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Covid 19

Come funziona la quarta dose di vaccino anti Covid in Israele

In Israele verrà somministrata la quarta dose di vaccino anti Covid per arginare la diffusione della variante Omicron. Ecco chi la riceverà.
A cura di Andrea Centini
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Il Ministero della Salute di Israele ha annunciato che offrirà una quarta dose di vaccino anti Covid a categorie selezionate della popolazione, con l'obiettivo di combattere la pandemia di COVID-19 e contenere la diffusione della variante Omicron (B.1.1.529) del coronavirus SARS-CoV-2, responsabile della nuova ondata di contagi. La raccomandazione è stata accolta con favore dal primo ministro del governo israeliano Naftali Bennett, che oltre a esortare i suoi concittadini a sottoporsi all'inoculazione, ha definito la decisione una “notizia meravigliosa” che aiuterà il Paese a superare proprio l'ondata di Omicron. A causa delle molteplici mutazioni sulla proteina S o Spike, infatti, il ceppo emerso in Sudafrica alla fine di novembre presenta una robusta capacità di fuga immunitaria. In parole semplici, è più “brava” rispetto alle varianti che l'hanno preceduta a eludere – almeno in parte – le difese immunitarie, sia quelle indotte da precedenti infezioni naturali che quelle dal vaccino.

La riduzione dell'efficacia dei vaccini anti Covid dovuta al passare del tempo e l'improvvisa diffusione della nuova variante hanno reso strategica la campagna di richiamo / booster con la terza dose. Ad oggi in Italia viene offerta a cinque mesi dalla seconda, esclusivamente con un vaccino a mRNA (il Comirnaty di Pfizer e lo Spikevax di Moderna), ma non si esclude che possa essere anticipata a quattro o persino a tre mesi dalla conclusione del ciclo vaccinale di base, come sta già avvenendo in altri Paesi. Questo perché studi preliminari hanno dimostrato come il richiamo è in grado di aumentare in modo significativo la concentrazione di anticorpi neutralizzanti e l'efficacia contro la variante Omicron. Israele, uno dei Paesi pionieri della vaccinazione anti Covid grazie alla stretta collaborazione col colosso farmaceutico americano Pfizer, si sta portando più avanti di tutti e ha dunque già deciso di raccomandare la quarta dose, che si ritiene possa ulteriormente potenziare le difese immunitarie e mantenere elevata l'efficacia nel tempo, permettendo il definitivo superamento dell'ondata di Omicron.

In base a quanto affermato dal Ministero della Salute israeliano, la quarta dose – o secondo booster / richiamo – è previsto che venga somministrata ad almeno quattro mesi dall'inoculazione della terza. Al momento è stata raccomandata per tutti gli i cittadini con più di 60 anni, i pazienti fragili immunodepressi di ogni fascia di età e gli operatori sanitari, tutte categorie esposte a un rischio superiore di contagio e, nel caso delle prime due, anche di sperimentare la forma grave della COVID-19. Non si esclude che nel prossimo futuro possa essere estesa ad altre fasce della popolazione. In base alla “mappa delle vaccinazioni” di Our World in Data in Israele al momento c'è 63,6 percento dei cittadini con vaccinazione completa (due dosi di base), mentre in Italia siamo al 74,8 percento. Al momento non vi è alcuna certezza che la quarta dose verrà autorizzata anche altrove, dato che non tutti gli scienziati sono ancora concordi sulla necessità della stessa. È tuttavia possibile che la vaccinazione anti Covid possa diventare annuale come quella contro l'influenza, una volta superata la fase di pandemia ed entrati in quella di endemia.

Un dato positivo risiede nel fatto che al momento la variante Omicron sembra determinare una sintomatologia più lieve – assimilabile per certi versi a quella di un raffreddore – nella maggior parte dei casi, determinando così un minor numero di ricoveri rispetto alla Delta, come evidenziato da tre studi. Tuttavia l'estrema contagiosità e dunque la diffusione virale significativamente superiore può comunque travolgere i sistemi sanitari, a causa di un soverchiante numero di ricoveri e decessi.

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