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Come può essere affondato lo yacht Bayesian: esperto spiega le ipotesi sul naufragio

Lo yacht designer Andrea Ratti del Politecnico di Milano spiega a Fanpage.it come potrebbe essere affondato il grande veliero di lusso Bayesian, investito da una violenta tromba marina innanzi alla costa siciliana.
Intervista a Andrea Ratti
Yacht designer presso il Politecnico di Milano
A cura di Andrea Centini
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Lo yacht Bayesian poco prima di affondare
Lo yacht Bayesian poco prima di affondare

Attorno alle 05:00 del mattino di lunedì 19 agosto 2024 il lussuoso yacht Bayesian battente bandiera britannica – una grande barca a vela di oltre 50 metri – è affondato innanzi alla costa di Porticello, in Sicilia, a causa di una violenta tromba marina che lo ha investito in pieno. La nave, stando alle testimonianze, sarebbe colata a picco in pochissimo tempo. Nel momento in cui stiamo scrivendo il naufragio ha provocato cinque vittime accertate (un membro dell'equipaggio e quattro passeggeri) e due dispersi, i cui cadaveri potrebbero essere inabissati a 50 metri di profondità all'interno del relitto, considerato complesso da esplorare dai sommozzatori. Tra le persone che mancano all'appello figurano il magnate britannico Mike Lynch (proprietario dello yacht), sua figlia di 18 anni e il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer. La tragedia è anche finita nel mirino dei complottisti.

Pur essendo abbastanza chiare le circostanze del naufragio, ci sono diversi elementi nebulosi che potrebbero far luce sulla cascata di eventi che ha condotto a un affondamento così rapido e tragico. Tra i temi più dibattuti vi sono l'altezza dell'albero maestro – un colosso in alluminio di 75 metri -, l'integrità dello scafo e la posizione dell'imbarcazione nel momento in cui è stata investita dalla tromba marina, che non è altro che una tromba d'aria (o tornado) che si “appoggia” sull'acqua. Le informazioni al momento disponibili sono talvolta contraddittorie e non suffragate da perizie tecniche, pertanto vanno prese col beneficio del dubbio. Per provare a comprendere meglio cosa potrebbe essere accaduto al Bayesian in quei drammatici minuti e come possa essere affondato così rapidamente, Fanpage.it ha intervistato il dottor Andrea Ratti, direttore del Master in yacht design presso il Politecnico di Milano. Ecco cosa ci ha raccontato.

Dottor Ratti, si parla molto del ruolo dell'albero nell'affondamento dello yacht Bayesian. Inizialmente si era parlato di albero spezzato, ora si dice che sia integro e un video lo mostrerebbe. Cosa può dirci al riguardo?

Ho sentito questa notizia dell'albero integro ma non ho visto il video, anche se tutta questa attenzione attorno al tema dell'albero mi sembra un fattore tutto sommato marginale rispetto all'affondamento.

Ci spieghi

L'albero di per sé non è un elemento che ha un ruolo specifico nell'affondamento delle imbarcazioni. O meglio, un movimento potrebbe aver generato l'innesco di una fluttuazione nello sbandamento dell'imbarcazione, ma di per sé che sia rotto o non sia rotto non è così rilevante. Si tratta di capire quali sono le versioni attendibili o meno. Dai video che hanno fatto i sub o i robottini – ho letto che sono stati inviati dalla Capitaneria di Porto – questa cosa è visibile, è una testimonianza certa. Mi sembra strano che il comandante dell'altra imbarcazione, quella che ha soccorso parte dell'equipaggio, dica che l'albero era rotto e non sappia riconoscere un albero rotto. È vero che era notte, quindi, fintanto che queste informazioni non sono ulteriormente confermate secondo me vale il beneficio d'inventario.

