari, relativi alla somministrazione di BNT116 come monoterapia e in combinazione con il farmaco anticorpale monoclonale cemiplimab, sono stati anticipati in un abstract recentemente pubblicato sul Journal for ImmunoTheraphy of Cancer, mostrando che il vaccino è stato ben tollerato dalla maggior parte dei pazienti.

“La forza dell’approccio che stiamo adottando risiede nel trattamento, che punta ad essere altamente mirato alle cellule cancerose – ha commentato dottoressa Sarah Benafif, consulente in oncologia medica che sta coordinando l’University College di Londra – . In questo modo speriamo che col tempo saremo in grado di dimostrare che il trattamento è efficace contro il cancro ai polmoni lasciando intatti gli altri tessuti”.

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