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Come funziona il trapianto di cornea, l’intervento a cui si sottoporrà Gessica Notaro

Gessica Notaro, sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato nel 2017, si sottoporrà a un trapianto di cornea all’occhio sinistro per tornare a vedere. Come si svolge l’intervento e quali sono i rischi di questa procedura.
A cura di Valeria Aiello
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Gessica Notaro, l'attivista che nel 2017 subì un'aggressione dal suo ex fidanzato che le sfregiò il volto con l'acido. Si sottoporrà a un trapianto di cornea per recuperare la vista all'occhio sinistro
Gessica Notaro, l'attivista che nel 2017 subì un'aggressione dal suo ex fidanzato che le sfregiò il volto con l'acido. Si sottoporrà a un trapianto di cornea per recuperare la vista all'occhio sinistro

Gessica Notaro, l’attivista che nel 2017 subì un’aggressione dall’ex fidanzato Edson Tavares che le sfregiò il volto con l’acido, si sottoporrà a un trapianto di cornea per risolvere i danni dell’ustione riportata all’occhio sinistro. Già operata allo stesso occhio nel 2019, Gessica dovrà affrontare anche questo tipo di intervento oculistico (cheratoplastica) per recuperare la vista, come annunciato da lei stessa a DiPiù, pur precisando che la data dell’operazione, che probabilmente si svolgerà il prossimo anno, non è stata ancora fissata perché “i tempi non sono ancora maturi”.

Ciò che importa, ha spiegato Gessica, da anni in prima linea contro la violenza di genere, è che il momento di questo intervento sia arrivato. La cornea ha infatti una funzione indispensabile nella visione, essendo la membrana trasparente permette il passaggio della luce attraverso le strutture interne dell’occhio e agisce come una potente lente nella messa a fuoco delle immagini sulla retina. Traumi e cicatrici della cornea provocano un’opacità della stessa, dalla cui gravità dipende l’entità del disturbo visivo.

Cos’è il trapianto di cornea a cui si sottoporrà Gessica Notaro

Il trapianto di cornea (cheratoplastica) è un tipo di intervento chirurgico che consente di sostituire la cornea danneggiata con una cornea sana proveniente da un donatore. Il trapianto serve a ripristinare la trasparenza e la funzionalità della cornea, permettendo al paziente di recuperare la visione. A seconda della porzione di cornea che viene sostituita, esistono diversi tipi di trapianto:

  • Cheratoplastica perforante o penetrante, che prevede la sostituzione di tutto lo spessore della cornea
  • Cheratoplastica lamellare, che prevede la sostituzione di alcuni strati superficiali della cornea
  • Cheratoplastica endoteliale, che prevede la sostituzione dello strato più interno della cornea

Il trapianto richiede una cornea sana proveniente da un donatore, che viene selezionata e inviata a una Banca degli Occhi, una struttura sanitaria pubblica e senza scopo di lucro dove avviene la raccolta e la conservazione dei tessuti e da dove vengono inviate alle strutture sanitarie che le richiedono per essere trapiantate. In Italia, precisa l’Istituto Superiore di Sanità, ci sono 12 banche dei tessuti oculari autorizzate. Per il trapianto non è necessaria la compatibilità tra donatore e ricevente, ma solo una valutazione dell’idoneità della cornea ad essere trapiantata.

Come si esegue il trapianto di cornea

Il trapianto di cornea può avvenire in anestesia locale o generale, con l’ausilio di un microscopio operatorio. La procedura può richiedere dai 45 minuti a più ore, seconda della complessità del caso, e comprende la rimozione della cornea o dello strato corneale interessato e la sua sostituzione con l’innesto ricavato dalla cornea del donatore. “Quest’ultimo viene fissato lungo tutto il suo perimetro per mezzo di sottili suture, che vengono lasciate in posizione per mesi o anche per anni, fino a quando l’unione dell’innesto alla cornea ricevente è consolidato” spiegano gli specialisti in oftalmologia.

Dopo l’intervento, il paziente deve seguire attentamente le indicazioni mediche (assunzione di antibiotici per settimane e corticosteroidi a uso topico per mesi, proteggendo l’occhio con coppette, occhiali da vista o occhiali da sole, per evitare traumi accidentali dopo il trapianto). Se il trapianto coinvolge l'intero spessore della cornea, indicano i Manuali MSD, il raggiungimento della piena potenzialità visiva può richiedere fino a 18 mesi a causa del cambiamento della rifrazione, con la guarigione della ferita e dopo la rimozione della sutura.

I rischi della procedura chirurgica

Il successo del trapianto di cornea dipende da diversi fattori, come la causa del problema corneale, la procedura chirurgica e la cura post-operatoria. Le complicanze più comuni comprendono il rigetto, l’infezione (intraoculare o della cornea), la filtrazione dalla ferita o un errore di rifrazione alto (astigmatismo, miopia o entrambi).

I tassi di rigetto, nel caso della cheratoplastica penetrante, sono di solito inferiori al 10% ma possono arrivare fino al 68% nei pazienti ad alto rischio, come quelli con lesioni chimiche della cornea. I sintomi del rigetto comprendono riduzione della vista, fotosensibilità, dolore oculare e arrossamento oculare. In questi pazienti, evidenziano gli oftalmologi, non solo il rigetto è una delle cause del fallimento, ma anche le condizioni che complicano la situazione oculare, come il glaucoma (un gruppo di malattie dell’occhio) o i disturbi della superficie oculare.

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