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Come si può prevenire la demenza, un nuovo studio rivela quali sono i fattori che riducono il rischio

Ci sono almeno tre importanti fattori “modificabili” che possono ridurre le probabilità di sviluppare demenza e malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer: limitare l’esposizione all’inquinamento atmosferico, bere meno alcolici e prevenire il diabete di tipo 2.
A cura di Valeria Aiello
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Più di un terzo dei casi di demenza e malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer si può prevenire o, comunque, ritardare intervenendo sui fattori di rischio “modificabili”, cioè quei fattori sui quali influiscono le nostre scelte e abitudini di vita.

Almeno tre di questi fattori hanno un ruolo significativo nel proteggerci dalla demenza, riducendo le probabilità di sviluppare la condizione: limitare l’esposizione all’inquinamento atmosferico, bere meno alcolici e prevenire il diabete di tipo 2. Lo rivela un nuovo studio pubblicato su Nature Communications dai ricercatori dell’Università di Oxford che, in precedenza, hanno identificato un “punto debole” nel cervello, una rete specifica di aree di ordine superiore che non solo si sviluppa più tardi durante l’adolescenza, ma mostra anche una degenerazione più precoce in età avanzata, risultando particolarmente vulnerabile alla demenza.

Quali sono i fattori che riducono il rischio di demenza

Consumare meno alcolici, prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 2 e limitare l’esposizione all’inquinamento atmosferico sono tra i fattori “modificabili” più importanti per ridurre il rischio di demenza. Tali fattori sono emersi in seguito allo studio delle aree del cervello maggiormente suscettibili alla demenza, che i ricercatori hanno esaminato valutando le scansioni cerebrali della UK Biobank di 40mila persone di età superiore ai 45 anni e considerando 161 fattori di rischio per la demenza di cui è stato classificato l’impatto su questa rete cerebrale vulnerabile oltre gli effetti dovuti all’invecchiamento.

I fattori di rischio “modificabili” – cioè che possono essere potenzialmente modificati nel corso della vita per ridurre le probabilità di sviluppare la demenza – sono stati quindi raggruppati in 15 grandi categorie: pressione sanguigna, colesterolo, diabete, peso, consumo di alcolici, fumo, umore depresso, infiammazione , inquinamento, udito, sonno, socializzazione, dieta, attività fisica e istruzione.

Sappiamo che una serie di regioni del cervello degenera prima con l’invecchiamento, e in questo nuovo studio abbiamo dimostrato che queste specifiche aree cerebrali sono più vulnerabili al diabete, all’inquinamento dell’aria dovuto al traffico e al consumo di alcolici, tra tutti i fattori di rischio comuni per la demenza” ha spiegato la professoressa Gwenaëlle Douaud del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche di Nuffield presso l Università di Oxford e autrice corrispondente dello studio.

L’inquinamento dell’aria, in particolare, si sta confermando sempre più come un importante fattore di rischio per la demenza, come indicato anche da un’altra recente ricerca, che ha indagato sull’associazione tra cattiva qualità dell’aria, dovuta ad alti livelli di particolato fine (PM 2,5) legati al traffico e insorgenza di Alzheimer in persone geneticamente non predisposte. Limitare l’esposizione all’inquinamento atmosferico è stato anche aggiunto all’elenco dei fattori di rischio modificabili per ridurre la demenza nel rapporto della Commissione Lancet del 2020, a seguito di diversi altri studi, tra cui uno condotto in Canada su 6,6 milioni di persone con cui è stato dimostrato che vivere nei pressi di una strada trafficata è associato a un più alto rischio di declino cognitivo.

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