Pare che ci sia stata un'errata traduzione delle prime dichiarazioni del comandante, ma come dice al momento non ci sono certezze assolute sull'integrità dell'albero e sulla dinamica che ha portato all'affondamento. Alcuni però suggeriscono che le dimensioni generose dell'albero possano aver contribuito alla tragedia

È chiaro che un albero di 75 metri, che potrà avere 50 centimetri di corda, porta a 40 metri quadri di superficie esposta al vento o anche di più. A questo va sommato anche il sartiame (l'insieme dei cavi fissi che sostengono alberi e vele NDR), più la massa dell'albero che è posizionato nel baricentro, quindi verosimilmente poco al di sotto della metà dell'imbarcazione. Se l'albero è alto 75 metri sarà a 30 metri. Questo significa che, nel momento in cui la barca sbanda, ho il peso dell'albero – non so dirle esattamente quale possa essere – a 30 metri che agisce come elemento sbandante. Che si tratti di una componente dell'oscillazione è sicuro sia così, però io sarei anche cauto nel prendere per buono e in modo dogmatico queste informazioni che circolano in questi momenti un po' convulsi.

Cosa potrebbe essere successo, secondo lei?

Il meccanismo può essere immaginato, e sottolineo immaginato, perché teniamo presente che siamo di fronte a una condizione eccezionale e atipica. Un'imbarcazione nel momento in cui naviga a vela è sollecitata e sottoposta a delle forze che sono date dall'azione del vento. Il tema è che il vento arriva da una direzione. Può avere un'oscillazione e delle variazioni di intensità, ma tendenzialmente una è la direzione. All'interno di una tromba d'aria succede un fenomeno per cui c'è un vortice. Sfortuna ha voluto che una tromba d'aria sia passata sullo yacht; ciò vuol dire che l'armo (insieme delle attrezzature che consentono la navigazione NDR) di quell'imbarcazione e anche lo scafo – cioè tutte le parti emerse, al pelo libero dell'acqua – sono state esposte a una sollecitazione che in un momento era in una direzione e in un momento nell'altra.

A volte la sollecitazione determina azione di compressione, a volte di sollevamento. È quello che succede quando il moto vorticoso di una tromba d'aria sradica le piante e anche oggetti di grossa massa, come i tetti degli edifici. Quindi all'interno di quella tromba d'aria poteva non esserci solo aria, ma anche oggetti che ha tirato su passando prima sulla terraferma e poi muovendosi sul mare. Descrivere esattamente cosa sia successo è veramente difficile, quantomeno senza una perizia o delle immagini che ci indicano due cose: in che condizioni è l'attacco della chiglia sull'imbarcazione e in quali condizioni sono le strutture di coperta.

Che informazioni sull'affondamento possiamo trarre da questi elementi?

Nel momento in cui un'imbarcazione sbanda e arriva anche ad angoli accentuati di sbandamento, non è che di per sé va a fondo. Va a fondo se imbarca acqua e quindi se ad esempio le superfici laterali della tuga (la parte rialzata rispetto al piano di coperta NDR) vengono danneggiate, non hanno più tenuta all'acqua. Il tema è capire quale sia stata la via d'acqua importante che ha determinato l'affondamento dell'imbarcazione. Se quest'acqua è arrivata perché la barca si è sdraiata sotto l'azione del vento ed è rimasta per un certo tempo in questo stato imbarcandone tanta, e quest'acqua una volta all'interno ha stabilizzato l'imbarcazione nella posizione sdraiata, questo ha peggiorato la situazione. È chiaro che è una condizione anomala.

È normale che un'imbarcazione sbandi sotto l'azione del vento, e che quindi sotto la pressione che il vento esercita sulle vele tenda a sbandare. A quel punto l'imbarcazione trova una sua situazione di equilibrio perché ha una parte immersa, quindi una chiglia e, in genere, nelle imbarcazioni moderne un bulbo, quindi una zona concentrata di peso importante, che tende a raddrizzare l'imbarcazione e farle trovare la sua stabilità. Lo yacht Bayesian però non stava navigando, stava all'ancora in rada.

Cosa succede in questa situazione?

