Come funzionano i missili terra aria utilizzati dagli ucraini per abbattere elicotteri e aerei russi
Dalla guerra che infuria in Ucraina giungono costantemente le drammatiche immagini dei violenti scontri tra l'esercito russo e quello ucraino. In alcuni video diventati rapidamente virali sui social network, come quello che vedete in testa all'articolo, si osservano i soldati ucraini lanciare missili terra aria per abbattere i mezzi aerei russi durante le incursioni. Le immagini più significative in tal senso sono arrivate dall'area di Hostomel, a una trentina di chilometri da Kiev, dove gli ucraini hanno provato a contenere l'avanzata di uno stormo di elicotteri d'assalto mentre sorvolavano il fiume Dnepr (Nipro), che si snoda per 2.200 chilometri tra Bielorussia, Russia e Ucraina (è il quarto fiume d'Europa).
Nella prima parte del video si osservano due soldati nascosti tra gli alberi mentre imbracciano un lanciamissili portatile e ne sparano due in direzione del fiume; in sottofondo si sente l'inconfondibile rumore di elicotteri in volo. Nella seconda parte del filmato si vede in lontananza almeno una dozzina di questi mezzi, mentre volano a bassa quota sul fiume. Almeno uno viene centrato in pieno da uno dei missili lanciati dai soldati e precipita inevitabilmente in acqua, tra le grida di giubilo dei soldati che esultano per l'abbattimento.
Conosciuti anche con l'acronimo di SAM (acronimo di Surface-to-Air-Missile) o GTAM (ground-to-air missile), il missili terra-aria sono armi impiegate con l'obiettivo di difendere lo spazio aereo. I missili possono essere schierati in batterie, trasportati da mezzi, fissati su rampe o utilizzati attraverso dispositivi definiti “MANPADS” (Man-portable air-defense systems), ovvero trasportabili a spalla e a corto raggio, come appunto quelli del video. Nello specifico, i soldati ucraini hanno utilizzato un sistema missilistico 9K38 Igla (conosciuto anche come SA-16 “Gimlet”) di fabbricazione sovietica. L'arma è entrata ufficialmente in servizio all'inizio degli anni '80 e oggi è in dotazione a oltre trenta eserciti. È l'equivalente del sistema missilistico portatile americano Stinger. Ma come funzionano esattamente questi missili terra-aria?
Tecnicamente i missili lanciati da Igla e Stinger sono a guida infrarossa (IR) / a ricerca di calore; rilevano cioè le emissioni elettromagnetiche rilasciate dai velivoli e li inseguono passivamente attraverso i sensori del sistema di guida. Si basano su un concetto definito “spara e dimentica”, in cui dopo l'aggancio del mezzo tutto sta alla capacità del missile di inseguire e colpire la fonte di calore. La propulsione del missile si basa su due stadi distinti; il primo consente il lancio dal dispositivo spallabile, il secondo, quello principale, si attiva a distanza di sicurezza dall'operatore e lo spinge alla massima velocità fino al target.
Naturalmente i velivoli intercettati non restano inermi innanzi a questi attacchi devastanti, ma dispongono di sistemi di difesa (contromisure) in grado di ingannare i sensori a ricerca di calore. Si tratta dei flare, ovvero salve ad alte temperature solitamente lanciate in sequenza come “palle infuocate”, che spingono il missile a deviare la sua traiettoria e a mancare il bersaglio. È esattamente ciò che si vede fare dagli elicotteri russi mentre sorvolano il fiume Dnepr, per evitare di essere agganciati e abbattuti dagli Igla. Dopo la cruenta battaglia l'aeroporto di Hostomel è stato comunque conquistato dai russi.