Come funziona il missile balistico nucleare russo R-30 Bulava: può eludere le difese occidentali
Giovedì 3 novembre la Russia ha testato con successo il missile balistico intercontinentale R-30 Bulava, uno dei “fiori all'occhiello” tra gli armamenti a disposizione del Cremlino. Il missile, come specificato dall'agenzia di stampa statale russa Ria Novosti, è stato lanciato dal nuovissimo e gigantesco sottomarino a propulsione nucleare di classe Borei "Generalissimus Suvorov", centrando il suo obiettivo a migliaia di chilometri di distanza. Come in altri test condotti in passato, il Bulava è partito dal Mar Bianco – a ridosso del Mar Glaciale Artico – e ha raggiunto con precisione il Kura Missile Test Range, una sorta di grande poligono per missili balistici sito in una remota zona della Kamchatka Krai, nell'Estremo Oriente della Russia. È stata indubbiamente una dimostrazione di forza di Mosca, tenendo presente che il missile balistico può trasportare diverse testate nucleari ed è noto per le capacità elusive degli scudi antimissile occidentali. Ecco cosa sappiamo e come funziona.
Cos'è il missile balistico intercontinentale R-30 Bulava
L'R-30 Bulava, conosciuto anche con il nome di RSM-56 Bulava e i codici NATO SS-NX-30 e SS-N-32, è tecnicamente un SLBM, ovvero un missile balistico lanciato da sottomarino. Messo a punto dagli ingegneri dell'Istituto di tecnologia termica di Mosca (MITT), è una evoluzione dei vecchi missili balistici intercontinentali Topol-M, ulteriormente modificati per consentire il lancio dai sommergibili. La progettazione iniziò alla fine degli anni '90 del secolo scorso e i primi test dimostrativi furono effettuati nel 2004. Come riportato dall'agenzia di stampa russa Tass, tra il 27 settembre 2005 e il 26 giugno 2017 sono stati eseguiti in tutto 26 lanci, di cui 14 di successo. Dal 10 gennaio del 2013 gli R-30 Bulava sono entrati in servizio sperimentale a bordo del sottomarino di classe Borei Yuri Dolgorukiy; poco più di 5 anni dopo, nel giugno del 2018, sono invece entrati ufficialmente in servizio nella Marina russa. La "promozione" è arrivata a seguito di un lancio simultaneo di successo (con quattro missili) il 22 maggio dello stesso anno. Anche in quel caso, come per il recente test, i missili partirono dal Mar Bianco e centrarono il poligono nel cuore della Kamchatka. I missili R-30 Bulava sono caratterizzati da tre stadi – i primi due a propellente solido e l'ultimo a propellente liquido – e sono stati progettati anche per il lancio da sommergibili di classe Typhoon.
Come funziona il missile balistico russo R-30 Bulava
Come indicato dalla TASS, l'R-30 Bulava ha una massa di lancio di circa 36,8 tonnellate e un peso al decollo di 1.150 chilogrammi, mentre la lunghezza è di poco superiore ai 12 metri. La gittata massima stimata è compresa tra gli 8mila e i 10mila chilometri; i test di successo condotti dal Mar Bianco – con l'attraversamento dell'enorme territorio russo, il più vasto del pianeta – dimostrano le capacità intercontinentali del missile. La TASS spiega inoltre che l'R-30 Bulava ha una probabilità di errore circolare (una misura della precisione del missile) compresa tra i 120 e i 350 metri. Considerando il potenziale atomico che può trasportare, in grado di sprigionare energia oltre cento volte superiore a quella della bomba atomica sganciata dagli USA su Hiroshima, si tratta di un margine piuttosto ridotto. Il “merito” è di un sistema di guida inerziale e digitale su base satellitare GLONASS. Per quanto concerne gli armamenti, l'avanzata arma balistica russa può trasportare dalle 6 alle 10 testate nucleari da 100 – 150 kilotoni ciascuna (quella caduta su Hiroshima era di 13 – 15 kilotoni).
Oltre alla devastante potenza di fuoco e alla precisione, tra gli altri assi nella manica dell'R-30 Bulava vi sono una facile manutenzione e la capacità di eludere i sistema di missili anti-balistici (AMB) attualmente dislocati, come dichiarato nel 2021 dal contrammiraglio Arkady Navarsky, il comandante della forza sottomarina russa nel Pacifico. “Tra i suoi principali vantaggi, il Bulava è facile da manutenere e può eseguire manovre nella sua fase di spinta, il che rende il missile invulnerabile a qualsiasi sistema ABM”, aveva affermato il militare. Oltre alle manovre evasive, che può compiere grazie al terzo stadio a propellente liquido, il missile può anche rilasciare esche e risultare così ancor più elusivo. Non c'è da stupirsi che il presidente russo Vladimir Putin ne abbia fatto lanciare uno di prova dal sottomarino Generalissimus Suvorov appena entrato in servizio, nel contesto della delicatissima fase in cui è entrata la guerra in Ucraina.