Tendenzialmente in questa situazione il vento all'imbarcazione arriva sempre dalla prua, perché l'ancora diventa un punto fermo. La sua catena si distende e la barca fa come l'effetto bandiera, quindi si dispone nella direzione del vento. Questo in condizioni normali. Nel momento in cui c'è una tromba d'aria che passa sull'imbarcazione, la direzione del vento può cambiare in frazioni di secondo. Il comportamento della barca è in funzione anche del modo in cui viene sollecitata. In un istante può arrivarle un grosso impatto sull'armo e quindi sull'albero che la fa sbandare, il momento successivo arriva dall'altra parte e quindi ci si può trovare in una condizione in cui si innesca un meccanismo di risonanza, come quando si spinge un'altalena. Nel momento in cui è alla massima oscillazione e quindi si ferma, un piccolo impulso in quella situazione amplifica l'oscillazione dell'altalena. Questo è quello che si potrebbe immaginare aver portato l'imbarcazione a oscillare fino a sdraiarsi sul fianco. È chiaro però che a quel punto ci devono essere degli elementi in più.

Ad esempio?

L'imbarcazione da quella posizione ritorna verticale, non rimane lì, a meno che non resti in quella posizione per un po' e imbarchi acqua. Da qui l'idea che possano esserci stati dei danneggiamenti alle strutture di coperta e quindi di tenuta all'acqua, che in quella condizione non hanno consentito alla barca di galleggiare ma l'hanno portata a imbarcare grossi quantitativi di acqua. Anche il disalberamento può danneggiare lo scafo.

Alcune testimonianze indicano che il Bayesian adagiato sul fondale sia integro. Cosa ne pensa?

Non capisco come si faccia a dire e che tipo di perizia si abbia per dire che la barca è integra. Perché una barca adagiata sul fondo con una chiglia sta coricata su un fianco, quindi quantomeno quella parte appoggiata non è visibile. O la guardi da dentro o non puoi saperlo. C'è un'inchiesta in corso e immagino che ci sia un perito che indichi anche cosa guardare e come guardare durante le immersioni. Serve una relazione tecnica per capire qualcosa di più. Al momento è veramente difficile determinare esattamente la dinamica.

Pare che il Bayesian sia sparito tra i flutti improvvisamente, come sembrano mostrare anche le immagini di un video, non molto chiare in realtà. Come può aver imbarcato talmente tanta da affondare così rapidamente?

Per imbarcare tutta quell'acqua deve avere una falla importante. La falla potrebbe essere all'altezza della coperta; se la barca è rimasta sdraiata per un tempo ragionevole potrebbe aver imbarcato tante tonnellate in poco tempo. Anche il comandante ha detto che è sparita. Ha preso i 15 superstiti e li ha portati a bordo del tender, se non sbaglio erano a 200 metri di distanza dalla costa, forse meno. Può averci messo qualche minuto per andare e tornare lì, ma la barca già non c'era più. Se questi sono i tempi di cui stiamo parlando è veramente avvenuta una situazione in cui la via d'acqua era importante.

Un'ipotesi è la barca sdraiata con delle vie d'acqua sul ponte, un'altra ipotesi è un danneggiamento nella zona di attacco della chiglia, non necessariamente un distacco, ma una fessurazione importante. C'è anche l'ipotesi del fulmine, ma non ho visto o letto nulla del genere, anche se dati dell'aeronautica parlavano di fenomeni temporaleschi. Se un fulmine avesse colpito l'albero, che di per sé è un'antenna che agisce negativamente, immagino che l'equipaggio dell'altra barca l'avrebbe rilevato perché era notte e quindi si sarebbe visto.

