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Cosa sappiamo dello scienziato al centro dello scandalo sui bambini geneticamente modificati

Condannato a tre anni di carcere per aver modificato i geni di due gemelle e un terzo bambino prima della loro nascita, ha scontato la pena ed è intenzionato a rilanciare la sua carriera nella terapia genica.
A cura di Valeria Aiello
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Il ricercatore cinese He Jiankui, al centro dello scandalo che coinvolge i primi bambini geneticamente modificati al mondo / Credit: The He Lab
Il ricercatore cinese He Jiankui, al centro dello scandalo che coinvolge i primi bambini geneticamente modificati al mondo / Credit: The He Lab

He Jiankui, lo scienziato cinese che annunciò di aver modificato i geni di due gemelle, Lulu e Nana, prima della loro nascita e successivamente condannato a tre anni di reclusione per “pratiche mediche illegali”, ha scontato la sua pena ed è tornato in libertà con l’intenzione di rilanciare la sua carriera. Parlando al Guardian in una delle sue prime interviste dopo la scarcerazione, aveva spiegato di aver “a lungo riflettuto su quanto fatto in passato”, dicendo di “essersi mosso troppo in fretta nel portare avanti la procedura. Tuttavia, a quasi un anno da quell’intervista, He ha smesso di rammaricarsi, rifiutandosi di parlare di quanto avrebbe dovuto essere messo in atto prima di procedere con l’editing genetico, ma affermando che fornirà ulteriori dettagli in un discorso su invito che dovrebbe tenersi all’Università di Oxford il mese prossimo.

La procedura adottata da He, ampiamente condannata per i rischi dal punto di vista medico e le implicazioni eticamente controverse, gli sono costate la sospensione dall’attività di ricerca e il licenziamento da parte dell’Università cinese di Shenzhen, dove all’epoca era professore associato presso il Dipartimento di Biologia. Tuttavia, He non vede lo scandalo come una barriera insormontabile rispetto a nuovi studi clinici in futuro. “Secondo la legge cinese, quando una persona ha scontato la [sentenza] detentiva, ricomincia con pieni diritti – ha detto al Guardian – . Rispetto all’esperienza passata, è più importante quello che stiamo facendo oggi, che determina se andrò avanti o meno”.

He Jiankui, lo scienziato al centro dello scandalo dei bambini geneticamente modificati

Nato nel 1984 a Loudi, nella contea cinese di Xihua, He ha studiato fisica in Cina prima di trasferirsi negli Stati Uniti per un dottorato di ricerca presso la Rice University di Houston e un post-dottorato in sequenziamento del genoma presso la Stanford University, in California. Tornato in Cina nel 2012 per proseguire la ricerca sull’editing genetico Crispr-Cas9, ha lanciato una serie di iniziative imprenditoriali biotecnologiche.

In quegli anni, le cellule geneticamente modificate stavano già iniziando a essere utilizzate nei trattamenti clinici per gli adulti. Ma la modifica genetica degli embrioni era – ed è – molto più controversa dal punto di vista etico, perché le modifiche vengono apportate a ogni cellula del corpo e vengono trasmesse alle generazioni successive. In questo contesto, nel novembre 2018, durante una conferenza internazionale a Hong Kong, He annunciò di aver modificato due embrioni prima che fossero collocati nel grembo materno. Successivamente è però emerso che era nato un terzo bambino geneticamente modificato.

La modifica, applicata a un gene chiamato CCR5, mirava a un percorso utilizzato dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV) per entrare nelle cellule, ritenendo che desse ai bambini l’immunità all’HIV.

Le gemelle sono nate nell’ottobre 2018, senza sapere se potessero esserci effetti a lungo termine dovuto all’editing genetico. In molti si sono detti scioccati per l’uso di una procedura rischiosa e non testata in circostanze in cui non vi era alcuna esigenza medica insoddisfatta. He ha però spiegato di aver mantenuto i contatti con la famiglia delle gemelle, ma non ha voluto dire se è stato coinvolto nel loro follow-up clinico o quando le ha viste l’ultima volta. “Lulu e Nana stanno vivendo una vita normale, pacifica e indisturbata e dovremmo rispettarle – ha affermato – . Rispettiamo la loro privacy e, per me, metto la felicità della famiglia al primo posto e la scoperta della scienza al secondo posto”. Quando poi gli è stato chiesto come stava il terzo bambino, He non ha inizialmente risposto alla domanda, aggiungendo poi che “il bambino viveva una vita normale con i genitori”.

Scontata la pena e rilasciato dalla prigione nell’aprile 2022, He ha allestito un laboratorio a Pechino per lavorare su terapie geniche a prezzi accessibili per malattie rare come la distrofia muscolare di Duchenne. Ha spiegato di aver ottenuto finanziamenti tramite beneficenza sufficienti ad affittare spazi di laboratorio, impiegare cinque scienziati ed intraprendere studi sugli animali, impegnandosi a utilizzare la sua ricchezza personale se necessario per portare avanti l’impresa.

Quest’anno ha in programma una serie di interventi e conferenze in diverse università, tra cui un seminario online sulla bioetica la prossima settimana presso l’Università del Kent e il discorso il mese prossimo a Oxford, ospitato da un antropologo, il dottor Eben Kirksey.

L’aspettativa di poter riprendere una carriera scientifica in un campo tangenziale potrebbe sembrare improbabile ma non sarebbe senza precedenti. Hwang Woo-suk, uno scienziato sudcoreano diventato famoso per la creazione di cellule staminali embrionali umane mediante la clonazione ma accusato di aver commesso violazioni etiche per aver utilizzato cellule uovo di alcune delle sue studentesse laureate, è tornato ad occuparsi di ricerca scientifica sulla clonazione dei maiali e iniziative commerciali clonando animali domestici e da fattoria.

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