Come vengono impiegati i “delfini da guerra” schierati dalla Russia nel Mar Nero
Un’arma decisamente insolita quella che la Russia ha scelto di schierare in Crimea: nel principale porto della città di Sebastopoli, rilevati attraverso l’esame delle immagini satellitari catturate dall’americana Maxar Technologies, ci sarebbero almeno due recinti per “delfini da guerra”, collocati dalla Marina russa a difesa di una base navale nel Mar Nero. Trasferiti lì a febbraio, più o meno nel periodo in cui le truppe di Vladimir Putin hanno invaso l’Ucraina, questi delfini verrebbero impiegati per il tracciamento in tempo reale di qualsiasi minaccia sottomarina: secondo le analisi dello United States Naval Institute (USNI), molte delle navi russe ancorate nell’area, anche se fuori portata per i missili, sarebbero potenzialmente vulnerabili ad attacchi sublanciati.
I “delfini soldato” schierati da Putin in Crimea
L’impiego di “delfini soldato” da parte di Mosca non è una novità assoluta: già in precedenza, alcune immagini satellitari del 2018 avevano rivelato la presenza di delfini militari presso la base navale russa di Tartus, in Siria, durante la guerra civile. È infatti noto che, nell’ambito dell’impiego di creature marine per svolgere compiti come il rilevamento di mine, protezione di navi e porti, e per scoraggiare nemici subacquei, la Russia ha una tradizione nell’addestramento di delfini per scopi militari, così come l’Ucraina, che in passato ha addestrato alcuni di questi mammiferi in un acquario vicino a Sebastopoli, nell’ambito di un programma nato da una schema dell’era sovietica, caduto nell’abbandono negli Anni 90 e poi resuscitato nel 2012.
Due degli esemplari addestrati dagli ucraini, ma finiti in mano dei russi dopo l’invasione della Crimea nel 2014, avrebbero permesso di espandere il programma di Mosca, che due anni dopo ne ha poi acquistati altri cinque da schierare nell’area. Non è però chiaro se i delfini che si trovano oggi a Sebastopoli siano gli stessi allora reclutati.
A cosa servono i delfini militari nel Mar Nero
Riguardo la tecnologia utilizzata per l’impiego di questi animali in operazioni militari, parallelamente al programma di addestramento “gli specialisti russi hanno sviluppato nuovi dispositivi che convertono il rilevamento dei bersagli da parte del sonar subacqueo dei delfini in un segnale per il monitor dell’operatore – ha affermato una fonte all’agenzia di stampa russa – . La Marina ucraina non disponeva di fondi per tale know-how e per questo ha dovuto sospendere alcuni progetti”.
In caso di attacco, il sistema permetterebbe dunque di captare il segnale lanciato dai delfini e di tramutarlo in un’indicazione di allerta direttamente nella strumentazione di controllo, rendendo l’impiego di questi mammiferi utile nel tracciamento di qualsiasi tipo di incursione sottomarina. I delfini, d’altra parte, potrebbero non essere le uniche creature marine addestrate dall’esercito russo. Si ritiene infatti che anche una balena beluga, avvistata al largo della Norvegia nel 2019, sia stata addestrata dalla Marina russa.