Dal video poco chiaro di cui le accennavo non si vedono fulmini colpire l'imbarcazione, prima che sparisca

Ok, scartata anche questa ipotesi. Stiamo comunque parlando di quello che succede dentro una tromba d'aria, con 200 chilometri all'ora di vento. È come se si pretendesse di modellizzare cosa succede all'interno di un frullatore con dentro tanti ingredienti. È oggettivamente una situazione molto complicata da gestire. Teniamo presente che l'imbarcazione era un Perini Navi, non un cantiere improvvisato, ma un'eccellenza italiana nella costruzione di super yacht a vela. Il progettista è una persona che fa di nome Ron Holland, uno degli yacht designer più qualificati e con maggiore esperienza in quel segmento di imbarcazioni. Non c'era nulla di improvvisato e l'imbarcazione era stata varata nel 2008. Navigava da 15 anni e avrà sicuramente preso vento, mare, e condizioni meteorologiche avverse. Quindi non è successo qualche cosa che si può ad esempio ipotizzare con un'imbarcazione appena varata, qualche difetto sottostante che possa aver ingenerato questo tipo di criticità, in termini di stabilità dell'imbarcazione.

Poi non dimentichiamoci che è un'imbarcazione di oltre 50 metri, quindi è immatricolata come nave da diporto. Ciò vuol dire che sottostà a una serie di regole definite dagli enti di classifica che sono tra le più severe in termini di sicurezza, prevenzione e controllo dei parametri di stabilità in un oggetto nautico. Poi è chiaro che sicurezza e prevenzione non sono mai assolute, però di fatto sulla barca è passata una tromba d'aria. Quando passa su un capannone lo sventra, su una casa solleva i tetti. Anche i tetti sono progettati per pressioni di 500 chilogrammi a metro quadro, ma quando passa una tromba d'aria o non c'è più il tetto o non c'è più la casa. Di questo stiamo parlando. Di un fenomeno in cui la sfortuna ha giocato il suo ruolo. Poi quando ci saranno tutti gli elementi si potranno fare considerazioni tecnicamente più valide. Si legge già di responsabilità, che l'equipaggio avrebbe potuto salpare, entrare in porto. Mi sembrano tutte fantasie. Nel senso che stiamo parlando di qualcosa che è avvenuto in 10 minuti di notte. Adesso io non ho guardato i bollettini, sicuramente era previsto maltempo, ma è difficile determinare a priori ed esattamente l'intensità con la quale si manifestano questi fenomeni

Alcuni dicono che la nave fosse più distante dal porto di quanto avrebbe dovuto, cosa ne pensa?

Mi sembra irrilevante. Non stiamo parlando di un posizionamento in rada rispetto alla direzione del vento, stiamo parlando del movimento di una tromba d'aria, in cui c'è un percorso che la tromba compie ma non è mai lineare. Quindi, se io sono ridossato a ovest per un vento di maestrale so che più sono sottocosta e meno vento prenderò. Ma questa non ha preso vento, ma una tromba d'aria. Ha avuto la sfortuna di trovarsi in quella posizione. La barca che l'ha soccorsa era a 150 metri di distanza e non ha avuto nulla. Di questo stiamo parlando. Quando avremo tutti i dati a disposizione si potrà entrare nei dettagli di cose che possono o non possono essere state fatte dall'equipaggio, ma prima non mi esprimerei sulla base di queste informazioni che circolano, la cui attendibilità è discutibile.

Gli ultimi spostamenti della nave rilevati da Marine Traffic sono dunque quelli dell'effetto bandiera di cui parlava prima, essendo la nave ancorata al fondale

Non stava navigando, risultava che fosse all'ancora o comunque stazionaria. Quelle imbarcazioni hanno anche sistemi di stazionamento controllati dal GPS, poteva essere non ancorata con un'ancora, però mi sembra strano che non ce l'avesse. Questo tema dello stare all'ancora e in direzione vale nel momento in cui c'è vento, ma quando c'è una tromba d'aria il vento passa a mulinello, non c'è una direzione prevalente. Non solo, c'è anche una componente o di sollevamento o di schiacciamento che può accentuare alcuni fenomeni. Un conto è una componente di vento orizzontale, che spinge sull'albero, un conto una componente discendente che aumenta ancora di più l'effetto di una massa d'aria in movimento perché la componente è nella direzione dello sbandamento.

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