Come funziona il test che può anticipare gravi difetti del cuore dal grasso che lo circonda: lo studio
Quando parliamo di grasso viscerale viene naturale pensare al tessuto adiposo localizzato nel ventre, tuttavia non tutti sanno che, oltre a intestino, fegato e reni, uno strato di tessuto adiposo avvolge anche il cuore. Si chiama tessuto adiposo epicardico e la sua presenza è del tutto normale, anzi svolge un importante ruolo protettivo della funzione cardiaca. Tuttavia, questo è vero se è presente in quantità normali, se invece inizia ad aumentare può rappresentare un fattore di rischio per diverse malattie cardiache, alcune anche potenzialmente fatali.
Ora, un gruppo di ricercatori del dipartimento di Ingegneria Biomedica dell'Università della Virginia ha sviluppato una tecnologia di risonanza magnetica all'avanguardia che punta ad analizzare in pochi secondi la composizione del tessuto adiposo epicardico. L'obiettivo di questo studio è infatti quello di servirsi del nuovo test, veloce e non invasivo, per identificare l'eventuale rischio di problemi cardiaci futuri, come malattia coronarica, fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca, ancor prima che si manifestino i sintomi e di prevedere la risposta dei pazienti ai trattamenti.
A cosa serve il tessuto adiposo epicardico
Se in un paziente sano, il tessuto adiposo epicardico protegge e fornisce energia al cuore, in alcune persone il grasso – spiegano i ricercatori – si accumula in modo eccessivo, fino a infiammarsi e a subire cambiamenti nella sua composizione che possono rivelarsi dannosi per il cuore. Questa eventualità può verificarsi nelle persone con obesità o altre condizioni, come diabete o ipertensione, o nei fumatori.
A prescindere da quali siano i fattori possibili all'origine di questi cambiamenti strutturali nel tessuto adiposo epicardico, quando questi si verificano la persona può andare più facilmente incontro a problemi cardiaci di vario tipo. Nello specifico, i ricercatori dell'Università della Virginia hanno osservato in una serie di test su un gruppo di pazienti come in coloro che avevano una condizione di obesità e avevano avuto uno o più attacchi di cuore il tessuto adiposo epicardico presentava una percentuale eccessiva di grassi saturi.
Quali malattie cardiache potrebbe favorire
Per questo i ricercatori che hanno lavorato a questo nuovo test puntano a utilizzare la risonanza magnetica per individuare la composizione del tessuto adiposo epicardico e intercettare quelle anomalie che potrebbero aumentare il rischio di diverse malattie cardiache, ancor prima che queste si sviluppino. Non solo, conoscere la composizione del grasso che circonda il cuore potrebbe – almeno sperano i ricercatori – potrebbe permettere uno studio più approfondito delle malattie cardiache e quindi anche la ricerca di nuove possibili cure.