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Come funziona lo scudo antimissile della Russia, tra i più avanzati al mondo

La Russia è protetta da uno scudo antimissile a “strati”, uno dei più avanzati al mondo assieme a quello statunitense. Ecco come funziona.
A cura di Andrea Centini
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Credit: wikipedia
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Il continuo proliferare di missili balistici più efficienti e capaci di coprire distanze sempre maggiori, come gli ipersonici in grado di viaggiare nello spazio, sta spingendo le superpotenze mondiali (ma non solo) a dotarsi di sistemi anti-balistici in grado di intercettare e distruggere questa letale minaccia. I missili balistici a corto, medio e lungo raggio come quelli intercontinentali (ICBM), del resto, possono caricare testate atomiche e rappresentano il “cuore pulsante” del sistema di deterrenza nucleare di un Paese. Gli Stati Uniti sono protetti da un potente scudo antimissile che coniuga diversi sistemi, tra i quali l'Aegis, il Ground-Based Midcourse Defense (GMD) e il Terminal High Altitude Area Defense (THAAD), mentre i Paesi europei della NATO possono contare su un'estensione di tale rete chiamata European Phased Adaptive Approach (EPAA). La copertura, in particolar modo per quel che concerne le installazioni radar, risulta comunque decisamente meno capillare rispetto a quella del territorio americano. Discorso diverso per la Russia, che a partire dalla Guerra Fredda ha sviluppato un vasto scudo antimissile “a strati” che può contare su sistemi anti-balistici multipli.

Credit: wikipedia
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A spiegare nel dettaglio come funziona lo scudo antimissile russo è missilethreat.csis.org, un portale specializzato proprio sui sistemi missilistici di difesa. Nel sito viene indicato che la Russia è dotata di “alcuni dei più avanzati sistemi di difesa aerea e missilistica al mondo”, dovuti al costante aggiornamento dell'arsenale per mantenere lo status di superpotenza. La rete anti-balistica, analogamente a quella americana, è in grado di creare zone definite “anti-access area-denial o A2AD”, molto complesse da penetrare con i missili balistici. Ma per quanto efficaci, secondo gli esperti tutti questi sistemi (di qualunque Paese) avrebbero difficoltà a contrapporsi a un lancio massiccio e multiplo di testate, comprese quelle a “salve” inviate proprio per confondere l'infrastruttura difensiva.

Sistema radar antimissile. Credit: wikipedia
Sistema radar antimissile. Credit: wikipedia

La punta di diamante dello scudo antimissile russo è composto da un insieme di batterie anti-balistiche di missili a lungo raggio S-200, S-300 ed S-400, che forniscono “bolle di difesa aerea potenzialmente fino a 800 km di diametro”, si legge su missilethreat.csis.org. Il secondo livello della difesa anti-balistica russa si compone di missili a medio raggio come il 9K37 Buk, mentre il terzo si avvale di sistemi mobili a corto raggio alla stregua del 9K33 Osa e dell'S-125 Neva, che aiutano ad esempio a proteggere le basi militari. Le batterie anti-balistiche sono a loro volta protette da sistemi di puntamento, tra i quali si segnalano il Tor e il Pantsyr-S1. Molti di questi sistemi sono mobili (sono ad esempio trasportati da grandi camion, come si vede nelle immagini dell'articolo), quindi possono essere dislocati ovunque. Basti ricordare che alla fine di gennaio era circolata la notizia che la Russia, durante l'esercitazione congiunta con la Bielorussia, aveva inviato in loco due divisioni di sistemi di difesa antimissile S-400.

Credit: wikipedia
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L'ultimo pezzo entrato a far parte dello scudo antimissile russo, in base a quanto indicato dall'agenzia di stampa statale TASS, è il sistema di difesa aerea S-550, che sarebbe in grado di colpire “veicoli spaziali, missili balistici e bersagli ipersonici ad altitudini di decine di migliaia di chilometri”. In sviluppo vi è anche il sistema avanzato di missili terra-aria S-500 (nome in codice Prometheus) che, secondo quanto indicato dall'agenzia di stampa statale russa RIA citata dalla Reuters “non ha analoghi al mondo ed è progettato per sconfiggere l'intero spettro di armi d'attacco aerospaziale esistenti e in sviluppo di un potenziale nemico nell'intera gamma di altitudini e velocità”. Secondo la RIA questi missili anti-balistici dovrebbero essere consegnati entro il 2025. In sviluppo vi è anche il sistema A-235 PL-19 Nudol progettato per difendere Mosca da attacchi nucleari. L'insieme di questi sistemi, tra quelli già dispiegati e in sviluppo, rende lo scudo antimissile russo uno dei più avanzati al mondo assieme a quello che protegge il territorio statunitense.

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