Compra i nostri prodotti, ti regaliamo lo psicologo: cosa c’è dietro la campagna Chilly-Unobravo
"Acquista 10 euro di prodotti Chilly di cui un detergente, ti regaliamo l'inizio di un percorso psicologico per conoscerti meglio (due sedute con Unobravo)". Doveva essere una collaborazione come tante, tra due brand – da una parte il marchio di igiene intima femminile, dall'altra una delle piattaforme di psicoterapia online più usate in Italia – e per qualche mese lo è stata. Poi, la scorsa settimana, la campagna "Piacere di conoscermi" si è trasformata improvvisamente in un caso, deontologico e mediatico.
Tutto è iniziato il 9 ottobre, quando i presidenti di diversi Ordini regionali degli psicologi (Abruzzo, Campania, Lazio, Marche, Sicilia e Veneto) hanno scritto una lettera aperta a Unobravo in cui chiedevano il ritiro della campagna pubblicitaria. Alla base della loro richiesta hanno indicato una serie di "perplessità" sull'opportunità dell'iniziativa e sulla sua correttezza deontologica. Domande a cui Unobravo ha risposto con una dichiarazione. Oggi, martedì 15 ottobre, Unobravo, in accordo con Chilly, ha deciso di interrompere la promozione della campagna.
Fanpage.it, che in passato si è occupata di psicoterapia online intervistando alcuni psicologi che lavorano per questo tipo di piattaforme, ha visualizzato entrambi i documenti per confrontare le posizioni delle due parti.
La lettera degli Ordini degli psicologi
La lettera firmata dai presidenti dei sei Ordini regionali si rivolge direttamente alla piattaforma di psicoterapia online, chiedendo il ritiro della campana "Piacere di Conoscermi", dopo – si legge nel testo – diverse segnalazioni "dalla comunità professionali e dai cittadini".
Le "perplessità" di cui parla la lettera sono diverse. Vanno dall'immagine della salute mentale che questa campagna implicherebbe all'uso per fini pubblicitari, e non di informazione al cittadino, della stessa, fino alla questione della profilazione dei dati personali da parte delle due aziende.
Le perplessità sull'immagine della salute mentale
"In primo luogo, ci si chiede se sia opportuno attirare persone bisognose di supporto psicologico tramite l’acquisto di un detergente intimo, e viceversa se sia opportuno premiare chi acquista un sapone con una prestazione sanitaria". Inizia così la lettera, che poi prosegue chiedendo in modo retorico se sia giusto trattare la salute mentale "come plus accessorio di un prodotto di consumo, o peggio come ricompensa per un acquisto o come premio di un concorso". Potete leggere il testo integrale qui.
Una precisazione: anche se nella lettera si parla dell'ipotesi di "premio di un concorso", è doveroso specificare che nel regolamento della campagna è espressamente specificato che "Il premio consiste in un codice digitale da utilizzare su Unobravo. L'inizio del percorso è subordinato alla valutazione dello psicologo previo colloquio conoscitivo". Quindi non si tratta di un concorso a premi, ma in sostanza di un buono dal valore unitario di 98,00 euro (IVA esclusa).
La risposta di Unobravo
Dopo qualche giorno dalla pubblicazione della lettera, Unobravo ha risposto con una dichiarazione . L'obiettivo – scrivono – doveva essere "avvicinare le persone alla propria intimità e al proprio benessere mentale, rendendo la terapia più accessibile e dando supporto nel percorso di conoscenza di sé". Tuttavia, Unobravo riconosce che "alcuni aspetti dell'esecuzione non hanno tenuto conto di elementi che oggi ci appaiono più evidenti".
E ancora chiede scusa per alcuni aspetti della campagna: "Riconosciamo che alcuni aspetti dell'esecuzione non hanno tenuto conto di elementi che oggi ci appaiono più evidenti e comprendiamo perché ciò abbia generato diversi punti di vista da parte di molte persone, sia sul contenuto che sullo spirito dell’iniziativa, differentemente da quanto volevamo e avevamo previsto. Lo riconosciamo e ci dispiace sinceramente".
Unobravo, in accordo con Chilly, ha deciso di interrompere la promozione della campagna.