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Cambiamenti climatici

Cop29, tutto quello che c’è da sapere sulla Conferenza Onu sul clima a Baku: programma e partecipanti

La Cop29, la ventinovesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, è in corso a Baku, in Azerbaigian, dall’11 al 22 novembre 2024. Tra i temi centrali la finanza climatica e l’attuazione degli Accordi di Parigi. Ma l’assenza di molti leader mondiali fa presagire un summit molto difficile e il rischio di scarsi risultati.
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COP29 | Il presidente dell'Azerbaigian, Ilham Aliyev, durante la Cop29
COP29 | Il presidente dell'Azerbaigian, Ilham Aliyev, durante la Cop29
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L'11 novembre 2024 si è aperta a Baku, in Azerbaigian, la Cop29, la ventinovesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che durerà fino al 22 novembre. Si tratta del più importante vertice mondiale sul clima, a cui prendono parte rappresentanti della maggior parte dei Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici del 1992.

Quest'anno però sulla Cop pesa l'assenza di molti leader delle principali potenze del mondo, tra il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Anche la scelta del Paese ospitante è stata piuttosto criticata: l'Azerbaigian poggia infatti sulla produzione di combustibili fossili, come il petrolio e il gas, oltre a essere un regime autoritario. Tra i presenti anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha preso la parola durante la terza giornata del summit.

In questo clima difficile già in partenza, le 198 parti dovranno discutere l'aggiornamento dei negoziati sul clima, definire nuove strategie per contenere il riscaldamento climatico al di sotto della soglia critica di 1,5°C e lavorare per altri obiettivi strategici. Ma soprattutto, quest'anno centrale è il tema della finanza climatica: come i Paesi più ricchi dovranno finanziare quelli più vulnerabili agli effetti della crisi climatica che hanno contribuendo a determinare.

Cos'è la Cop29, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici

La Cop29 è la 29esima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, anche nota come Conferenza delle Parti, la più grande riunione mondiale sui cambiamenti climatici tra i rappresentati di 198 governi mondiali (197 Paesi più l'Unione Europea), le "parti" che nel 1992 a Rio de Janeiro ratificarono la Convezione quadro sui cambiamenti climatici. Tra gli obiettivi che fin dall'inizio si poneva il trattato internazionale sul clima c'era la riduzione delle emissioni di gas serra, un tema ancora oggi più attuale che mai.

Dal 1995, quando si tenne a Berlino la prima Cop, ogni anno la conferenza si svolge in un Paese diverso che ne assume la presidenza. Durante il summit, i rappresentanti di più di 200 Paesi sono quindi chiamati a discutere per la negoziazione dei principali accordi in fatto di contrasto al cambiamento climatico. Dalla Cop21 del 2014, quando vennero firmati gli Accordi di Parigi, uno degli obiettivi fondamentali sul tavolo è il contenimento del riscaldamento climatico entro 1,5°C.

Ogni quanto tempo si tiene e dove

La Cop si tiene ogni anno, spesso durante gli ultimi mesi dell'anno, ogni volta in un Paese diverso tra quelli che hanno ratificato la Convenzione del 1992. Il Paese che la ospita è anche quello che si occupa dell'organizzazione dell'evento. Tra le Cop storiche, quelle che produssero i risultati più significativi, ci sono la Cop3 di Kyoto, nel 1997, che per la prima volta con il Trattato di Kyoto fissò un obbligo di riduzione delle emissioni di C02, la Cop21 di Parigi del 2015, con la firma degli Accordi di Parigi, e la Cop27 di Sharm el-Sheik del 2022.

In quest'ultimo incontro venne creato il fondo "loss and damage" e si affermò per la prima volta il principio per cui i Paesi più ricchi, che hanno costruito la loro forza economica e la loro ricchezza, sfruttando le risorse naturali, devono stanziare dei fondi per permettere ai Paesi più vulnerabili di contrastare gli effetti dei cambiamenti, che hanno contribuito a causare. È il tema oggi riassunto nel concetto di "finanza climatica", centrale in questa Cop29.

Cop29 a Baku 2024, il programma completo della Conferenza

La Cop 29 si svolge tra l'11 e il 22 novembre 2024, dieci giorni di dibattiti, incontri e riunioni, di volta in volta dedicati a temi considerati cruciali nel contrasto alla crisi climatica. Dopo l'apertura del primo giorno, il 12 e il 13 novembre tocca al World Leaders Climate Action Summit, l'incontro tra i principali leader dei Paesi membri della Convenzione.

Il programma è organizzato in modo tale da dedicare ogni giornata a un tema particolare: finanza climatica, energia, innovazione tecnologica, salute, cibo, biodiversità e parità di genere sono solo alcuni degli argomenti che verranno discussi. Vi lasciamo qui il programma per esteso della Conferenza.

Chi partecipa alla Cop29 e chi sono gli assenti

Come ogni anno, sono chiamati a partecipare alla COP rappresentanti dei 198 governi coinvolti, oltre a organismi internazionali come l'Onu, esperti di clima e studiosi da tutto il mondo: secondo le Nazioni Unite si sono accreditati circa 51mila partecipanti.

Tuttavia, i partecipanti più attesi, quelli che possono difatti prendere le decisioni, sono i rappresentati dei governi partecipanti, primi ministri o ministri dell'ambiente. Quest'anno, sulla Cop29, pesa una lunga lista di assenti, tra cui i leader di alcuni maggiori potenze mondiale. Oltre a Joe Biden – l'elezione di Donald Trumpha dato un duro colpo allo spirito del vertice – tra gli assenti ci sono anche il presidente francese Emmauel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier olandese Dick Schoof e il presidente del Brasile Luis Inacio Lula da Silva. Tra i grandi nomi mancanti c'è anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

Quali sono gli obiettivi su clima, sostenibilità e transizione energetica

Il cuore della Cop29 è la discussione sull'attuazione della finanza climatica: i rappresentati dei governi dovranno decidere quali Paesi far rientrare nella categoria dei Paesi debitori, e quindi tenuti a stanziare fondi a favore dei Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici.

Non solo dovranno anche stabilire a quanto ammonteranno i fondi da donare e come trovano essere divisi. Secondo i calcoli presentati dai Paesi più colpiti – ha riferito il segretario generale dell'Onu António Guterres – serviranno almeno 200 miliardi di dollari all'anno entro il 2030. L'argomento è molto conflittuale anche perché alcuni Paesi, come la Cina, ancora considerati formalmente in via di sviluppo, hanno raggiunto ormai una potenza economica innegabile, ma allo stesso tempo non vogliono rinunciare al loro status.

C'è poi la questione degli sforzi per implementare l'efficienza energica sulla base di fonti rinnovabili, disincentivando i combustibili fossili, come petrolio e gas. A chiederlo sono soprattuto Unione Europea e Paesi Insulari, mentre le potenze che fondano la loro ricchezza proprio su questi settori – tra cui c'è anche il Paese ospitante – sembrano non essere troppo propensi.

Mentre sul fronte della conservazione della biodiversità, alla vigilia della Cop sempre Guterres aveva posto l'attenzione sul tema, chiedendo un maggiore impegno economo "per la protezione e ripristino" degli ecosistemi, soprattutto da parte delle aziende che realizzano i loro profitti sfruttano le risorse naturali.

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