Come funziona la caldaia a condensazione: i vantaggi e quanto si risparmia
In base alla recente stima di Nomisma Energia si ritiene che le bollette per l'elettricità potranno aumentare fino al 60 percento nel prossimo trimestre, con costi previsti anche di 0,66 centesimi al kilowattora (kWh). Una vera e propria stangata per le famiglie italiane, già alle prese con i prezzi impazziti del gas metano, dei carburanti, del carrello della spesa e di molti altri beni e servizi, diversi dei quali incrementati significativamente a seguito della guerra in Ucraina (sebbene gas ed elettricità hanno evidenziato un trend in aumento da prima dell'invasione). Alla luce di questa situazione in tanti si stanno industriando per risparmiare sulle bollette con metodi e dispositivi moderni e ingegnosi, come le valvole termostatiche, le prese smart e anche le caldaie a condensazione, decisamente più economiche e sostenibili delle caldaie tradizionali. Basti pensare che le prime hanno un'efficienza superiore al 90 percento, contro il 70 – 80 percento (al massimo) per un modello non a condensazione. Ciò determina un significativo risparmio sulla bolletta del gas, che può arrivare anche al 30 – 35 percento rispetto alla caldaia tradizionale. Visti i molteplici benefici per l'ambiente e i consumi, va inoltre ricordato che oggi l'installazione di caldaie a condensazione è obbligatoria per legge, sulla base della direttiva dell'Unione Europea 2005/32/CE. Ecco tutto quello che c'è da sapere su questi dispositivi.
Come funziona una caldaia a condensazione
In parole molto semplici, una caldaia a condensazione è una caldaia che, grazie al processo fisico da cui prende il nome (la transizione da gas a liquido), è in grado di recuperare e sfruttare per il riscaldamento parte dell'energia termica che andrebbe normalmente sprecata con una caldaia tradizionale. Per scaldare l'acqua che entra in circolo nei radiatori, infatti, le caldaie si basano su gas metano che viene bruciato (combustione); nelle caldaie tradizionali parte del vapore acqueo e altri gas combusti generati dal processo vengono dispersi in atmosfera attraverso la canna fumaria, al fine di evitare che i fumi possano condensare e determinare l'innesco della corrosione (è il motivo per cui vengono espulsi ad alta temperatura). Ciò determina una significativa perdita di calore e dunque di energia termica, che potrebbe essere sfruttata per riscaldare casa. Attraverso tecniche costruttive, materiali e tecnologie differenti, la caldaia a condensazione recupera proprio questo calore “sacrificato” – detto calore latente – e lo rimette a disposizione dell'abitazione.
Ma come fa esattamente? Sfrutta uno scambiatore di calore primario in cui i gas combusti vengono diretti; qui si raffreddano e danno vita alla fase liquida (condensazione), permettendo al calore latente raccolto di pre-riscaldare l'acqua in entrata nella caldaia. In questo modo non solo avviene una liberazione di fumi di scarico più freddi attraverso la canna fumaria, ma grazie al preriscaldamento dell'acqua il bruciatore deve funzionare di meno per portarla alla temperatura desiderata, con una riduzione delle emissioni di monossido di carbonio (CO) e ossidi di azoto nell'ambiente. Poiché la condensa ottenuta è acida e corrosiva deve essere essere eliminata attraverso un apposito tubo di scarico verso il sistema fognario. Riassumendo, una caldaia a condensazione garantisce maggiore efficienza, minori consumi con conseguente risparmio in bolletta (a parità di riscaldamento casalingo ottenuto) e minori emissioni in atmosfera. Non c'è da stupirsi che l'Unione Europea abbia deciso di renderle obbligatorie per tutti i nuovi impianti. Si ricorda che esistono anche caldaie a doppia condensazione nelle quali il calore latente recuperato viene utilizzato pure per riscaldare l'acqua sanitaria, aumentando del 20 percento la produzione di acqua calda, come indicato da expoclima.net.
Perché la caldaia a condensazione è più conveniente di una tradizionale
Le caldaie a condensazione sono più convenienti di quelle tradizionali perché permettono di recuperare un prodotto di scarto (il già citato calore latente o residuo) e inserirlo di nuovo nel processo di riscaldamento, dando vita a un circolo virtuoso. È come se in qualche modo potessimo recuperare i gas di scarico delle automobili a combustione per poter percorrere alcuni chilometri in più, oppure catturare il vapore acqueo liberato dall'acqua per cucinare la pasta per bollire un'altra pietanza. L'efficienza di una caldaia a condensazione di classe superiore può arrivare addirittura al 98 percento, soglia raggiungibile con temperature di esercizio relativamente basse, tra i 40° C e i 50° C (perché il vapore condensa a 56° C). Al giorno d'oggi le caldaie a condensazione sono le uniche installabili, pertanto i costi dei materiali e delle tecnologie per realizzarle continuano a ridursi, man mano che i vecchi impianti tradizionali vengono sostituiti (nonostante un rialzo dell'ultimo periodo rilevato da abbassolebollette.it). Fortunatamente, grazie a incentivi statali, bonus e al risparmio economico legato all'efficienza e alla riduzione dei consumi, le nuove caldaie a condensazione si pagano praticamente da sé dopo un certo periodo di tempo.
Quanto si risparmia in bolletta grazie ad una caldaia a condensazione
La tecnologia e i materiali utilizzati permettono un'efficienza straordinaria e una riduzione dei consumi, ma qual è l'effettivo risparmio in bolletta di una caldaia a condensazione? Secondo i calcoli, rispetto a una caldaia tradizionale si riesce a risparmiare anche il 30 – 35 percento. Ciò significa che a fronte di una spesa annua di un migliaio di euro con una caldaia tradizionale, con una condensazione si può arrivare a tenersi in tasca anche oltre 300 Euro in 12 mesi. Ciò significa che, poiché una caldaia ha una vita media di 15 anni, durante un “ciclo naturale” si potrebbe arrivare a risparmiare anche oltre i 4mila euro di gas metano. Non poco, alla luce dei costi esorbitanti che questa materia prima ha raggiunto negli ultimi mesi.