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Come ha fatto un fulmine a stendere dieci calciatori e a ucciderne uno

Un fulmine si è abbattuto su un campo da calcio in Perù mentre era in corso una partita, appena sospesa dall’arbitro a causa di un temporale. La violentissima scarica elettrica ha ucciso un giocatore e ne ha fatti cadere a terra diversi altri. Com’è possibile e perché possono succedere simili incidenti.
A cura di Andrea Centini
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Domenica 3 novembre 2024, durante la partita del campionato di calcio regionale peruviano tra le squadre Juventud Bellavista e Familia Chocca, un fulmine si è abbattuto sul terreno di gioco e ha colpito diversi giocatori. Fra quelli crollati al suolo ad avere da peggio è stato il difensore José Hugo de la Cruz Meza, 39 anni, purtroppo deceduto per le conseguenze dell'incidente. Gravi anche le condizioni del portiere Juan Chocca Llacta, che si trovava al fianco del compagno centrato in pieno. È ricoverato presso l'ospedale Carrion di Huancayo per le serie ustioni riportate. Altri tre giocatori sono sotto osservazione ma in condizioni stabili poiché, fortunatamente, sono stati colpiti dall'onda d'urto provocata dall'impatto del fulmine. A rendere particolarmente sfortunata la circostanza dell'incidente il fatto che i calciatori sono stati colpiti proprio mentre abbandonavano il terreno di gioco; l'arbitro aveva infatti deciso di sospendere l'incontro a causa del violento temporale in corso. Il dramma costato la vita al trentanovenne, che indossava un braccialetto metallico e per questo, molto probabilmente, ha avuto le conseguenze peggiori, è stato immortalato in diversi video divenuti virali sui social network. Ma come ha fatto un fulmine a stendere così tante persone e a ucciderne una?

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I fulmini sono violente scariche elettriche che si generano nelle nuvole – a causa dello sfregamento continuo e dell'attrito tra le particelle di ghiaccio – e parte di esse si abbatte sul terreno, per via della differenza di potenziale tra la nube stessa e il suolo. Possono raggiungere decine di migliaia di gradi di temperatura e fino a 1 miliardo di volt; non c'è da stupirsi che possano causare incidenti mortali. Solo in Italia perdono la vita per i fulmini fino a 50 persone ogni anno. Questi fenomeni tendono a cercare il percorso più breve per raggiungere il suolo, al fine di annullare la differenza di potenziale con le nuvole nel minor tempo possibile. È la ragione per cui gli oggetti più alti – come antenne e alberi – sono più esposti al rischio di essere colpiti. I parafulmini sono in cima a montagne ed edifici proprio con lo scopo di “attirare” le scariche elettriche.

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Ora immaginando un campo da calcio, gli elementi più alti al centro del terreno di gioco sono proprio i calciatori. Il rischio, oltre che per l'altezza, è aumentato dal fatto che il corpo umano è un conduttore, quindi ancor più predisposto ad attrarre la scarica elettrica. È lo stesso motivo per cui diverse giraffe perdono la vita durante questi fenomeni atmosferici. I metalli sono eccellenti conduttori di corrente e in chi indossa oggetti di questo materiale, come lo sfortunato calciatore peruviano deceduto, viene facilitato il passaggio della scarica elettrica all'organismo, aumentando sensibilmente il rischio di gravi ustioni e lesioni (anche per il semplice fatto di riscaldarsi in modo “infernale” quando colpisce un fulmine). In genere tra le conseguenze della morte c'è anche l'arresto cardiaco determinato dal transito della corrente nel cuore.

I motivi per cui più persone possono essere colpite da un singolo fulmine sono diversi. Uno studio, ad esempio, ha determinato che i fulmini tendono a colpire il terreno con una “lingua biforcuta” o più ramificazioni, che dunque impattano sul terreno in più punti in brevissimi istanti. Inoltre la corrente può estendersi alle aree limitrofe del punto di impatto serpeggiando sul suolo, coinvolgendo anche le persone nei pressi dell'individuo (o dell'oggetto) centrato in pieno. Infine, come dimostra il caso avvenuto in Però, la violenza dell'espansione dell'aria riscaldata dall'arrivo di un fulmine è in grado di generare fortissime onde d'urto percepibili anche a decine di metri. Non c'è dunque da stupirsi che diversi giocatori coinvolti nell'incidente siano finiti a terra a causa dell'onda d'urto, storditi, ma fortunatamente senza gravi conseguenze sulla salute. Un caso simile a quello accaduto in Perù è accaduto ad agosto di quest'anno su una spiaggia di Alba Adriatica, dove tre donne sono state colpite da un fulmine.

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