Come si è formata la spirale di luce nei cieli d’Italia dopo il lancio del razzo di SpaceX

Poco prima delle 22:00 del 24 marzo nei cieli di diverse regioni italiane è comparsa una spettacolare spirale di luce blu. Il fenomeno era legato al lancio di un razzo Falcon 9 di SpaceX, la compagnia di Elon Musk. Qual è il principio fisico dietro questa bellissima forma.
A cura di Andrea Centini
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Una spirale generata dopo il lancio di un razzo. Credit: Twinkle Dark Sky Tours / Alasdair Burns
Una spirale generata dopo il lancio di un razzo. Credit: Twinkle Dark Sky Tours / Alasdair Burns

La sera di lunedì 24 marzo 2025, poco prima delle 22:00, il cielo è stato illuminato da una bellissima spirale di luce blu, un fenomeno che ha stupito e meravigliato tutti coloro che hanno avuto la fortuna di osservarlo. Tra i diversi Paesi in cui è stato possibile vedere lo spettacolo figura anche l'Italia, con le regioni del Settentrione come Lombardia, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia particolarmente coinvolte, dato che da qui è giunto il maggior numero di segnalazioni. Molteplici avvistamenti sono stati registrati anche nel Regno Unito, in Francia e Spagna, segno che la spirale è stata molto ben visibile nel firmamento. Come spesso accade in questi casi, i social network sono stati immediatamente inondati da foto, video e commenti da parte di chi ha potuto assistere al fenomeno, tra richieste di spiegazioni ed esaltazione generale.

Sebbene alcuni abbiano scomodato alieni e altri eventi extraterrestri, come abbiamo spiegato in questo articolo ci troviamo innanzi a un fenomeno del tutto umano. Le spirali di luce, infatti, si formano per effetto dei getti di gas rilasciati nell'atmosfera terrestre dai razzi lanciati in orbita per i più disparati motivi, dal dispiegamento di satelliti all'invio di sonde e rover su mondi lontani, passando per le missioni umane sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Nel caso specifico, il fenomeno del 24 marzo del 2025 è attribuibile a un Falcon 9 di SpaceX, la compagnia aerospaziale privata di Elon Musk, l'uomo più ricco del mondo e a capo del controverso dipartimento “DOGE” della nuova amministrazione Trump. Il razzo, come mostra il video sottostante, è stato lanciato alle 18:48 ore italiane dalla piattaforma di lancio 40 nella base di Cape Canaveral (Florida) nel contesto della missione NROL – 69 per lo Space Systems Command e il National Reconnaissance Office (NRO). Di fatto, si è trattato di un lancio militare per dispiegare satelliti di monitoraggio.

Come evidenziano i video pubblicati su X da SpaceX, il lancio è perfettamente riuscito e il primo stadio del razzo lanciatore è regolarmente atterrato sulla Landing Zone 1 (LZ-1), una piattaforma di atterraggio sita presso la Cape Canaveral Space Force Station in Florida e progettata per “accogliere” il rientro degli stadi riutilizzabili dei razzi di Musk, come Falcon 9 e Falcon Heavy. Dopo il lift-off i razzi seguono la traiettoria stabilita dagli ingegneri separandosi in più stadi al fine di rilasciare il carico utile nell'orbita determinata. Nel caso della missione NROL-69 si è trattato dell'orbita bassa terrestre (LEO).

Durante queste spettacolari fasi del lancio, come spiegato da Passione Astronomia, il secondo stadio del Falcon 9 esegue delle manovre di spurgo per liberarsi del propellente rimasto nei serbatoi, prima di disintegrarsi contro l'atmosfera terrestre per effetto dell'attrito. Questo processo, noto come ablazione, è lo stesso che determina la formazione delle meteore (o stelle cadenti), quando piccoli frammenti di asteroidi e comete si infiammano entrando in contatto con l'atmosfera del nostro pianeta. Talvolta il secondo stadio può essere lasciato “andare” nello spazio. In genere la distruzione di questi detriti spaziali avviene su un punto specifico dell'Oceano Pacifico chiamato “Punto Nemo”, dove vanno a finire tutte le parti che eventualmente sopravvivono all'attrito durante il rientro controllato.

Per migliorare la sicurezza il secondo stadio del Falcon 9 libera questi materiali in volo, il cui rilascio a getto determina un movimento rotatorio al vettore che dunque disegna la spirale nel cielo. La prospettiva dell'osservatore è fondamentale per veder comparire questa bellissima forma. Visto di lato, infatti, il getto di gas non forma una spirale, ma una sorta di gigantesca – e altrettanto spettacolare – “medusa spaziale” che è stata osservata in occasione di altri lanci, come avvenuto il 5 maggio del 2022 e il 25 giugno del 2024. Nel secondo caso la spettacolare forma luminosa comparì nel cielo di San Diego durante l’Horizon Music Festival, un famoso concerto di musica elettronico, reso ancor più suggestivo dall'evento spaziale. Ma cosa determina esattamente queste forme nel cielo? A spiegarlo in un “cinguettio” del compianto Twitter il professor Chris Combs, che insegna Aerodinamica e Ingegneria meccanica presso l'Università del Texas a San Antonio.

Lo scienziato spiegò che queste peculiari forme derivano dal getto di scarico proveniente dall'ugello dei motori a razzo del Falcon 9. L'ugello, in parole semplici, è la componente dei motori a reazione dove l'energia termica viene trasformata in energia cinetica. È ciò che permette ai jet di linea e militari di volare. La forma peculiare a medusa o spirale, dovuta alla prospettiva, è legata alla differenza di pressione che sussiste tra il materiale scaricato dall'ugello e i gas presenti nell'atmosfera. Poiché il gas in uscita è sottoposto a una pressione superiore di quella ambientale – dunque è sottoespanso – come entra in contatto con l'atmosfera reagisce per tornare in equilibrio: la sua pressione diminuisce in modo repentino e si espande. Il movimento rotatorio impresso al vettore dal getto fa in modo che il gas “disegni” le forme spettacolari nel cielo, proprio come quella osservata il 24 marzo nei cieli d'Italia.

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