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Cambiamenti climatici

Cosa devi fare se c’è un tornado in arrivo

A causa del cambiamento climatico i tornado (o trombe d’aria) sono sempre più frequenti e intensi anche in Italia. Ecco come comportarsi nel caso in cui ce ne fosse uno in arrivo.
A cura di Andrea Centini
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Credit: wikipedia
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I tornado o trombe d'aria – sono la stessa identica cosa – sono considerati tra gli eventi meteorologici più distruttivi e potenzialmente mortali, a causa dell'enorme quantità di energia che sono in grado di sprigionare. Non a caso i tornado più violenti possono letteralmente radere al suolo interi villaggi, come mostrano le drammatiche immagini che spesso giungono dagli Stati Uniti, fra i Paesi più colpiti al mondo da questi temibili vortici d'aria. In Italia, fortunatamente, non si registrano eventi estremi come quelli del Nord America, ma ciò non significa che non possano verificarsi trombe d'aria devastanti. Una delle più micidiali e recenti si è verificata a settembre del 2021 a Pantelleria, in Sicilia, dove ha provocato morti, feriti e danni ingenti.

Uno dei problemi principali dei tornado in Italia riguarda il significativo incremento dei fenomeni, a causa del cambiamento climatico. Come spiegato dal meteorologo e climatologo Mario Giuliacci, siamo passati dai 30 – 50 eventi registrati in media tra il 1970 e il 2000 ai 72 casi del 2020, fino ai 105 del 2021. Numeri in costante crescita di pari passo con l'aumento delle temperature medie, innescato dalla costante immissione di gas climalteranti come l'anidride carbonica (CO2) e il metano. Non a caso la formazione di una tromba d'aria è intimamente connessa all'incontro tra venti ascendenti caldi e umidi e venti discendenti freddi e secchi presenti ad alta quota, in grado di originare un cumulonembo. Se i venti iniziano a ruotare danno vita al vortice d'aria che una volta toccato il suolo si trasforma in tornado.

La scala di Fujita

Maggiore è la velocità dei venti, più i tornado sono devastanti. Si dividono in cinque categorie distinte sulla base della scala di Fujita, ideata da uno scienziato giapponese negli anni '70 del secolo scorso. Si spazia dalla categoria debole (EF0) con venti compresi tra i 105 e i 137 chilometri orari a quella catastrofica (EF5), con venti superiori ai 322 chilometri orari. Quelli più devastanti negli Stati Uniti superano agevolmente i 500 chilometri orari – l'ultimo EF5 negli USA ha colpito Moore, in Oklahoma, il 20 maggio 2013 – mentre in Italia in genere i più violenti si attestato sui 200 chilometri orari. Ma a causa del cambiamento climatico + verosimile che non cresca solo la frequenza, ma anche l'intensità dei fenomeni. Secondo un recente studio condotto dall'Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISAC) e pubblicato su Atmospheric Research, nel nostro Paese ci sono regioni particolarmente esposte al rischio, come quelle affacciate sul Mar Tirreno (soprattutto il Lazio), la Puglia, la Calabria e i territori della Pianura Padana. Ma come dobbiamo comportarci nel caso in cui un tornado fosse in arrivo verso la nostra posizione?

Come proteggersi da un tornado

Come specificato dal Centro nazionale per la salute ambientale dei CDC statunitensi, innanzitutto è opportuno avere in casa un kit di emergenza, si deve inoltre disporre di un piano adeguato, tenere a mente i luoghi più sicuri all'interno e all'esterno degli edifici ed essere pronti a proteggersi da potenziali ferite, soprattutto da quelle alla testa. La maggior parte delle vittime dei tornado è infatti provocata proprio dagli oggetti volanti, che vengono scagliati con una violenza inaudita dai venti impetuosi. È doveroso sottolineare che i consigli dei CDC sono principalmente rivolti alle popolazioni degli Stati USA più esposte al rischio tornado (la maggior parte si concentra in tarda primavera), ma sono utili per tutti.

I CDC ricordano di avere a disposizione una connessione internet, una radio o un televisore sui quali potersi informare in tempo reale sulle condizioni meteo, soprattutto quando il tempo risulta molto minaccioso, ad esempio quando il cielo è scuro o verdognolo, ci sono nuvole grandi e basse, forti grandinate e si ascolta un forte rumore "che ricorda il transito un treno merci". Sono tutti segnali di una possibile tromba d'aria in arrivo. Gli esperti spiegano che pur non esistendo un luogo completamente sicuro dove proteggersi da un tornado, ce ne sono alcuni sicuramente più sicuri di altri. Essi sono le stanze senza finestre poste più internamente e in basso di un edificio (ad esempio in un seminterrato) come bagni, ripostigli o anche corridoi. Chi non ha un seminterrato deve preferire qualunque stanza che non abbia finestre. Sono infatti le strutture più deboli; i detriti e i vetri dispersi dal passaggio del tornado possono provocare ferite mortali.

Una volta al sicuro all'interno della stanza è doveroso mettersi sotto qualcosa di molto robusto (come un tavolo) e coprirsi con un materasso, un sacco a pelo o una coperta. È importante proteggere la testa con qualunque mezzo a disposizione. Nei rifugi anti tornado degli USA, oltre a immagazzinare viveri, acqua, kit di emergenza, pile e torce e così via, non è insolito tenere anche degli utilissimi caschi. Chi si trova all'esterno deve correre immediatamente nell'edificio più vicino e robusto, possibilmente con un seminterrato. Se ci si trova in macchina non si deve provare a correre più veloci del tornado, ma anche in questo caso si deve raggiungere un edificio robusto nelle vicinanze e correre al suo interno. È vivamente sconsigliato di restare all'interno di case mobili (camper e simili) e auto; i tornado più violenti possono sollevarli come ramoscelli e farli schiantare al suolo.

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